Il Motoraduno internazionale dell’Etna non può finire. Il Motoraduno internazionale dell’Etna deve continuare. Belpasso lo deve al suo fondatore e “patron” Luciano Bellia, che ha fatto conoscere questo centro in provincia di Catania in tutto il mondo.

Il Motoraduno in piazza Umberto a Belpasso. Sopra: la manifestazione nelle fasi della partenza ai Giardini Martoglio di Belpasso

A prendere il testimone, ceduto dal “professore” (che ci ha lasciato ieri all’età di 80 anni), dopo ben 43 fantastiche edizioni, deve essere il Comune, che adesso ha il dovere di dare continuità a una manifestazione che riesce a coniugare – come poche altre – lo sport, la natura, la cultura, lo spettacolo, la bellezza, che questa Terra è in grado di offrire.

Un momento della manifestazione a Catania

L’idea scaturisce da una chiacchierata fra il sottoscritto e Giuseppe Condorelli, titolare dell’omonima azienda dolciaria – altra eccellenza di Belpasso, incoraggiata fin dall’inizio dal Cavaliere Francesco e dallo stesso figlio Giuseppe – , dopo la notizia della dipartita del professore Bellia. In una lunga discussione Giuseppe ha raccontato i momenti più belli che lo hanno visto, fin da bambino, assieme al padre e alla sorella Gloria accanto al professore Bellia: “Perdiamo un grande belpassese, una persona che ha avuto il coraggio di credere in un sogno, malgrado le enormi difficoltà di operare in una regione come la nostra”. Da qui la conversazione è scivolata sulle “memorabili spaghettate” organizzate dal Cavaliere proprio negli anni in cui nasceva il Motoraduno: “Mio padre mise a disposizione i Grandi Saloni inaugurati alla metà degli anni Settanta per accogliere i centauri provenienti da tutto il mondo. Momenti bellissimi, indimenticabili, perché ci si trovava a contatto con migliaia di persone allegre, sensibili, colte”.

Il prof. Luciano Bellia

Il messaggio è questo: se Belpasso vuole davvero puntare sul turismo, non può permettersi di perdere quest’altro fiore all’occhiello, nato grazie alla tenacia e alla fantasia di uno dei personaggi più rappresentativi degli ultimi decenni.

Luciano Mirone