Ogni abitante di Zafferana Etnea avrà una mascherina anti coronavirus. Ciò sarà reso possibile grazie alla generosità di Salvatore Finocchiaro e di Aurelio Di Luise, soci di Prismalux – società di Milano in stretto collegamento con la Cina (dato che un altro socio ha gli occhi a mandorla) che opera nel campo della distribuzione di apparecchi e sistemi di illuminazione – i quali hanno donato al comune etneo 10 mila mascherine.

Il municipio di Zafferana Etnea. Sopra: Salvatore “Turi” Finocchiaro

Salvatore Finocchiaro – “Turi” per gli amici – è uno zafferanese doc, trapiantato al Nord dal 1997, ma anche Aurelio è siciliano, di Catania, e si trova in Settentrione dal 2000. “In un momento così difficile per tutti – spiega Turi – il legame con la propria terra è un sentimento che si fa sentire, ed anche se distante fisicamente mi sento unito con la mia comunità di origine”.

“Il nostro è un gesto simbolico – continua Turi – , un gesto che veicola un messaggio di speranza e di solidarietà: sapere che ogni concittadino potrà avere una mascherina quando esce per andare a fare la spesa, dal medico, in banca o alla posta mi riempie di gioia”.

Le protezioni facciali sono state prodotte in Cina, dove sono state confezionate da persone munite di tute e guanti completamente sterili per evitare qualsiasi tipo di contaminazione. “Quando l’epidemia del virus era circoscritta a quel Paese – racconta Turi – , ero lì per ragioni di lavoro e ho aiutato i cinesi. Ora loro si sono messi a disposizione per aiutare noi italiani”.

La forma della mascherina offerta gratuitamente ai 10mila abitanti di Zafferana Etnea. Sopra: Salvatore “Turi” Finocchiaro

L’ultimo viaggio che Turi ha fatto in Cina risale all’inizio di gennaio. “In quel periodo, il governo cinese teneva tutto nascosto. Quando la situazione è esplosa drammaticamente in quel Paese, mi sono sottoposto a visita precauzionale: tutto a posto, hanno detto i medici, può andare”.

“Dieci giorni prima che uscisse il decreto Conte (9 marzo) ho chiuso la mia azienda e ho detto al personale di lavorare da casa”.

“Certo – aggiunge Turi – , fare una donazione con una fabbrica che temporaneamente non produce, per giunta a fatturato zero, non è cosa semplice: ma non ci si può tirare indietro. Se vogliamo uscire da questo brutto periodo possiamo farlo solo se riscopriamo il valore della comunità ed uniamo le nostre forze”.

“Mi sono interessato – dice – tramite i miei contatti cinesi per fare arrivare una partita di mascherine ‘FFP2’ all’ospedale Garibaldi di Catania. Il mio augurio è che questo gesto possa scatenare un effetto emulativo. La gratitudine che in tanti mi hanno manifestato mi ripaga di ogni sforzo”.

La mascherina a tre strati realizzata dall’azienda Prismalux di Milano

Turi, ottimo conoscitore delle prassi cinesi, ha curato anche le procedure di spedizione. Le mascherine sono state divise in tre lotti. Una strategia utilizzata per evitare che tutte potessero essere bloccate. “Farle caricare su un aereo non è stato facile, ho dovuto fare telefonate di fuoco. Il primo lotto è arrivato al Comune di Zafferana lo scorso venerdì, gli altri due ieri mattina”.  

Il primo blocco è in distribuzione nelle frazioni. Ora si passa al centro. “La distribuzione – informa sulla pagina facebook del Comune il sindaco Salvo Russo – viene effettuata porta a porta dalla Misericordia e dalla Protezione Civile, coadiuvati dai volontari della consulta Giovanile. Verranno riposte nelle buche delle lettere di ogni casa e, ove queste non vi fossero, sarete avvisati tramite citofono”.

“All’azienda Prismalux – scrive ancora il primo cittadino – va il sentito ringraziamento di tutta la comunità per aver dato questo grande contributo ‘fatto con il cuore e con l’amore per la propria terra’. Un ringraziamento rivolgo anche ai fratelli Alfio ed Ignazio Barbagallo e ad Alfio Leonardi per la preziosa collaborazione prestata nell’operazione di distribuzione delle mascherine”.

Rosalba Mazza