“A Palermo c’era una evidente escalation dei contagi, in particolare per la diffusione delle varianti, più aggressive. Abbiamo i primi casi di virus in soggetti già vaccinati. Ecco perché è stata adottata la zona rossa in tutta la provincia”. Così il direttore della Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca, che viene ascoltato in audizione dalla commissione sanità dell’Assemblea siciliana. “Se non fossimo intervenuti su Palermo avremmo rischiato di far diventare ‘rossa’ tutta la Sicilia”, ha aggiunto.

Intanto – sempre per restare in tema di Covid – la Procura della Repubblica di Enna ha aperto un fascicolo sulla morte del tecnico radiologo Gaetano Bagli, 48 anni, in servizio all’ospedale di Piazza Armerina, deceduto a distanza di una settimana dalla somministrazione della seconda dose di vaccino Pzifer Prevista per domani l’autopsia che dovrà stabilire le cause del decesso.

Bagli, che da alcuni mesi si era ristabilito da una patologia oncologica, aveva ricevuto la seconda dose del vaccino insieme agli altri operatori dell’ospedale. Lo scorso 10 aprile, mentre era in servizio, il tecnico radiologo si era improvvisamente accasciato ed era deceduto poco dopo al pronto soccorso dello stesso ospedale. Lunedì pomeriggio, al termine dei funerali, il nucleo Nas dei carabinieri ha sequestrato la salma su disposizione della Procura di Enna che ha disposto l’esame autoptico che dovrà stabilire le cause del decesso.

Ansa