“La terza fascia dirigenziale è già un’anomalia tutta siciliana, cui da tempo chiediamo di porre rimedio con apposito concorso, e invece il governo Musumeci cosa fa, propone una sorta di maxisanatoria che promuove la metà dei dirigenti in seconda fascia. Assurdo e, soprattutto, vergognoso”.
Lo affermano i deputati del M5S che annunciano le barricate contro parte dell’articolo 6 del collegato alla Finanziaria che norma sulla pubblica amministrazione e sul personale, accantonato oggi durante la discussione in aula.  Per questo i deputati 5 stelle hanno presentato un emendamento soppressivo e, in subordine, alcuni sostitutivi.
“La terza fascia – afferma il deputato Stefano Zito, primo firmatario degli emendamenti 5 Stelle –  è stata un’invenzione del governo Capodicasa con la legge 10 del 2000 e doveva essere transitoria in attesa di concorsi che non si sono mai fatti. Ora spunta l’ipotesi di questa sorta di sanatoria che è inaccettabile e che, tra l’altro, rischia tantissimo di finire sotto la scure del consiglio dei ministri visto che è palesemente incostituzionale, dal momento che nella pubblica amministrazione si entra per concorso”.
“La nostra proposta  –  continua Zito – è quella di seguire la legge, facendo concorsi per titoli ed esami e riservando al massimo una quota fino al 30 per cento per i dirigenti di terza fascia, col personale residuo ricollocato con altre mansioni, ma senza la qualifica dirigenziale”.
Il M5S boccia senza mezzi termini anche il modo di procedere dei lavori d’aula con l’invenzione dei collegati ai collegati.
“Questo modo di procedere dell’Aula, dettato dalla conduzione Miccichè – afferma il capogruppo Francesco Cappello – è vergognoso.  La filosofia dei collegati al collegato sta determinando un vero e proprio far west di norme, con l’inserimento nei testi di veri e propri disegni di legge che andrebbero trattati a parte, bypassando in gran parte il legittimo e sacrosanto lavoro delle commissioni. Le tanto decantante riforme di cui si va riempiendo la bocca Musumeci non possono essere fatte con qualche comma piazzato qua e là nel collegato di turno”.

Nella foto: Palermo, Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana

Redazione