Soltanto uno “spiacevole equivoco”, quello incorso fra le venti associazioni del Parco delle Torrette di Belpasso (Catania) e l’animatore del Teatro Andromeda di Santo Stefano Quisquina (Agrigento), architetto Lorenzo Reina. Uno “spiacevole equivoco” che però rischiava di finire in Tribunale per “tutelare l’immagine sia del Teatro Andromeda, sia della sua unicità e della violazione dei diritti d’autore”.  

Con una lettera inviata questo pomeriggio a Reina (che riportiamo integralmente), le venti associazioni belpassesi chiariscono di non aver voluto assolutamente “violare” i diritti d’autore della struttura agrigentina, che resta un “unicum”, da non “copiare”, né “scimmiottare”, al massimo un monumento alla bellezza cui “ispirarsi”.

Motivo del fraintendimento: una delibera della Giunta comunale di Belpasso che, facendo sua la proposta pervenuta dalle venti associazioni, riconosceva ufficialmente l’idea di istituire il Bosco sciaraviva in tre ettari di macchia mediterranea (di proprietà comunale) a ridosso del paese, popolata da querce, roverelle, ginestre ed altre specie autoctone che nel 1669 fu “tagliata” dal fronte lavico che avanzava verso Catania.

Peccato che negli anni Ottanta lo stesso Comune – in coerenza con lo spirito distruttivo che animava quel periodo – invece di tutelare le tracce di quella storica eruzione, le fece spianare a colpi di ruspa, interrompendo il corso spontaneo della natura che si stava lentamente riprendendo i suoi spazi. Basta fare un sopralluogo per constatare i danni.

L’area dove dovrebbe sorgere il Bosco Sciaraviva a Belpasso (Catania). Al centro  dell’immagine è visibile la spianata ricavata negli anni Ottanta dalle ruspe comunali che frantumarono la storica colata lavica del 1669. Ai lati, la macchia mediterranea. Sopra: il Teatro Andromeda di Santo Stefano Quisquina (Agrigento)

La striscia grigia che vedete al centro della foto non ritrae il fronte lavico come si presentava originariamente, ma la spianata ricavata dalla furia devastatrice dei mezzi meccanici. Un paesaggio lunare e desolato che il Comitato Parco delle Torrette vorrebbe riportare alle origini attraverso un’opera di “ricucitura” fra la vegetazione presente ai lati della colata. Per tale fine sono stati consultati botanici, storici, geologi, in modo da restituire alla collettività il bosco presente di secoli fa.

Un tentativo pretenzioso? Solo il tempo può dirlo. In ogni caso, una “rivoluzione”. Il fatto che in un comune invaso dal cemento selvaggio, venti associazioni elaborino un progetto come questo, significa che qualcosa – seppure lentamente – anche a Belpasso sta cambiando.

Specie se si pensa che il Bosco Sciaraviva dovrebbe collegarsi, mediante i “corridoi naturali” al Parco delle Torrette, la cui esecuzione programmatica è attualmente in stand by per ragioni burocratiche. Il tutto all’interno di una città che – seppure timidamente – mostra molta voglia di verde.

All’interno del bosco, i venti sodalizi hanno ideato (senza elaborare alcun disegno progettuale) un teatro all’aperto “ispirandosi” al Teatro Andromeda di Santo Stefano Quisquina, una bellissima struttura a impatto zero, realizzata con materiali naturali, e costruito grazie alla genialità di un artista come Lorenzo Reina.

Il quale – leggendo le cronache provenienti da Belpasso – ha dato “mandato all’avv. Luigi Troja affinchè agisse in tutela dell’immagine del teatro”, perché “il Teatro Andromeda – scrive – è il risultato di tutta la mia vita d’artista, la mia opera omnia, e non posso accettare, da vivo, che possa essere scimmiottata per ragioni ‘di sicura ricaduta sociale ed economica del territorio’ di chicchessia”.

Questa la missiva inviata dai venti sodalizi del Parco delle Torrette al creatore del Teatro Andromeda:

“Illustrissimo Lorenzo Reina, la presente lettera nasce dall’esigenza di chiarire lo spiacevole fraintendimento che sta venendosi a creare tra Lei e l’iniziativa di venti associazioni portata avanti e avviata grazie alla delibera N. 27 del 15/02/2021 del Comune di Belpasso (Catania)”.

“Le associazioni – si legge – conoscono bene l’unicità, la bellezza della Sua opera omnia e in virtù di tale profonda stima e ammirazione hanno pensato di ispirarsi a tale creazione al fine di creare al posto di un brullo paesaggio vulcanico un luogo in cui la natura possa coniugarsi con la bellezza”.

“L’obiettivo che si pongono le associazioni insieme al Comune – è scritto sul documento – è quello di creare un bosco, a completamento di un corridoio ambientale in cui già insiste uno scenario di storia (muretti a secco, torrette) e natura”.

“Le associazioni si pongono come obiettivo quello di ‘ispirarsi’ a tale opera, non di copiarla, né di scimmiottarla. La proposta delle associazioni fa riferimento all’’ispirazione’ in termini di ‘evocazione della bellezza’, perché è chiaro a tutti che il Teatro di Andromeda può essere unico al mondo non solo per la sua bellezza, ma anche perché si integra armoniosamente con quel territorio”.

“Ed è evidente che il paesaggio etneo è uno scenario diverso. L’idea è quella di tutelare e valorizzare il nostro territorio, di compiere una ‘rivoluzione verde’ per contrastare le conseguenze del cambiamento climatico e per consegnare alle generazioni future un bosco, della vita. E la bellezza, in questo quadro, assume un ruolo chiave”.

Con profonda stima, Il Comitato di Associazioni per l’istituzione del “Parco delle Torrette” a Belpasso”.

Redazione