Il segretario del Pd di Belpasso, Giuseppe Lucio Piana, bolla come trasformista il suo predecessore Nunzio Distefano, e dal suo profilo facebook lo accusa – senza pronunciarne il nome – di scrivere addirittura i discorsi che il consigliere comunale della Lega pronuncia nel civico consesso.

Ma l’oggetto del contendere è altro. Distefano, pur facendo parte del Pd, viene accusato dal suo partito di non perdere occasione, da quando non è più segretario della sezione (circa due anni), di stigmatizzare ironicamente l’attività del Partito democratico della città etnea attraverso la pagina Belpasso in Comune (Bic) di cui egli stesso è creatore e fondatore. Ultima “trasgressione”: i post sul recente ingresso del Dem Enrico Gangemi (“vice segretario del Pd”, secondo Bic) fra i banchi della maggioranza di destra in Consiglio comunale.

Il sindaco Daniele Motta con il dirigente del Pd Enrico Gangemi

Per capire di cosa stiamo parlando, bisogna fare un passo indietro e riportarci alle ultime elezioni comunali del 2018, quando il Pd (con Distefano segretario) non riesce a fare una lista di 16 persone per il Consiglio comunale.

A quel punto Gangemi, pur continuando a militare nel Pd, trova collocazione nelle formazioni di destra dell’attuale sindaco Daniele Motta (Diventerà bellissima). Gangemi non viene eletto, ma Motta lo nomina “consulente per i problemi della gioventù”, col totale silenzio del Pd, che in quel momento vive una “mutazione genetica” di incredibili proporzioni anche per un altro caso più clamoroso: Nunzio Distefano, in quel momento segretario e addirittura neo candidato a sindaco del Partito democratico, si piazza nelle liste del deputato di Forza Italia, Alfio Papale. Il caso desta scandalo, sia a Belpasso che fuori.

Ma il “nuovo corso” della sinistra belpassese non si esaurisce qui. Un vecchio iscritto al Pci, oggi al Pd (nonché sindacalista della Cgil), Tino Leotta, e un’altra militante di sinistra, Aurora Lipera (movimento La direzione giusta), si candidano anche loro nella coalizione del sindaco Motta. 

Nessuno viene eletto. Poco tempo dopo, la Direzione giusta confluisce nel Pd, dove intanto l’ex consigliere comunale del movimento, Giuseppe Lucio Piana, diventa segretario al posto di Distefano. Da quel momento quest’ultimo (che resta nel partito), dal suo profilo Social, non risparmia bordate al curaro all’indirizzo dello stesso Pd.

Uno psicodramma interno pieno di veleni, di polemiche, di accuse, che col recente ingresso di Gangemi in Consiglio comunale, invece si placarsi si acuisce. Piana nel suo ultimo post chiarisce alcuni aspetti della vicenda, ma si espone a titolo personale, senza che il partito senta l’esigenza di stilare un comunicato ufficiale in cui spieghi la sua versione.

Ma procediamo con ordine.

Il primo a dare la notizia (15 maggio) è proprio Belpasso in Comune. Titolo: “Alla Vadalà subentra Gangemi, dirigente del Pd di Belpasso”.

“Congratulazioni al Partito democratico di Belpasso – si legge sulla pagina Facebook – e alla lungimiranza politica del sempreverde e sempre in pista Saro Spina (ex sindaco di Belpasso e attuale presidente della sezione, ndr.) e del segretario Giuseppe Lucio Piana. Facile prevedere una crescita di iscritti al partito”.

La previsione di Distefano viene confermata con un post di qualche giorno dopo del sindaco: “Accolgo con entusiasmo tra le file dei consiglieri, Enrico Gangemi, eletto nella lista di Scelgo Daniele Motta. Enrico subentra alla dimissionaria Fiorella Vadalà dal Consiglio Comunale, che però mantiene la sua carica di assessore all’Istruzione. Ad Enrico, 27 anni, studente specializzando in Economia, auguro buon lavoro, certo che darà il suo contributo alla cittadinanza, in maniera decisa e appassionata”.

Di nuovo Belpasso in Comune: “Ma come – scrive qualche giorno dopo – , avevamo appena tessuto le lodi dell’acume politico di Saro Spina e di Giuseppe Lucio Piana, avevamo presentato le congratulazioni e gli auguri al Pd per l’ingresso al Comune tramite il dirigente Enrico Gangemi, che stasera subentra alla farmacista in Consiglio Comunale, e invece non se ne fa nulla?”. Una frase un po’ sibillina che viene chiarita qualche riga dopo. 

