“L’ospedale di Bronte non riesce a raggiungere neanche gli standard qualitativi minimi necessari. Anzi, negli ultimi anni, abbiamo temuto addirittura per le sue sorti”.
A denunciare la condizione del suo nosocomio è il sindaco di Bronte (Ct) Graziano Calanna. E lo fa davanti al ministro della salute Giulia Grillo, venuta in visita nella cittadina etnea per capire quali sono le condizioni del “Castiglione Prestianni”, per il quale si è temuta addirittura la chiusura.

L’ospedale “Castiglione Prestianni di Bronte. Sopra: il ministro Giulia Grillo mentre fa il suo intervento davanti al sindaco di Bronte, Graziano Calanna, e ai primi cittadini del comprensorio
Nella sala conferenze dell’ospedale, il sindaco di Bronte ha denunciato le carenze del nosocomio, anche a nome dei colleghi dei Comuni del comprensorio.
“Signor ministro – dice Calanna – il saluto che la comunità di Bronte le porge non è solo un saluto di cortesia istituzionale, ma è un saluto carico di speranza, di aspettative ed allo stesso tempo di ansie e di preoccupazioni per la qualità dei servizi sanitari del nostro ospedale che spesso non è all’altezza dell’impegno ed del lavoro straordinario ed altamente professionale del personale medico e paramedico”.
Nel corso del suo intervento, il primo cittadino di Bronte ha espresso cifre e dati per dimostrare la necessità di potenziare un ospedale nel quale “giungono pazienti anche dal territorio di Messina e di Enna”, perché si tratta di “un territorio che comprende circa 50 mila abitanti con enormi difficoltà di mobilità legate all’orografia”.
“Il cono dell’Etna – seguita Calanna – è lungo circa 130 chilometri. Percorrendo la mappa degli ospedali della provincia, ci accorgiamo che Acireale, sede di Spoke, è distante appena 10 chilometri dall’ospedale Cannizzaro identificato nel nuovo Piano come Hub. A sua volta l’ospedale Cannizzaro è distante appena 10,4 chilometri dal Garibaldi Nesima, che a sua volta è distante 8 chilometri dal nuovo ospedale San Marco e 16 dal San Salvatore di Paternò, individuato come ospedale di Base. Infine l’ospedale di Paternò è distante appena 10 chilometri dal centro di Biancavilla. Questa rete ospedaliera colloca 6 ospedali nel raggio di 45 chilometri, ed appena un presidio di zona disagiata nei restanti 85 chilometri del cono dell’Etna”.
“Il dato – prosegue il sindaco di Bronte – credo sia la testimonianza vivente di un sistema di politica sanitaria nazionale e regionale assolutamente illogica e per nulla rispondente al concetto di interesse pubblico. Anzi – dice ancora Calanna – le evidenzio che nell’ospedale di Bronte, nel lontanissimo 2006, iniziarono degli importanti lavori di ristrutturazione per centinaia di migliaia di euro, lavori mai completati e a tutt’oggi ancora bloccati”.
Un’accusa che il sindaco non rivolge direttamente al ministro, nè all’attuale governo, ma alla “trentennale scellerata politica sanitaria volta più al saccheggio che alla crescita”.
Redazione
Lascia un commento...