C’è un sogno americano nel destino di un’azienda siciliana di comunicazione che oggi organizza uno dei festival cinematografici più prestigiosi del mondo. C’è la tenacia e la fantasia di un imprenditore di Belpasso (un piccolo paese in provincia di Catania) dietro i successi di Videobank, fornitore ufficiale di servizi video per Sky, Mediaset, Rai, Eurovision, TV3 Catalana, Rtp portoghese, Al Jazeera, Canal Plus, Cnn, Cbs, Reuters, TV di Stato polacca, ed ora organizzatore dell’edizione 2017 del Taormina Film Festival, con la direzione artistica affidata a un “mostro sacro” come Felice Laudadio.

Lui si chiama Lino Chiechio, ha 53 anni e fino a un ventennio fa aiutava il padre a mandare avanti il bar di famiglia della frazione di Piano Tavola. Di mattina all’Università, facoltà di Farmacia, dove riesce a dare dodici materie, di pomeriggio a fare gelati, caffè e granite. Ma nella testa di questo ragazzo che alcuni anni prima aveva fondato l’unica radio libera della frazione, c’era la passione del volo. E allora nel 1995 eccolo in America per conseguire il brevetto di pilota civile.

Lino Chiechio, general manager di Videobank. Sopra: il personale dell’azienda davanti a uno stadio europeo prima delle riprese

“Fu negli Stati Uniti”, dice, “che conobbi l’esistenza di internet. La cosa mi affascinò. Tornai in Italia e cominciai a lavorare per riprodurre ciò che avevo imparato negli Usa. Già nel nostro Paese c’erano i primi collegamenti, le connessioni avvenivano attraverso i provider fuori distretto, cui si accedeva mediante telefonate interurbane. Un sistema molto costoso che non consentiva a tutti di partecipare. Dopo tre mesi di esperimenti capii il meccanismo, fino a quando attivai a casa mia un punto di accesso a internet. Tutte le persone dell’hinterland belpassese potevano connettersi attraverso una telefonata urbana. Ovviamente questo sistema non lo avevo inventato io. Avevo soltanto riprodotto da casa un punto di accesso, tecnicamente un pop (point of presenze). Per gioco avevo inventato un piccolissimo provider con un solo computer. Chi voleva collegarsi pagava un abbonamento annuo di 200mila lire e poteva stare ore su internet”.

“Che nome dare al provider?, chiesi a mia moglie. Alla fine optammo per Videobank. Videobank era una ditta che avevo creato per il noleggio delle videocassette mediante distributore automatico. Quando fu creata la società lasciai quel nome per evitare dei costi aggiuntivi: ‘Se andrà bene vedremo. Le cose andarono bene, ma il nome è rimasto”.

“Già da allora cominciavo a capire le grandi potenzialità di questo mezzo, verificando più tardi la possibilità della telefonata su internet, il voip. Ma il fatto determinante si verificò quando gli americani della base Nato di Sigonella seppero dell’esistenza di un provider a Belpasso: da quel momento cominciarono a subissarci di richieste e di una buona quantità di dollari che ci consentì di fare il salto di qualità. Grazie agli americani sono partito e grazie agli americani sono andato avanti”.

A quel tempo gli italiani, specie i siciliani, erano fermi al “sentito dire”. Quando un giorno Lino Chiechio si presentò al direttore di un istituto di credito locale per proporgli il collegamento on line al fine di consentire ai clienti di controllare il proprio conto corrente stando comodamente seduto a casa, fu cacciato in malo modo: ‘E’ una cosa che non avverrà mai’. Nessuna banca italiana, allora, faceva collegamenti telematici.

Quando qualche tempo dopo la Banca Sella fece il primo passo, tutti gli altri istituti  di credito seguirono l’esempio. “La mia soddisfazione l’ebbi quando incontrai lo stesso direttore di banca che qualche tempo prima mi aveva cacciato: ‘Avevi ragione tu, il mondo sta cambiando, sta andando in quella direzione”.

Maria Guardia Pappalardo (moglie di Lino Chiechio), amministratore delegato di Videobank

“Successivamente mi recai nella sede del quotidiano ‘La Sicilia’ con la determinata intenzione di proporre questa cosa all’editore Mario Ciancio. Arrivai al giornale con la carpetta sotto il braccio ed ebbi la fortuna di incontrare il compianto giornalista Enrico Escher, figlio del mio ex professore di italiano: gli parlai dell’idea e lui stesso parlò con Ciancio, il quale mi ricevette. Gli dissi che internet non andava venduto con un abbonamento, ma dando la possibilità a tutti di pagare solo il costo di una telefonata urbana. ‘E lei cosa ci guadagna?’, chiese lui. ‘Sono sicuro che se raccolgo un certo numero di minuti di conversazione potrei avere un rapporto di forza con Telecom. Però prima di parlare con Telecom devo avere dei risultati: posso inserire il marchio de ‘La Sicilia’ nel sito di Videobank?’. ‘Se credi in questa operazione, ci metto la faccia’, disse Ciancio”.

