Stanno raccogliendo le firme gli abitanti del rione Taormina, a Messina, perché “da generazioni vivono in condizioni disumane in delle case poco dignitose”, delle firme da inviare al nuovo presidente della Regione, al sindaco Renato Accorinti e al presidente dell’Istituto autonomo case popolari.

Questo quartiere, situato nella zona sud della città, è stato edificato tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso come “casette provvisorie” per i terremotati del 1908. “La Seconda guerra mondiale e l’inerzia della classe politica cittadina” hanno consentito il risanamento del rione “solo in piccola percentuale, con l’abbattimento dei vetusti e fatiscenti alloggi e la costruzione di nuove moderne palazzine di edilizia popolare solamente per pochi fortunati”, si legge nella petizione.

Messina, rione Taormina. Macerie da rimuovere. Sopra: le baracche del quartiere

Nel 2017 è iniziato un processo di demolizione per la prima fascia di casette che, a dire degli abitanti, “non è stata mai completata, favorendo anzi l’occupazione delle restanti casette da parte di nuove famiglie”. “Un ciclo che non avrà mai fine”, secondo i residenti del rione Taormina. “Siamo stanchi di vivere come topi “, ribattono, “in case ricoperte per la maggior parte di eternit, piene di muffa e di degrado, con una rete fognaria di acque bianche guasta che causa numerosi allagamenti (nelle case e per strada) in periodi di abbondanti piogge”.

A questo bisogna aggiungere che “non esistono luoghi ludici per bambini, ma vere e proprie trappole nella natura selvaggia del piazzale centrale”. “Il tutto – prosegue la nota – favorisce l’alto tasso di criminalità nei dintorni. Nonostante ciò, in questo luogo ci vivono ancora persone per bene, lavoratori e uomini alla ricerca di un po’ di dignità”.

La petizione cita espressamente due sentenze “storiche” della Corte costituzionale: “Indubbiamente l’abitazione costituisce, per la sua fondamentale importanza nella vita dell’individuo, un bene primario che deve essere adeguatamente e concretamente tutelato”. E poi: “Il diritto a una abitazione dignitosa rientra, innegabilmente, fra i diritti fondamentali della persona”

“Con questa petizione – si legge nel documento – vogliamo smuovere la classe politica che ormai ha dimenticato da tanto tempo questo luogo”.

Luciano Mirone