Il Comune di Belpasso (Catania) dà il via libera all’istituzione del Bosco Sciaraviva, tre ettari di superficie in parte sciarosa, in parte boschiva, per cui oltre 20 associazioni della città si battono da anni al fine di invertire la tendenza dell’uso indiscriminato del cemento. Oggi la giunta comunale presieduta dal sindaco Daniele Motta (presenti gli assessori Fiorella Vadalà, Moreno Pecorino, Davide Guglielmino e Andrea Magrì) ha approvato la delibera con cui sposa in toto “l’istanza presentata il 18 gennaio 2021 dal Comitato di Associazioni”, ritenendo “condivisibili e condivisi tutti i motivi e le argomentazioni spiegate dalle stesse Associazioni promotrici del Progetto”.

Una prima vittoria dopo anni di lotte, di incontri, di viaggi alla Sovrintendenza, di manifestazioni, di convegni, per chiedere un territorio a misura d’uomo, nel quale a prevalere sia la natura e non la ruspa.

Messa in stand by, ma solo temporaneamente (per la complessità della procedura burocratica) la realizzazione del Parco delle Torrette, per cui il comitato, alcuni anni fa, si era formato, le 20 associazioni – Sciarablog, Arci, Club alpino italiano, L’informazione, Misericordia, Lennon Festival, Vivere Verde, Presidio partecipativo Valle del Simeto, Agesci, Pro Loco, Fondazione Carri di Santa Lucia,  Donkey Riders, Impegno civico, Parrocchia santissima Immacolata, Fabula sicula, e Bc Sicilia – hanno focalizzato lo sguardo sulla valorizzazione di contrada Giampasquale (nei pressi del santuario della Madonna della Roccia), che con il programmato Parco delle Torrette di contrada Gattaino ha un collegamento territoriale, che si vuole rendere omogeneo.  

“Contrada Giampasquale – scrive l’ingegnere comunale Alfio Nicosia, responsabile del procedimento – è assoggettato a vincolo paesaggistico”. Il progetto redatto dai sodalizi belpassesi “prevede la piantumazione e la valorizzazione di un’area di proprietà comunale, attualmente in stato di abbandono, facente parte di una porzione della colata lavica del 1669, che alcuni decenni orsono subì la frantumazione meccanica delle rocce, rendendo di fatto l’area un pianoro completamente brullo, con una moderata pendenza digradante in direzione meridionale”.

L’area del progettato Bosco Sciaraviva. Sopra: un’immagine panoramica

“A completamento del progetto – si legge nella delibera di giunta – , nella porzione inferiore del terreno comunale”, le associazioni hanno previsto (con l’avallo dell’Amministrazione comunale) “la collocazione di un teatro all’aperto, liberamente ispirato al celebre Teatro Andromeda, sito sui Monti Sicani, nel territorio di Santo Stefano di Quisquina (Agrigento), da realizzarsi a totale impatto zero, nel pieno rispetto di quei criteri di sviluppo sostenibile, confacenti allo spirito di contrasto ai cambiamenti climatici e salvaguardia dell’ambiente”.

“A partire da tale visione – scrive Nicosia – e dalla consapevolezza di avere l’opportunità di cogliere alcune occasioni importanti per consolidare la posizione di Belpasso nel panorama locale, sono state sviluppate negli atti di indirizzo e programmatori approvati dal Consiglio Comunale nel corso del corrente mandato una serie di linee strategiche di intervento relative alle attività e ai progetti da realizzare, in particolare orientati, per quanto interessa in questa sede, verso una stagione di rigenerazione urbana diffusa, declinati in diversi ambiti di interesse comunale e con l’utilizzo di approcci differenziati, impattanti sia sulle infrastrutture, sia sui servizi e, in generale, sulla qualità della vita di cittadini e city users”.

“Dato atto – è scritto nel documento – che rientra tra gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale, nel contesto di una più ampia azione di conservazione e recupero del benessere del territorio, la gestione sostenibile del verde cittadino per perseguire la tutela ambientale attraverso la salvaguardia e il miglioramento dei boschi esistenti, l’ampliamento dell’attuale superficie boschiva, la razionale utilizzazione dei boschi e del verde agricolo, la valorizzazione economica e l’ottimizzazione dell’impatto sociale”.