“Il dirigente piddino (Gangemi, ndr.) sostenuto e fatto votare da Saro Spina nel 2018, diventerà sì consigliere, ma non si dichiarerà del Pd. Anzi, a quanto pare sarebbe uscito sbattendo la porta dal partito di Spina&Piana per forti divergenze politiche, dopo una lunga e brillante militanza che lo aveva portato a ricoprire la carica di vice segretario e a far sperare per il rilancio del partito… e a tutti quelli approdati dal fù Movimento La Direzione Giusta”.

Bic racconta: “In effetti sarebbe una mega figuraccia che rischierebbe di macchiare l’immagine del sempreverde ‘compagno Saro’ e potrebbe stoppare lo storico esponente della sinistra locale nella lunga corsa che ha intrapreso per candidarsi di nuovo a sindaco anche nel 2023”.

Quindi, secondo Bic, il Pd “avrebbe candidato ‘a vacante’ i suoi esponenti nella compagine di Daniele Motta Sindaco, e sostenuto in questi anni ‘a gratis’ l’amministrazione Motta-musumeciana di Diventerà bellissima: roba da andare a nascondersi e ritirasi a vita privata… altro che dimissioni”.

Ma secondo Belpasso in Comune ci sarebbe dell’altro: “Il segreto apposto sul dato del tesseramento. E’ passato un mese dalla chiusura dei termini, ma nessuno ha saputo il numero degli iscritti e non ci sono state nemmeno riunioni”.

La replica del segretario Pd non si fa attendere. Ma, come detto, Giuseppe Lucio Piana non risponde né attraverso un comunicato stampa ufficiale, né attraverso la pagina Social del suo partito. Lo fa a titolo personale dal suo profilo fb.

Titolo: “CRETEDEMI, QUEL PULPITO NON VALE NEMMENO UNA PREDICA”. Testo: “No, il Partito Democratico di Belpasso non è entrato in maggioranza né tantomeno quest’assurda operazione è stata mai presa in considerazione o è stata oggetto di riunioni notturne e incontri segreti”.

“Appare banale ribadirlo – dice Piana – ma al tempo stesso necessario di fronte ai soliti attacchi nei confronti del Gruppo che rappresento e coordino. Enrico Gangemi ha deciso di non rinnovare la tessera del Partito Democratico, comunicandomi circa due mesi fa le ragioni personali alla base di questa sua scelta. Ho espresso il mio rammarico e preso atto di tale decisione”.

Piana dunque fa intendere che una “comunicazione” c’è stata, ma solo a titolo personale, senza un’ufficializzazione scritta e senza una presa di posizione del partito nei confronti del suo dirigente.   

“Tutto ciò che è accaduto dopo – spiega il segretario Pd – non riguarda né la direzione intrapresa dal Circolo né appartiene al modo di operare e d’intendere la Politica da parte della Segreteria e del Direttivo”.

“Quello che è successo – afferma Piana – è figlio di dinamiche e ragionamenti tutti interni alla maggioranza che governa questa città la quale, provando a non allargare le proprie fratture, le cuce dietro passaggi discutibili che non valorizzano ma al contrario umiliano il valore di Chi si mette a disposizione della Comunità”.

“Che la predica – questo l’affondo di Piana contro Belpasso in Comune – arrivi poi da quel pulpito che ha inventato il meccanismo dell’autosospensione dalla segreteria per candidarsi tra le fila del centrodestra, rende tale accusa ancora più risibile”.

“Non solo – insiste il segretario Dem, continuando a non fare alcun nome -, ma ho trovato drammaticamente penoso che lo stesso personaggio (con la tessera del PD ancora in tasca), abbia scritto alcuni interventi ufficiali per il rappresentante della Lega in Consiglio Comunale. O se li sia fatti leggere (punti di vista che non cambiano la sostanza della mediocrità politica di chi si presta a questi giochetti)”.

“Non m’interessano gli attacchi personali e anonimi – conclude l’ex consigliere de La direzione giusta –, ma sento il dovere di respingere queste false accuse e di difendere la Presidenza, ogni singolo Tesserato e la Segreteria Provinciale. Certe dinamiche e certi giochi non ci appartengono. Ci siamo posti l’obiettivo di ricostruire un fronte del centrosinistra allargato, definito e, soprattutto, distante da queste logiche e operazioni. E continueremo a lavorare per questo”.

Luciano Mirone