Gentile Direttore,
confermo la mia difficoltà a seguire quanto avviene nel mondo dell’informazione a cui, come già Le ho scritto, dedico qualche ritaglio di tempo, per questo leggo soltanto ora l’intervista al prof. Angelini sul “porto turistico” di Leni, apparsa sul giornale da Lei diretto il 13 del c.m.
Secondo quanto affermato dal Professore “Un’isola come Salina non può pensare di realizzare un secondo porto turistico …………” e ancora “Un’isola come Salina non può pensare di fare degli interventi così invasivi, …..”. Chiarisco, ancora una volta, che il progetto del porto di cui si parla riguarda sia la protezione, il consolidamento, e l’ampliamento dell’attuale approdo, destinato ai collegamenti marittimi, con la realizzazione anche di un approdo sicuro per gli aliscafi e per le imbarcazioni locali, sia la realizzazione di una darsena turistica.
Chiarito ciò, mi sto chiedendo sempre più spesso, visto il clamore sollevato dalla notizia, cosa devono pensare di fare gli amministratori di una piccola isola e gli stessi isolani, se non un porto? Forse un’autostrada, un aeroporto o una stazione ferroviaria? Cosa devono pensare di realizzare durante i l’inverno, quando restano isolati, spesso per mancanza di idonee strutture portuali e non possono raggiungere gli ospedali per curarsi, le scuole per istruirsi, gli uffici pubblici per sbrigare le varie incombenze, ecc. Cosa devono pensare di fare?
E ancora cosa devono pensare di fare durante l’estate quando l’ancoraggio selvaggio delle numerose imbarcazioni, e lo scarico delle stesse, creano seri problemi ambientali? Chiedere agli organi competenti di attuare il blocco navale con i “respingimenti”, tanto di moda di questi tempi?
Ebbene l’Amministrazione Comunale di Leni ha pensato, ritengo legittimamente, di fare la cosa più ovvia che si potesse fare in questo caso, la cosa più normale. Programmare e progettare una idonea struttura portuale! Cosa da non fare notizia, come un cane che morde un bambino, invece no, é diventata una vera notizia, come quando un bambino morde un cane!
Leggo ancora “Quando un’Amministrazione decide di redigere un progetto del genere – dice Angelini – deve verificare la fattibilità con le linee guida contenute nel Piano di gestione dell’Unesco”. Gentile Direttore, Le posso assicurare che ciò è stato fatto.
È stata verificata infatti la fattibilità del progetto con tutti i piani ed i vincoli vigenti nel territorio delle Isole Eolie, e quindi di Salina, e lo specifico richiamo al Piano UNESCO ha reso sicuramente più motivato il provvedimento di Valutazione Ambientale Strategica di cui è munito il Piano Regolatore del Porto, però i professionisti (e sono tanti quelli che sono intervenuti in merito!) non sono pervenuti alle stesse conclusioni del Professore Angelini, ritenendo fattibile il porto di Rinella, così come l’ha ritenuto fattibile l’intera Amministrazione Comunale e gli organi competenti della Regione Siciliana. Tutto qua!
In relazione al permanere del Comune nella lista dell’UNESCO, gentile Direttore, mi viene da ricordare che l’inserimento delle Isole Eolie tra i siti UNESCO nel 2010 fu il frutto di una appassionata discussione sul futuro delle Isole Eolie avvenuta a Roma, nell’ottobre del 2006, nell’Ufficio del compianto Alberto La Volpe, allora Sottosegretario del Ministero dei Beni Culturali, e subito da me condivisa con il Sindaco di Lipari del tempo Michele Giacomantonio, anch’egli presente nella Capitale per affari istituzionali.
Noi, avendolo chiesto detto inserimento, non solo ne andiamo fieri, ma mai e poi mai abbiamo pensato, e continuiamo a non pensarlo, che lo stesso potesse rappresentare un limite alle giuste aspirazioni della popolazione isolana di munirsi delle strutture necessarie al soddisfacimento dei propri bisogni essenziali e per garantirsi un futuro migliore.
Per il resto condivido la pacatezza e le rimanenti argomentazione del prof Angelini, il quale sarebbe il benvenuto se volesse confrontarsi di presenza con questa Amministrazione, invito che ho già formulato telefonicamente anche al Presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna.
