Egregio sindaco di Belpasso (Catania), non so se negli ultimi tempi, nelle ore serali, le è capitato di andare a piedi per le vie della città. Qualora non le fosse capitato, la informo che ci sono strade o piazze assolutamente impraticabili per la presenza di cani randagi. Beninteso: i “quattro zampe” mi  piacciono, ma a condizione che non mettano a rischio la mia o l’altrui incolumità, o che non incutano paura. mi spiego meglio.

Stasera, mentre scendevo dalla via Fiume, all’altezza dello slargo dell’ufficio postale, un branco di 10-12 randagi stazionava in entrambi i lati della strada. Da lontano avevo la sensazione che qualcuno di questi fosse particolarmente nervoso, ma trattandosi, appunto, di una “sensazione”, ritenevo di continuare a camminare per raggiungere la casa.

Per evitare problemi, mi posizionavo al centro della carreggiata, in modo da farmela “alla larga” dai gruppi posizionati sia alla mia destra, che alla mia sinistra, rischiando pure di essere investito da qualche auto di passaggio (in quella via particolarmente veloce, specie a quell’ora). Improvvisamente mi rendevo conto che i miei sospetti erano fondati: un paio di cani particolarmente aggressivi si avvicinavano correndo e abbagliando contro di me. Riuscivo a mantenere la calma e a far finta di niente, fino a quando il transito di un’auto in corsa (paradossalmente il rischio più grande) non spaventava gli animali inducendoli a tornare al loro posto.

Ma mi creda, per un po’ ho avuto il timore di essere aggredito. Non so se le è mai capitata una cosa del genere: le assicuro che non è una bella sensazione, specie al cospetto di un branco che potrebbe avere reazioni imprevedibili.

Dopo un periodo di relativa calma, Belpasso è di nuovo piena di cani randagi: durante il giorno è possibile camminare per le vie cittadine (il riferimento non è solo alla via Fiume), ma dopo il tramonto diventa problematico.

Per questo, signor sindaco, faccio appello alla sua sensibilità. Cerchi di trovare un rimedio (la legge consente dei provvedimenti equilibrati che consentono di trattare amorevolmente gli animali), prima che la situazione cominci a presentare degli aspetti antipatici, sia per i cani, sia per l’uomo.

Cordiali saluti

Nella foto: un branco di cani randagi (immagine di archivio)

Luciano Mirone