Ci chiediamo cosa aspetti il M5S a fare cadere il governo dopo le gravissime inquietudini espresse da Di Maio su Salvini: “Sono preoccupato. La Lega in Europa si sta alleando con chi nega l’olocausto”. Ci chiediamo cosa aspetti la base dei 5 Stelle a fare scoppiare una rivolta all’interno del proprio movimento chiedendo conto e ragione di questa indecenza denunciata dal loro stesso leader. E ci chiediamo cosa aspettino le persone di buon senso della Lega a fare altrettanto.

Invece non succede nulla. E ci dispiace soprattutto per i 5S, che non essendo mai stati prima d’ora al governo, ci sembravano quelli non compromessi col potere. Il Movimento Cinque Stelle – pur avendo un sacco di gente perbene al suo interno, pur essendo una forza giovane e non contaminata da certe vergogne del passato – si sta omologando ad una realpolitik che, pur di governare, è disposta ad ingoiare qualunque cosa venga propinata dal suo alleato.

I pentastelati si giustificano dicendo che c’è un contratto rispettare, e che sulla base di questo stanno portando avanti la loro azione di governo. Ma a tutto c’è un limite. Salvini sta utilizzando i 5S per fare il pieno di consensi alle prossime europee. Quando sarà il momento li mollerà per mettersi con Berlusconi, con Meloni, Mussolini, La Russa, Miccichè, eccetera eccetera eccetera.

E per far questo sta incendiando il Paese contro la parte più debole della società (i migranti e i Rom soprattutto, ignorando i veri mali che l’affliggono: la mafia, la corruzione, le ingiustizie sociali, la povertà, la cementificazione, l’inquinamento) alleandosi con il peggio della politica europea.

Un’azione che la parte migliore della società italiana non vede o sottovaluta. Salvini sarà pure folcloristico, sarà pure ruspante, ma è pericoloso per la democrazia, anche perché è una formidabile macchina di voti che in futuro potrebbe prendere – diciamo che l’ha già fatto, ma ancora ci sono i Mattarella, i Conte e quel poco di 5S che fanno da deterrente – completamente in mano questo Paese. Il Papa fa bene a non riceverlo, fin quando, dice, il leader della Lega cambierà la propria posizione sui migranti.

Quando ci si trova di fronte a scenari del genere, l’unica cosa da fare è isolare e neutralizzare il pericolo, anche a costo di tornare all’opposizione. Anche perché, egregi componenti dei 5S, continuando di questo passo, all’opposizione ci tornerete comunque, perché Salvini vi canniballizzerà.

E saranno tempi duri, in quanto ci tornerete da sconfitti. Adesso invece – se fate cadere il governo – avete la grande possibilità di fare della vostra sconfitta (magari provvisoria) una vittoria: potrete sempre dire che avete sacrificato Palazzo Chigi per difendere dei valori che nessuno può permettersi di mettere in discussione o di ridicolizzare. E da lì ricostruire la vostra politica che – lo abbiamo scritto poco tempo fa – è stata già offesa quando avete negato l’autorizzazione a procedere contro Salvini per il caso della nave Diciotti. Un’azione di una incoerenza incredibile di cui state pagando le conseguenze in termini elettorali (basta vedere i sondaggi).

Così come sta succedendo al Pd, che paga tutti i tradimenti inferti al suo elettorato, non ultima la mancata alleanza con i 5s, che ha portato questi ultimi all’abbraccio mortale con Salvini.

Se qualcuno non lo ha ancora capito, la ricreazione è finita. Salvini va mandato a casa, senza indugi né tentennamenti. Che si allei pure con Berlusconi e con i fascisti, che vada al governo con loro. Ma dall’altra parte è necessario che ci siano forze credibili, serie e chiare: pensiamo alla parte migliore del movimento di Di Maio, alla parte migliore del Pd  e della sinistra , a un movimento di sindaci democratici che sta perdendo tempo a unirsi e a manifestarsi (da Mimmo Lucano a Leoluca Orlando, da Federico Pizzarotti a Luigi De Magistris, da Fabio Venezia a Giuseppe Sala), fino alla Società civile che annovera al suo interno persone straordinarie che stanno dando un contributo eccezionale sui migranti, sul clima, sul lavoro, sull’antimafia e su tanti altri valori sui quali non si può e non si deve arretrare per nessuna ragione al mondo.

Nella foto: il ministro dell’Interno Matteo Salvini, leader della Lega

Luciano Mirone