Riccardo Gullo, Sindaco di Leni
Sono d’accordo con il Sindaco del Comune di Leni Dr. Riccardo Gullo, il porto turistico è una grande opportunità per tutta L’ISOLA di SALINA.
Voglio esprimere tutta la mia solidarietà all’amico Riccardo Gullo con cui ho condiviso, da Sindaco di Lipari e lui di Salina, un grande progetto di rilancio delle Eolie in una prospettiva ecosostenibile che non escludesse quelle opere capaci di migliorare la qualità della vita degli abitanti delle piccole isole e fra queste opere certamente i porti. E’ stato questo sempre un tema di discussione con il prof. Angelini e gli amici di Legambiente anche a livello nazionale quando l’ANCIM l’Associazione che raccoglie e organizza i comuni delle piccole isole fecero il DUPIM cioè il Documento Unitario di Programmazione delle Isole Minori.Dicevamo allora e mi sento di doverlo ribadire ancora oggi che il rischio a non approfondire la compatibilità fra sviluppo ecosostenibile e strutture essenziali per la qualità della vita è lo spopolamento delle piccole isole. Un fenomeno in atto e solo in parte frenato. Uno spopolamento che vorrebbe dire perdita di cultura e civiltà. Una sola nota all’amico Gullo: c’è un errore nelle date. Le Eolie diventarono Patrimonioi dell’Umanità nel 2000 e l’incontro a Roma avvenne nell’ottobre del 1996.
Dal sindaco di Leni (Salina), Riccardo Gullo, riceviamo questa rettifica che pubblichiamo:
Gentile Direttore,
l’amico Michele Giacomantonio, ex Sindaco di Lipari, mi ha fatto notare che nella mia replica all’intervista del prof. Angelini c’è un errore, l’incontro a Roma con il Sottosegretario ai Beni Culturali Albero La Volpe è avvenuto nel 1996 e l’inserimento delle Eolie nell’UNESCO nel 2000, mi scuso dell’errore e approfitto della Sua pazienza per chiederLe la necessaria rettifica.
Nel contempo, voglio precisare che non sono affatto contro l’UNESCO, anzi, al contrario, essendone stato tra i promotori come ho specificato nella replica, mi considero tra i “padri” di quel riconoscimento”, ma sono contrario a chi s’inventa divieti a titolo personale e/o associativo miranti ad impedire la realizzazione delle strutture essenziali per la sopravvivenza di questa popolazione isolana.
Infine, voglio precisare, ancora, che nella replica non ho mai affermato che l’UNESCO “CONOSCEVA IL PROGETTO”, anche se nel corso dell’iter approvativo si sono osservate tutte le prescrizioni sulla pubblicazione degli atti proprio per consentire agli interessati di averne conoscenza, d’altro canto è stato lo stesso prof. Angelini ad escludere tale obbligo nella sua intervista affermando che “Non ci è stata data alcuna comunicazione, ma io credo che questo sia un aspetto abbastanza secondario, poiché noi non avremmo dovuto dare il permesso”, ma ho chiarito che nell’elaborazione del progetto è stata verificata la fattibilità dell’opera anche in rapporto alle prescrizioni del Piano di Gestione del sito UNESCO.
Mi scuso se approfitto ancora della Sua disponibilità.
Distinti saluti.
Riccardo Gullo
Sindaco di Leni
Volevo sapere che fine farà lo scoglio Lariana?grazie Andrea
Una fine brutta brutta Andrea 🙁
È una cosa gravissima bloccare le infrastrutture specialmente nelle Isole Eolie dove l’economia si basa principalmente sul TURISMO ed è importante che si facciano le opere necessarie per migliorare l’economia del Paese ed ora di smetterla con questi vincoli che non fanno altro male tutte le Nostre Isole, con questo do la mia SOLIDARIETÀ al Dr. Riccardo Gullo Sindaco di Leni !!
