L’Orchestra dei bambini “Falcone Borsellino” non andrà via da Adrano. L’ipotesi, paventata nei giorni scorsi dalla Fondazione La città invisibile di Catania – all’interno della quale la formazione musicale è nata, operando nei quartieri difficili di San Cristoforo, Librino e San Berillo – è scongiurata grazie “alla collaborazione attiva del Sindaco Ferrante”. Lo comunica la stessa Fondazione attraverso una nota in cui si dice che ad Adrano sarà garantita la continuazione dell’attività musicale. Il tutto “tramite una convenzione con un altro ente scolastico che ha condiviso con la Fondazione obbiettivi, percorsi e valori”, laddove per “altro” bisogna intendere un istituto diverso dal comprensivo “Canonico Bascetta” che da quattro anni la ospita.

Pippo Ferrante, sindaco di Adrano. Sopra: l’Orchestra “Falcone Borsellino” in piazza Università a Catania

“Durante il concerto dell’Orchestra Falcone Borsellino, organizzato dall’Unicef presso il Teatro Bellini di Adrano il 27 maggio prossimo alle ore 18.30 – si legge nel comunicato – verrà ufficializzata la notizia con gli allievi e la cittadinanza”.

La convenzione fra La città invisibile e la scuola scade proprio oggi (23 maggio): se si è preferito optare per una soluzione alternativa un motivo c’è. E probabilmente andrebbe ricercato nella contrapposizione sorta nelle scorse settimane fra la Fondazione da un lato; la scuola e una parte dell’Amministrazione comunale dall’altro, che in questo caso – secondo quanto scritto su facebook dalla Fondazione – avrebbero come denominatore comune il vice preside dell’istituto, nonché vice sindaco Vincenzo Calambrogio.

Tutto nasce in un pomeriggio di un paio di mesi fa, quando i sessanta bambini di Adrano appartenenti alla “Falcone Borsellino” si recano nell’istituto per fare le prove. Arrivano al primo piano, accedono nel corridoio, ma trovano le aule solitamente adibite alle esercitazioni inopinatamente chiuse. Qualcuno nelle ore precedenti aveva posto i lucchetti alle porte. Da ciò scaturisce un’aspra polemica che porta La città invisibile a denunciare il fatto su fb, e il preside della scuola a rilasciare un’intervista sulla rivista I Vespri. Il capo d’istituto dice di non sapere chi è stato a mettere i lucchetti e di essere stato sempre disponibile nei confronti dell’orchestra, ma accusa quest’ultima di lasciare i bagni sporchi attraverso termini non sempre ortodossi (“pisciare”) nei confronti dei ragazzi, come se la presunta esuberanza di qualche bambino fosse addebitabile a tutta la band e ai suoi animatori, e come se Adrano non presentasse problematiche assai serie in fatto di devianza minorile.

Una delle aule dell’Istituto comprensivo “Canonico Bascetta” chiuse improvvisamente e senza preavviso per l’orchestra Falcone Borsellino

Ma questo è solo il dato apparente. Nelle esternazioni della presidente de La città invisibile, Alfia Milazzo, seppur velatamente, si coglie, come detto, il nome di Calambrogio. Non ne sono chiari i motivi (o almeno noi non siamo riusciti a coglierli) ma intanto il vice preside nonché vice sindaco, viene nominato spesso nel contesto di questa vicenda, e viene accusato di “palese ostilità nei confronti dell’attività formativa (e gratuita) di questi ragazzi, con azioni concrete, ragioni non trasparenti e a noi ignote”. Sulla permanenza ad Adrano della “Falcone Borsellino” in pochi giorni vengono raccolte circa mille firme.

L’Informazione si reca dal sindaco di Adrano Pippo Ferrante per capire qual è la sua posizione. Al di là delle polemiche, si vogliono comprendere le reali possibilità di permanenza della “Falcone Borsellino” in una città che da decenni è sotto il giogo della criminalità organizzata, compresa quella minorile.

Il primo cittadino prende l’impegno: “Troverò una sede stabile all’Orchestra Falcone Borsellino”. L’impegno – secondo quanto scrive La città invisibile – è stato rispettato. È successo nell’anniversario della strage di Capaci.

Luciano Mirone