“Azione Civile e il suo presidente Antonio Ingroia guardano con sgomento e angoscia alle notizie di queste settimane provenienti da Nord Africa e Medio Oriente che vedono materializzarsi il rischio di guerra ed instabilità mondiali. Davanti a tutto questo è surreale e assurdamente provinciale il dibattito  e le risposte  politiche nel nostro Paese, perché l’Italia è pienamente coinvolta in questi scenari di guerra”.

Pur non impegnato direttamente in politica, Antonio Ingroia partecipa attivamente al dibattito politico con il suo movimento Azione civile, che si distingue per le posizioni intransigenti assunte sia su scala nazionale che internazionale. In un comunicato, l’ex pm scrive che l’Italia è coinvolta in questo contesto per quattro ragioni: “1) Per la partecipazione alla Nato, braccio armato dell’imperialismo USA, e a missioni militari in Libia, Iraq, Turchia, Niger ed altri; 2) Per gli accordi e interessi economici con Egitto, Turchia, Libia, Iraq ed altri; 3) Per la presenza di basi militari USA e Nato sul proprio territorio, da Camp Darby a Sigonella alla Niscemi del MUOS; 4) Per le armi vendute a Turchia, Arabia Saudita e altri”.E

La base raedar del Muos di Niscemi. Sopra: la base Nato di Sigonella

“Occorre uscire – si legge nella nota di Azione civile – dalla spirale che la guerra totale e il militarismo innescano a favore di interessi geopolitici ed economici di grandi potenze e di immensi interessi capitalistici. Non è più accettabile che tutto questo prosegua”.

“Azione Civile – si legge – sosterrà ogni voce contro la guerra e i giochi di potere di ‘politici’ inginocchiati ad interessi economici crudeli e criminali. Azione Civile chiama a gran voce ad una mobilitazione generale”.
E poi: “Basta con qualsiasi accordo e alleanza con i boss libici come Bija  per foraggiare le loro milizie e i lager contro i migranti”.

Azione civile chiede la “cessazione immediata di ogni collaborazione militare ed economica con Stati come la Turchia, l’Egitto chiedendo verità per Giulio Regeni e l’Arabia Saudita per i massacri nello Yemen; il ritiro delle truppe italiane da ogni teatro di guerra; l’apertura di una discussione seria e reale sull’appartenenza alla Nato, a partire dalle basi USA e dell’alleanza atlantica sul suolo italiano, dalla partecipazione alle spese militari della stessa e delle strategie decise da Washington; la condanna forte delle decisioni scellerate di Trump e delle palesi violazioni del diritto internazionale”.

“Decenni di guerra globale e permanente – seguita il movimento di Ingroia – hanno distrutto il diritto internazionale, le voci dei popoli e le Nazioni Unite, l’Italia si faccia promotrice di iniziative per la ricostruzione della Nuova Società delle Nazioni di Pace, solidarietà e collaborazione nel diritto e per i diritti dei più deboli del mondo. Azione Civile sostiene ogni voce dissidente ed ogni opposizione al sistema di guerra e dominio  e contro i nuovi venti di guerra su Iran e Iraq. Azione Civile invita ogni persona con  coscienza civile a battersi per la sovranità dei popoli e la democrazia”.

Redazione