Ventimila firme in pochi giorni per chiedere al presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, di rimuovere Vittorio Sgarbi dal suo posto di assessore ai Beni culturali. E non solo. I firmatari chiedono al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, “di esprimere in modo chiaro ed inequivocabile la doverosa solidarietà al magistrato, contro cui, è bene ricordarlo, è ancora operativo un vero e proprio piano di attentato confermato da diversi collaboratori di giustizia e per il quale sono stati già acquistati almeno 150 chili di esplosivo, mai ritrovati”.

Come si ricorderà, nei giorni scorsi, il critico d’arte nel corso di una trasmissione televisiva, si era lasciato andare a delle dichiarazioni pesanti nei confronti del Pm antimafia Antonino Di Matteo, uno dei magistrati che da alcuni anni si occupano del processo trattativa. Nino Di Matteo, scrivono gli organizzatori della petizione, “è un magistrato esemplare perché scomodo, ed è ancora a rischio attentato”.

Da oggi il testo della petizione è disponibile anche in inglese. I firmatari chiedono alle autorità preposte “di informare i cittadini dell’esistenza della petizione e della possibilità di firmarla” al link https://www.change.org/p/ presidente-del-rimuovere- subito-sgarbi-dall-incarico- di-assessore-per-le-gravi- dichiarazioni-su-di-matteo.

“La vera colpa del sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo – dicono – è forse quella di aver fatto il proprio dovere fino in fondo, e di essere tra i principali rappresentanti dell’accusa al processo sulla trattativa Stato-mafia”.

Barbara Contrafatto