Cara Sonia,

io che provo affetto per te.

Io che ti ho votata.

Io che come giornalista ho cercato di offrire un contributo modesto ma sincero per restituire a tuo padre, Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia, la memoria che merita.

Io che non finirò mai di ringraziarti per il coraggio e la coerenza che hai sempre dimostrato nel puntare il dito contro le malefatte dei politici e dei mafiosi.

Io che mi sono trovato assieme a te a denunciare il verminaio che infesta la nostra Terra, e in special modo Barcellona Pozzo di Gotto.

Io che al cospetto di chi ha cercato di denigrarti, mi sono battuto per stabilire certe verità.

Io che mi sento spiritualmente vicino a te, devo dirti con sincerità vedendoti festeggiare il candidato a sindaco di Palermo, Fabrizio Ferrandelli – vincitore delle primarie – con chi alla Regione sostiene il governatore Lombardo, ovvero Cracolici, Cardinale e Lumia, sono stato preso da una tristezza indicibile.

Io che vedevo in te una esponente di una politica nuova, moderna, assolutamente avulsa da questi giochetti da Prima repubblica, un punto di riferimento sicuro, un approdo, devo esprimerti la mia amarezza nel vederti schierata – tu che inciucista non sei mai stata – con questi campioni dell’inciucio, contro una persona perbene come Rita Borsellino.

Su facebook mi dici che – in virtù della nostra amicizia – queste critiche avrei dovuto fartele in privato. Se si fosse trattato di una vicenda meno grave, l’avrei fatto senz’altro, ma il danno è troppo grosso (direi irreparabile) che non può essere liquidato così. È necessario andare oltre lo steccato dell’amicizia e aprire un dibattito, sia perché ormai sei un personaggio pubblico, con responsabilità pubbliche, sia perché questa storia è pubblica e non può essere oggetto di una conversazione privata.

Tra l’amicizia e la verità mi insegni che bisogna sempre scegliere la verità, ovviamente la “mia” verità. Anche a costo di soffrire per il colpo che si dà a un’amicizia alla quale si crede.

Dimmi che non è vero, dimmi che l’altra sera, quando ti ho visto in Tv, eri su “Scherzi a parte”, non dirmi che per far fuori la Borsellino (e Orlando) ti sei unita a gente che alla Regione appoggia un presidente dalla carriera politica costellata dagli arresti, dalle condanne, dalle assoluzioni, dalle prescrizioni, dalle inchieste per mafia, dai successivi proscioglimenti, dal trasformismo, da un clientelismo da fare impallidire il più disinvolto politicante sudamericano.

Mi chiedo: dopo che ti sei intestata delle nobili battaglie, perché ti schieri con questi Gattopardi facendo la guerra a una persona perbene come Rita Borsellino? Posso anche capire che la Borsellino non ti piaccia, e va bene, che potrai avere avuto delle incomprensioni, e va bene, ma perdio, festeggiare con i sostenitori di Lombardo è una roba che stordisce, che confonde, che manda in tilt.

È una scelta che non comprendo e che temo non comprendano i tuoi elettori, una scelta che a un comune mortale appare incomprensibile, e anche suicida.

Adesso che avete fatto perdere la Borsellino alle primarie, credi che Palermo e la Sicilia trarranno giovamento, credi che la gente capirà, credi che gli elettori di centrosinistra non proveranno più schifo di prima nei confronti della politica? Prova a leggere i commenti sull’articolo scritto due giorni fa da Beppe Lumia sul “Fatto Quotidiano”. Lui parla di vittoria della democrazia, ma i lettori esprimono disgusto per quello che ha fatto. Ti rendi conto?

Cara Sonia, non so se risponderai a questa lettera, ma ti prego, se dovessi farlo, spiega concretamente i motivi di questa decisione. Concretamente dico, non chiedendomi di portare le dichiarazioni ufficiali di Ferrandelli sull’alleanza con Lombardo. Perché è chiaro che di dichiarazioni del genere non ce ne sono né potranno essercene. Ferrandelli non è così stupido da suicidarsi con affermazioni del genere, così come non è stupido Lombardo dal fare altrettanto.

Non è l’ufficialità che conta, ma i fatti, e questo ce lo insegna tuo padre che ha sacrificato la vita per i fatti. E i fatti ci dicono che Lombardo alla Regione è in piedi grazie all’inciucio col Pd. Che gli inciucisti alla Regione sono i registi dell’operazione Ferrandelli. E che costoro si sono sbarazzati della Borsellino attraverso questo “giovanotto” (secondo una affermazione di Corradino Mineo su “Rai News 24”). Ma dico: la politica si fa così?

Ferrandelli sarà sicuramente un bravo ragazzo, ma per dare un giudizio politico, le dichiarazioni ufficiali non bastano, e neanche la faccia pulita, è necessario sapere chi c’è dietro a quelle dichiarazioni, a quella faccia pulita e quell’operazione. Sennò parliamo del nulla.

Ti prego di spiegare, cara Sonia, se lo ritieni, perché Cracolici, Lumia e Cardinale (per carità, non mettiamoci anche Lombardo per non inasprire la polemica) sono migliori di Rita.

Spiegalo anche a Giannelli che nella prima pagina del “Corriere della Sera” di ieri ha realizzato tre immagini: nella prima c’è scritto “Liscia” e c’è la faccia di Bersani, nella seconda “Gasata” e c’è la faccia di Vendola, nella terza “Ferrandelli” ma con la faccia di Lombardo.

Con un tratto di matita, Giannelli ha espresso quello che percepisce la gente comune.

Risultato: dopo le primarie di Palermo, all’interno del Partito democratico già si mette in discussione l’accordo di Vasto fra Bersani, Vendola e Di Pietro, che esclude legami col Terzo polo, e allo stesso tempo si chiede che Bersani e Lupo nel Pd, e Leoluca Orlando dentro l’Italia dei valori, si facciano da parte per avere appoggiato la Borsellino. Da questo si capisce che a Palermo come a Roma la guerra non è sugli ideali o sui progetti, ma sulla leadership. Beghe, nient’altro che beghe da cortile, e niente più.

La netta sensazione è che dietro a queste primarie ci sia una regia per sbarazzarsi di personaggi troppo scomodi, che con una vittoria a Palermo avrebbero reso quasi impossibile l’accordo tra il centrosinistra e Lombardo. E così torniamo nella palude della tanto agognata Prima repubblica. Mi chiedo se così si costruisce il futuro dell’Italia.

Sono sicuro che riuscirai a spiegare sufficientemente questa scelta e spero sinceramente che mi farai cambiare idea. In caso contrario ne prenderò atto. E credo che non sarò l’unico.

Con affetto,