“Agevolazioni per imprenditori antiracket, l’Amministrazione comunale di Belpasso (Catania) ancora inadempiente”. Una denuncia del Movimento Cinque Stelle del comune etneo a pochi giorni dal clamore suscitato dal No al pizzo dell’imprenditore Giuseppe Condorelli (titolare dell’omonima famosa azienda dolciaria di Belpasso) nei confronti delle organizzazioni mafiose.

“Il Consiglio comunale – si legge nella nota del capogruppo consiliare Damiano Caserta – più volte ha messo in campo misure per agevolare sotto il profilo tributario gli imprenditori belpassesi ribellatisi al pizzo, ma l’Amministrazione comunale, da 12 anni, fa orecchie da mercante”.

Caserta “punta il dito verso sindaco e giunta, responsabili politicamente – scrive – dell’applicazione dei regolamenti comunali, in particolare di quello che nel 2009 introdusse l’esenzione dai tributi comunali per gli operatori economici che si ribellano al pizzo e all’usura”.

“Mai nessuno dei sindaci – ribadisce Caserta – che si sono succeduti dal 2009 in poi è riuscito a tradurre in fatti quelle norme”.

“Durante l’attuale sindacatura di Daniele Motta – aggiunge il consigliere 5s – ho proposto prima una interrogazione e poi una interpellanza per chiedere di attuare quel regolamento, che non risulta neppure pubblicato, così come previsto da un obbligo di legge, sul sito del Comune”.

Nel 2019, si legge sul documento, “su richiesta di Caserta e degli altri consiglieri di opposizione, venne convocata una sessione consiliare proprio su questa materia e anche sulla mancata attuazione di un altro regolamento, quello sull’osservatorio della legalità, anch’esso non attuato dall’attuale Amministrazione comunale”.

“Per ultimo – conclude Caserta -, il consiglio comunale nella seduta di assestamento di bilancio del 2018, su mia proposta, ha approvato all’unanimità una spesa simbolica per iniziare a pubblicizzare presso gli imprenditori antiracket e antiusura l’esistenza di quel regolamento e di quelle agevolazioni. Risultato? L’amministrazione comunale ha messo in campo l’ennesimo nulla di fatto”.

Redazione