Il presidente del Parco dell’Etna Carlo Caputo ‘apre’ ai pullman il versante Ovest del vulcano – quello che riguarda il territorio di Bronte e Maletto, e che va da quota 1.150 arriva fino a quota 1.900 metri – e viene contestato da centinaia di persone che sui Social gli dicono espressamente di ‘revocare la decisione’ o addirittura di ‘andare a casa’, in quanto considerano il provvedimento ‘assurdo’ e dannoso per il futuro della montagna. E a niente è valso il chiarimento di ieri, attraverso il quale il massimo esponente del Parco, invece di distendere gli animi li ha esasperati, attirando su di sé ulteriori critiche.

Tutto inizia quattro giorni fa, quando Caputo, attraverso la pagina Facebook del Parco dell’Etna, informa i fruitori del Social di avere incontrato i sindaci dei Comuni di Bronte Pino Firrarello e di Maletto Giuseppe De Luca, ai quali ha rilasciato un’autorizzazione ‘storica’, secondo quanto scrive una testata giornalistica, ovvero l’autorizzazione ‘ad attivare un servizio di fruibilità del versante Ovest dell’Etna con finalità turistiche, mediante l’accesso di veicoli ecocompatibili’, cioè ‘elettrici’, come puntualizza lui stesso, e di ‘motore 6 Euro’ – definizione di Firrarello, che non spiega meglio il concetto -, ‘al massimo per 120 persone al giorno attraverso la Pista Altomontana’.

Il presidente del Parco dell’Etna Carlo Caputo con i sindaci di Bronte e Maletto. Sopra, un primo piano di Caputo

Caputo afferma che lo scopo è duplice. ‘Da un lato – dice – si consente alle persone anziane o con deficit fisici di godere delle meraviglie del territorio nel pieno rispetto del suo ecostistema, dall’altro di fornire il necessario supporto logistico a chi percorre a piedi la sentieristica di quella porzione di area protetta’.

‘L’interesse del Parco – secondo il presidente – è quello di dividere le presenze turistiche su tutti i versanti dell’Etna’, con un ‘servizio sospeso da febbraio ad aprile’, per ‘non caricare antropicamente singole porzioni di territorio”.

Da quel momento sui Social si scatena la bagarre. Per capire gli umori che circolano sul provvedimento proponiamo fedelmente alcuni commenti, precisando che nella pagina Fb dell’ente, nella quale si parla di questo argomento, abbiamo notato frequentemente la seguente frase  ‘La modalità selezionata è Più pertinenti’, nel senso che – precisano i gestori del Social – ‘alcune risposte potrebbero essere state escluse’.

Luigi Stissi. ‘Bastava autorizzare soli i diversamente abili e le persone anziane o con altre difficoltà motorie, con mezzi non inquinanti, giammai i turisti, x questi ultimi già basta l’area di rifugio sapienza… ho seguito con curiosità il nuovo presidente ma questo è un passo falso che, spero, non ne riveli un altro volto’.

Franco Coco. ‘Luigi Stissi non ci sono altri volti, è un politico e fa il politico… conosci un solo politico che veramente si occupa di ambiente nei fatti e non a chiacchere?’.

Dario Teri. ‘Luigi Stissi ho avuto il piacere di conoscere il Presidente Caputo ed ho anche apprezzato molto la sua presenza in diverse raccolte di rifiuti organizzate nei mesi scorsi. Non prendiamoci in giro, i disabili già possono visitare l’Etna anche a 3000 metri o richiedere nulla osta per l’altomontana. Questa autorizzazione è invece una offesa all’idea di area protetta stessa. Sembrerebbe solo come un favore politico ai sindaci di Bronte e Maletto, perché è contraria ai principi di tutela della riserva integrale. Infatti può portare soltanto impatto ambientale in piena zona A come rifiuti e disturbi alla fauna, ma non solo, può addirittura essere un boomerang negativo in chiave turistica in quanto i sentieri sterrati di questo versante sono una attrazione per chi ama camminare e pedalare in silenzio, non certo farsi sorpassare da veicoli, seppur elettrici. Giá nei versanti in zona C altomontana portiamo (mi metto in mezzo personalmente) tantissimo impatto antropico. A ovest, vero gioiello naturalistico quasi incontaminato, piuttosto che automezzi, si dovrebbe pensare una gestione dei rifugi e offrire servizi agli escursionisti per incrementare un turismo realmente lento ed ecocomoatibile. Si organizzino trasporti con gli animali riprendendo le tradizioni del passato come si sta facendo bene in Alto Adige’.

Dario Teri. ‘Lo stesso presidente che pochi mesi fa dichiarava che in un parco si deve promuovere prevalentemente il turismo lento( https://fb.watch/822vEpWFe3/ )come il trekking e la bici, oggi sta autorizzando i comuni ad accedere con numerosi veicoli (ecocompatibili?!? Chissà cosa ne pensa la fauna selvatica…per esempio i rettili che verranno schiacciati o il gatto selvatico che si allontana al solo passaggio dell’uomo) per trasportare turisti in zona A sulla pista altomontana, in piena riserva integrale, creando ovviamente un precedente per tutti gli altri paesi che ne fanno parte’.

