Se fossi un ministro farei un dipartimento agricolo al ministero dei Beni Culturali. Va compiuto un ricongiungimento tra agricoltura e cultura. I campi coltivati sono un modello di memoria, le ville di Palladio sono nate come aziende agricole, con le loro bacherie. Quello che è stato separato va ricomposto”. Lo ha detto l’esperto d’arte Vittorio Sgarbi, intervenuto all’Anteprima Amarone 50. Per il critico ”difendere un campo coltivato è un segno dell’intelligenza dell’uomo, ed è come difendere San Zeno. A New York i prodotti dell’agroalimentare made in Italy valgono più di Petrarca. In Italia produttori Moretti e Lunelli hanno creato cantine capolavori. C’è un tempio nuovo, ed è il tempio del vino, ed è un bene questa tensione architettonica delle aziende vinicole” ha sottolineato. Peraltro, ha osservato, nel comparto ”c’è una frenesia anche nelle etichette”.

Nella foto: un paesaggio agricolo (foto infoSOSostenibile)

Ansa