Sul secondo porto di Salina, il sindaco di Leni (uno dei tre Comuni dell’isola, nel quale l’infrastruttura dovrà essere realizzata), Riccardo Gullo, criticato aspramente ieri attraverso un’intervista rilasciata a questo giornale dal presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, per essere stato l’artefice dell’approvazione di un progetto ritenuto “devastante”, riceviamo la risposta di Gullo mediante una lettera che pubblichiamo integralmente.

Gentile Direttore,

ammetto che, nonostante sia nato in un’isola, non sono un buon marinaio. Soprattutto non so navigare affatto nel mondo dei social a cui non appartengo e dell’informazione a cui dedico qualche ritaglio di tempo, per questo sconoscevo l’esistenza del Suo giornale e mi dispiaccio. Ne sono venuto a conoscenza stamattina, grazie al dire del presidente di Legambiente Sicilia, associazione di cui mi onoro di averne fatto parte, nell’intervista sul “porto turistico” di Leni.

Il progetto del secondo porto previsto a Salina, Isola Eolie. Sopra: il sindaco di Leni, Riccardo Gullo:

Inizio subito a precisare che un progetto riguardante singolarmente “il porto turistico” di Leni non esiste, ma ne esiste uno che riguarda le “Opere di attuazione del Piano Regolatore Portuale” di Rinella, frazione marinara di questo Comune, riguardante sia la protezione, il consolidamento, e l’ampliamento dell’attuale  approdo, destinato ai collegamenti marittimi, con la realizzazione anche di un approdo sicuro per gli aliscafi e per le imbarcazioni locali, sia la realizzazione di una darsena turistica.

In precedenza ci siamo occupati della protezione della spiaggia ed è in corso l’appalto dei lavori per il suo ripascimento, quindi, gentile Direttore, come si può evincere dalla predetta precisazione, l’Amministrazione Comunale ha messo in atto una complessa attività di programmazione, seguendo per ciascuno dei singoli procedimenti l’iter previsto dai codici e dai regolamenti delle istituzioni interessate che li regolano.

Per ciò che concerne specificatamente gli aspetti ambientali il Piano Regolatore Portuale ha ottenuto l’approvazione prevista in materia e lo stesso è stato approvato all’unanimità dal C.R.U. – Consiglio Regionale dell’Urbanistica – così come il progetto delle opere di attuazione è stato approvato all’unanimità dalla Commissione Regionale dei Lavori Pubblici.

Non pensavo mai e poi mai che proprio in questo caso il modo di operare dell’Amministrazione potesse essere messo sotto accusa, così come sta avvenendo in un paese, e in particolare in una regione, dove l’illegalità la fa spesso da padrona e dove le regole che noi abbiamo osservato vengono vissute da altri con acuti mal di pancia!

Andiamo per ordine. In tutto questo iter sono stati chiesti ed ottenuti tutti i pareri richiesti, e non sono ne pochi ne è facile ottenerli, sono stati convolti molti soggetti sia pubblici sia privati e non sono ne pochi e non è facile coinvolgerli, e l’esempio emblematico è proprio Legambiente che inizia la sua intervista con “Il Sindaco dice di avere le carte a posto …..”, mettendo ovviamente subito in dubbio che questo sia vero, aggiungendo “ …….. se il piano paesistico vieta la realizzazione di mega opere come queste.”.

La spiaggia di Rinella, frazione di Leni, nell’isola di Salina

Di fronte a tale affermazione proveniente da chi, tra l’altro, ha ricoperto il mandato di deputato regionale, c’è proprio da rimanere sbigottiti perché: il piano paesistico non prevede espressamente tale divieto, la compatibilità con le previsioni di detto piano è stata evidenziata nell’iter espletato per la sua approvazione e, ripeto, il piano ha ottenuto tutti i pareri, compreso quello della Soprintendenza.

Aggiungo che neanche il Piano di Gestione del sito UNESCO prevede espressamente tale divieto e anche la compatibilità con le previsioni di detto piano è stata evidenziata nell’iter espletato per la sua approvazione.

Alla domanda se Legambiente ha provato a dialogare col sottoscritto Sindaco di Leni, il Presidente di Legambiente ha risposto “Certo. Questo progetto lo abbiamo intercettato nello scorso agosto e sinceramente speravo che l’iter si fermasse, che qualcuno aprisse gli occhi, invece purtroppo è andato avanti perfino con l’approvazione della Regione, anche se ancora non si capisce quale ufficio ha autorizzato questa scelleratezza”.

Leggo, quindi, una narrazione diversa dai miei ricordi e da quanto è documentato negli atti d’Ufficio e vengo a precisare. Legambiente  è stata coinvolta nella fase di consultazione del Piano Regolatore Portuale (assieme ad altre 9 associazioni ambientaliste e 32 sigle sindacali indicate dall’Assessorato, ecc.) con prot. n. 4319 del 3.11.2015 (quindi già nel 2015 e non lo scorso agosto!), tramite posta elettronica e non postale (quindi il richiamo al vecchio indirizzo postale in altra parte dell’intervista c’entra come i cavoli a merenda!), successivamente e precisamente il 9.05.2016, sempre Legambiente, ha avanzato delle osservazione che, sebbene giunte tardivamente, il Comune ha preso in considerazione motivando le scelte operate. Quindi, gentile Direttore, tralasciando ogni altro aspetto e considerando sia il linguaggio usato “Questo progetto lo abbiamo intercettato …..”, come un aereo nemico in un’azione di guerra, e quanto ho avuto modo di precisarle (e se vuole di documentare), questa sembra essere proprio un’azione di guerra contro questo piccolo Comune isolano, la cui popolazione rimane spesso isolata dalla terra ferma a causa delle frequenti interruzioni dei collegamenti marittimi, dovuti anche alla mancanza di approdi sicuri, e vive una congiuntura economica sfavorevole dovuta alla carenza di prospettive economiche e sociali che porta i giovani verso un fenomeno di nuova emigrazione, che stiamo cercando di tamponare in tutti i modi. Impresa davvero difficile, Direttore, e questa vicenda del porto di Rinella lo dimostra, operiamo tutti i giorni per farci largo tra le istituzioni che agiscono ciascuna per conto proprio, mentre la varie componenti del partito del non fare, dei divieti perentori ad usum delphini, agiscono insieme menzionandosi e sostenendosi l’una con l’altra al solo scopo, spesso, di soffocare le giuste aspirazioni di una popolazione, qualche volta portate avanti da un sindaco che, secondo l’intervistato, soffre “delle smanie di protagonismo”, patologia della quale è immune, ovviamente, il Presidente di Legambiente Sicilia, il quale dovrà farsene una ragione, se qualche volta intercettato un progetto questo sfugge dal fuoco nemico. Capita anche a chi ha sempre gli occhi aperti di sbagliare mira!

Riccardo Gullo, Sindaco di Leni (Salina)