“Stamattina ho avuto l’onore di essere ricevuto dall’arcivescovo metropolita di Catania, mons. Salvatore Gristina, nell’ambito di un incontro con i candidati sindaci della città e dei comuni dell’Arcidiocesi, organizzato dalla Pastorale del Lavoro”.

L’incontro di stamattina in Arcivescovado. Sopra: l’Arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, con il candidato del centrodestra di Belpasso, Daniele Motta (foto tratte dal profilo fb di Daniele Motta)

È l’incipit di un post scritto oggi pomeriggio da Daniele Motta, uno dei tre candidati alla carica di sindaco di Belpasso per le prossime elezioni amministrative del 10 giugno. Al che, leggendo questo scritto, si può pensare che stamattina in Arcivescovado ci sia stato un grande incontro fra il Pastore della chiesa catanese e “tutti” i candidati della provincia che ambiscono a quella poltrona. Ma è una interpretazione errata, chiarita dallo stesso Motta nelle righe successive: “L’arcivescovo ha presentato e consegnato ai candidati presenti (io l’unico, oltre ai candidati della città di Catania, presente dei comuni dell’Arcidiocesi nei quali si vota) il documento ‘Costruiamo insieme la città-comunità’ elaborato durante l’ultima Giornata Sociale Diocesana del novembre 2017 e lanciato alla cittadinanza in occasione della Via Crucis del lavoratore del 16 marzo”.

Dunque Daniele Motta (centrodestra) è “l’unico” dei tre candidati di Belpasso ad essere stato presente. E gli altri due (Gregorio Guzzetta, rappresentante dell’altra ala del centrodestra, e Anna Salvatrice Valenti espressione del Movimento 5 Stelle) dove sono? Sono assenti dopo essere stati invitati, o più semplicemente non sono stati invitati? Se è vera la prima ipotesi vorremmo capire perché non si sono recati in Arcivescovado per partecipare a questa importante manifestazione, se non sono stati invitati vorremmo capire il perché. Sicuramente – nell’uno e nell’altro caso – ci saranno stati dei motivi validi, ma questo dal post di Motta non si deduce, anzi, il brano successivo chiarisce tante cose: “Una iniziativa – si legge – che si accorda perfettamente con il progetto politico che ho lanciato per Belpasso, totalmente centrato sulla persona, che ho consegnato nelle mani dell’arcivescovo accogliendo i suoi auspici per un rinnovamento delle nostre comunità civili, non solo città ma vere e vive comunità di persone. Grazie all’Arcidiocesi per la preziosa opportunità che mi è stata data”.

A questo punto preferiamo astenerci da qualsiasi commento.

Luciano Mirone