Carlo Azzuppardi. ‘Personalmente rimango basito. Posso capire la fruizione per disabili con piccoli mezzi elettrici. I percorsi a mio avviso, sentieri o strade di servizio sterrate e non, dovrebbero essere percorsi SOLO per il trekking, in bici, sci e ciaspole. Inoltre 120 persone su mezzi, anche se elettrici, non mi sembrano poche. Chi vigilerà sul rispetto del territorio, del numero e quant’altro? Mi sembra possa crearsi un precedente pericoloso’.

Bonanno Vincenzo. ‘Speriamo bene. Ci vuole tolleranza zero per chi commette errori come sporcare, non rispettare l’ambiente e l l’ecosistema all interno dei percorsi.Per il resto un un’ottima opportunità per richiamare il turismo anche dal nostro versante,nella speranza che ci sia la possibilità di aggiungere dei buoni servizi..’.

Marco Tomasello. ‘Signor presidente , da Guida Vulcanologica ma soprattutto da grande appassionato della “nostra bedda muntagna” sono profondamente deluso da questa iniziativa . L’Etna purtroppo è una delle montagne più urbanizzate al mondo con moltissime strade asfaltate che salgono in quota e mezzi 4×4 che salgono alle quote sommitali. Bisognerebbe investire per incrementare il turismo ecocompatibile e non puntare sul turismo di massa con mezzi a motore (anche se elettrici sono comunque invasivi per un area protetta e l’elettricità purtroppo in Italia viene prodotta nella maggior parte tramite combustibili fossili). La zona ovest dell’Etna è forse uno dei versanti più belli del nostro vulcano perché a differenza di Etna sud e Etna nord non è ancora stata invasa dal turismo di massa e proprio per questo attira parecchi escursionisti che a piedi , in mountain bike o con gli sci d’Alpinismo percorrono questa zona per ritrovare un pieno contatto con la natura. Turisti che contribuiscono a incrementare il turismo dei paesi Etnei . Questa scelta va in controtendenza alle scelte che parchi e riserve del nord Italia o del resto dell’Europa stanno attuando. Alimenterebbe solamente un turismo di massa mordi e fuggi’.

Alessandro Coco. ‘Dovete solo vetgognarvi per una decisione scellerata che non ha precedenti in nessuna parte d’ Italia. Diventeremo lo zimbello del mondo’.

Lucia Dativo. ‘E niente… Ormai neanche all’interno del Parco dell’Etna ci sarà più la possibilità di fare una passeggiata in santa pace, immersi nella natura, senza essere disturbati da mezzi a 4 ruote! Siamo veramente alla frutta. Tutto per lucrarci sopra, altro che sensibilizzazione alla tutela dell’ambiente! Sono davvero indignata e disgustata!’.

Marcello Cantone. ‘Ma esattamente il Parco cosa tutela ? Fruizione con mezzi ECOCOMPATIBILI (da capire cosa si intende per altro) è la cosa più lontana che possa avvenire in un parco dove si dovrebbe tutelare l’habitat naturale. Per diminuire il carico antropico basterebbe semplicemente incentivare alla fruizione creando dei servizi navetta verso i famosi Punti Base, ad oggi in abbandono per il 90%, ma senza toccare la pista altomontana. Ma avete mai viaggiato ? Andatevi a vedere qualche parco nazionale all’estero per capire cosa è la fruizione di un Parco Naturale’.

Ivan Chiaramonte. ‘Dopo la spazzatura ora anche i bus. Senza ritegno. Se questa è la tutela e la salvaguardia della nostra amata Etna mi sa che non avete proprio capito nulla. Ma prima di avere queste idee brillanti vi documentate? In nessun sentiero delle Dolomiti ho visto autobus trasportare turisti. Chi vuole ammirare il territorio va a piedi o in bici. L’autobus…avaia va … siete patetici’.

Luca Maugeri. ‘Dai ammettetelo, non fate più farse, dite chiaramente che siete a favore dei mezzi meccanici e delle attività turistiche intensive. Ma vi capisco, purtroppo ignorate le basi del turismo outdoor e siete legati e vincolati ai meccanismi politici. Siete da sempre il vero dramma ambientale dell’Etna’.

Luca Tornatore. ‘Il presidente del parco, in una riunione informale con Legambiente ha detto che lui del parco non ne capisce niente, è la politica che lo ha messo lì… E ora per ricambiare fa queste porcate’.

Fabio Trombino. ‘Senza parole …Veramente….. Senza parole…..’

Valentina Salprietro. ‘Vergogna, decisione assolutamente criticabile. Non possono entrare bus/navetta, anche se elettrici, in quella zona dell’Etna. Non si può legittimare questa decisione appellandosi al turismo sostenibile e all’inclusivitá apparente’.

Luciano Mirone