Pochi giorni dopo la sorpresa: su “La Sicilia” escono quattro pagine dove si parla di questo provider catanese che dà l’accesso quasi gratuito ad internet, l’unico dell’Italia meridionale”.

Da quel momento per “Videobank” si aprono scenari impensabili. Passa qualche tempo. Anno 2001. L’Etna è in eruzione. Lino comincia a sperimentare una cosa nuova: “Fino a quel momento la connessione ad internet era fatta mediante il cavo telefonico della Telecom. Noi ci liberammo da questa morsa e utilizzammo le onde radio per internet. In Italia non esisteva un’applicazione del genere. Ottenuto il permesso dal ministero delle Telecomunicazioni facemmo il primo esperimento fra l’Etna e Belpasso: trasferivamo le immagini delle telecamere fino alla postazione internet che a sua volta le irradiava in tutto il mondo”.

“L’esperimento andò bene, presi l’aereo a andai nella sede milanese della Intel, il più grande produttore al mondo di micro processori (l’inventore di pentium), per parlare del progetto. Pensarono a un’idea folle. Non mi persi d’animo: acquistai la strumentazione e cominciai a fare dei collegamenti. Qualche tempo dopo un nostro fornitore di computer, cliente di Intel, telefonò a Milano e disse: ‘Guardate che Chiechio sta facendo una cosa molto interessante’. Mi mandarono a chiamare e mi proposero una ‘case history’, cioè di raccontare questa storia a due operatori inglesi della multinazionale. Filmarono l’intervista e realizzarono un Cd che distribuirono in tutto il mondo. Da quel momento nacque un rapporto molto forte con Intel finalizzato a perfezionare la ‘tecnologia centrino’, cioè i portatili che usano internet senza filo. Il city manager di Intel negli Stati Uniti, Paul Otellini, secondo solo a Bill Gates, quando venne a Milano per lanciare questo nuovo sistema disse: ‘Videobank ha realizzato la più grande infrastruttura vireless del mondo’. Avevamo 420 ripetitori in tutta la Sicilia, dislocati su una superficie di 3mila 200 chilometri quadrati”.

La svolta arriva nel 2004, quando viene acquistata la prima stazione mobile satellitare. Da allora l’attività di Videobank si sposta gradualmente dalle telecomunicazioni e dal mondo di Internet ad una nuova avventura: il broadcasting video. Ne parlano tutti i più grandi giornali italiani, dal “Corriere della Sera” a “Repubblica”.

Il logo di Videobank

“La collaborazione con Intel ci ha consentito di aggiungere un altro marchio importante nel nostro sito. Nel frattempo ci siamo evoluti anche come operatori satellitari, oltre che come operatori via cavo e senza fili. Cominciammo a fornire servizi a Mediaset, a La7, alla Rai e a Sky per le partite di serie A. Poi siamo stati chiamati dalle televisioni di tutto il mondo. In qualsiasi momento siamo pronti a stabilire un collegamento satellitare che permette di trasferire immagini di altissima qualità”.

Nel 2013 Videobank si aggiudica l’appalto per la produzione di Sky Tg24: “Un grandissimo impegno professionale – dice Chiechio – che comporterà (fino al 2019) la gestione del personale tecnico e delle otto sedi periferiche di Sky in Italia. Una crescita aziendale che ha comportato ingentissimi investimenti per la composizione di tre regie tv mobili, tre camion generatori bigruppo e diciotto stazioni mobili satellitari”.

Ma perché Videobank ha deciso di rimanere a Belpasso? “Siamo fortemente legati alla nostra Terra e vogliamo che questa storia nata a Belpasso debba continuare a Belpasso”. Se la vostra azienda fosse stata al Nord sarebbe stata agevolata? “I vantaggi sarebbero stati quantuplicati, ma non ha importanza. L’importante è crescere e dare stabilità alle persone che lavorano nella nostra società”.

Adesso un’altra avventura: l’organizzazione di eventi culturali di altissimo livello come il Taormina Film Festival, con la partecipazione delle star più importanti del mondo che sfileranno in piazza Mocambo. “E’ un’altra scommessa, che speriamo di vincere”, dice Chiechio. Il sogno americano di Videobank continua.

Luciano Mirone