Ottimo quindi, se togliamo il discorso Unesco – peccato però, con buona pace del nostro miglior rappresentante all’ONU dalla sua istituzione, ovvero l’Ambasciatore Francesco Paolo Fulci che fu il vero patrocinatore, con l’aiuto anche delle persone che sono intervenute poco sopra, del raggiungimento dell’agognatissimo blasone di patrimonio umanitario eoliano – la disponibilità del Dott. Riccardo Gullo al dialogo e al confronto sul resto con il Prof. Angelini ed il Dott. Zanna, non mi sembra poca cosa. Che avvenga questo incontro al più presto e che ci venga detto cosa sia sorto di nuovo a seguito di suddetto delicatissimo meeting.
Ringrazio la Redazione per la pubblicazione del mio post in oggetto.
Cordialmente,
az
Egregi tutti,
Documentarsi bene prima di legiferare!
https://www.aeolianpreservationfund.org/2019/03/lo-studio-sullo-stato-di-salute-delle-praterie-di-posidonia-a-salina-commissionato-da-aipf-e-blue-alla-stazione-zoologica-anton-dohrn-e-le-considerazioni-sul-porto-di-rinella/?lang=it
È un dovere prima che un diritto!
Con immane tristezza,
az
Ho scelto Salina-Leni-Rinella oltre mezzo secolo fa. Ho malvisto ogni progetto volto ad alterarne il profilo. Ivi un nuovo porto. Debbo ammettere, però, che il progetto realizzato non altera nulla, anzi è migliorativi sotto tutti i punti di vista, in particolare quello ambientale. Finalmente le persone potranno usufruire a pieno della splendida bellezza di Ribella. E la località riprenderà a fare sorridere locali e visitatori. Bravi. Mi avete convinto fuori dalla retorica
Come frequentatore di Salina, ma non isolano, non credo di avere titoli per valutare le esigenze dalla popolazione isolana, perciò, esprimo un giudizio esclusivamente da appassionato villeggiante invernale ed estivo.
Tutto ‘l’arcipelago soffre della inadeguatezza degli approdi, rispetto alle traversie meteorologiche invernali, perciò, l’obbiettivo di migliorarne l’accessibilità marittima è certo un valore da non ignorare. Però, occorre anche ragionare sull’offerta di approdi per uso turistico, da parecchi punti di vista, considerando anche le esigenze delle altre isole e il quadro delle disponibilità esistenti, compresa la eventuale loro migliorabilità.
Come per i parcheggi urbani, anche i porticcioli, i marina, determinano una crescita della domanda ed un afflusso (limitato alla buona stagione) che non è privo di conseguenze ambientali, e sulla gestione del territorio e del mare.In città, i parcheggi attirano il traffico privato, determinando danni alla circolazione e inquinamento. Lungo le coste marine i porticcioli o i grandi marina determinano un affollamento non privo di conseguenze sulla qualità del mare e sulla fruibilità balneare delle coste contigue.
La conseguenza è che questi bisogni devono essere inseriti in un quadro di programmazione che non può essere troppo localistico.
I piani regolatori sono comunali e l’isola di Salina si distingue per l’avere ben tre municipi su una popolazione di nemmeno tremila abitant. Inoltre le amministrazioni comunali sono anche in storica competizione fra loro e non solo per antichi campanilismi della popolazione, ma anche per la qualità politica di alcuni amministratori.
I sistemi portuali sono compresi in competenze sovracomunali che, specie per la Regione siciliana, non brillano per lungimiranza e qualità amministrativa.
Anche le Sovrintendenze scontano una impostazione di gestione di tipo poliziesco (secondo il modello dello Stato dittatoriale che le ha organizzate) , piuttosto che non di produzione di linee generali e criteri operativi metodologicamente fondati e fonti di indirizzo per i poteri pubblici con i quali devono operare. Inoltre, versano in condizioni di impossibilità di esercizio dei loro stessi poteri per le politiche di bilancio e di cd. sussidiarietà di tutti gli ultimi governi. Quella siciliana, poi, grazie allo Statuto speciale della Regione anche più bizzarra nel imporre divieti e concedere permessi.
Devo onestamente dire che nemmeno conosco il progetto del porto nuovo di Rinella e perciò non posso criticarlo, tuttavia, quel tratto di costa ha già subito un criticabile attacco con la trasformazione dell’ex Camping con muraglioni e alterazioni paesaggistiche che io, nel mio piccolo, non apprezzo.
Valerio Tozzi