“Sfide globali di proporzioni incommensurabili – si legge – ci obbligano ad intervenire già nel nostro quotidiano, contribuendo al contenimento dello sfruttamento delle risorse naturali, alla mitigazione dell’enorme quantità di CO2 presente in atmosfera generata da attività umane, ritenuta principale responsabile dei cambiamenti climatici che sono già in atto e i cui effetti stanno modificando le nostre abitudini”.

“Un bosco contribuirà – seguita la delibera –alla tutela della biodiversità, favorendone lo sviluppo in un ecosistema sano. La qualità della vita della cittadinanza e di tutta l’utenza migliorerebbe, traendo vantaggio dalla possibilità di usufruire dei vantaggi di un bosco in città”.

“Il valore sociale e culturale aggiunto, offerto da un teatro all’aperto e inserito armonicamente all’interno del bosco, in un punto panoramico e nel pieno rispetto della natura, potrà generare effetti positivi sia nel breve che nel lungo periodo”.

“Un altro aspetto importante – si legge ancora – , per cui le associazioni considerano fondamentale il progetto del Bosco Sciaraviva, si focalizza su una cronica carenza di spazi verdi all’interno dell’area urbana e rientra, pertanto, in un’ottica di piena tutela e valorizzazione di un’area di alto profilo naturalistico, storico e paesaggistico, tanto eterogenea quanto armonicamente sviluppata all’interno di un Corridoio Ambientale, costituito da un sistema complesso che include: il Parco delle Torrette con numerosi sistemi di terrazzamento, in parte ancora perfettamente conservati; la Regia Trazzera, preesistente alla nascita della Città di Belpasso, su cui si innesta il Sentiero C.A.I. 786, la cui funzionalità acquisirebbe maggior valore con una piena interazione di elementi territoriali riconosciuti e protetti; il margine occidentale della colata lavica generata dalla devastante eruzione del 1669, che con i suoi bastioni rocciosi domina e delimita per buona parte l’area urbana; Il nascente Sentiero delle Sciare, che riscoprirà antichi tracciati solcati su lave di diversa tipologia e origine; una ‘Dagala’ circondata dalla colata del 1669 e già sottoposta a vincolo boschivo, che presenta al suo interno un rigoglioso bosco di querce, porzioni di colate laviche di epoche remote, tracce di attività umana manifesta in terrazzamenti e muretti riconducibili alle pertinenze dell’antica Malpasso. Ulteriore elemento di pregio, custodito all’interno della Dagala, è una porzione del vecchio Acquedotto Bosco Etneo, mirabile esempio di infrastruttura perfettamente integrata nell’ambiente circostante”.

Un altro scorcio dell’area del progettato Bosco Sciaraviva

L’area di contrada Giampasquale, secondo lo studio effettuato, “è caratterizzata in prevalenza da roverella, elemento fondamentale per la conservazione della biodiversità. Pertanto risulta indispensabile che, in sede di pianificazione comunale, oltre che nel Piano Paesaggistico della Provincia di Catania, tali entità vengano salvaguardate per il grande valore naturalistico e paesaggistico che esse rappresentano”.

Per tali scopi, sia l’Unione europea sia la Regione Sicilia hanno previsto dei contributi per “l’attuazione di interventi selvicolturali”.

“Oggi – spiega il Comune di Belpasso – , grazie alle indiscusse esternalità generate in termini di beni e servizi materiali e immateriali di fondamentale importanza per l’umanità, è ampiamente riconosciuto il ruolo polifunzionale svolto dalle foreste, non limitandosi più alla sola funzione produttiva. Si possono quindi riconoscere principalmente tre ruoli svolti dalle foreste, e l’uno imprescindibile dall’altro: un ruolo produttivo, un ruolo protettivo-ambientale ed ecologico-paesaggistico, ed infine un ruolo sociale e culturale”.

Per queste ragioni, l’Amministrazione “dà mandato all’Ufficio tecnico comunale di produrre proficua collaborazione con tutte le realtà del territorio che vogliono condividere e sostenere l’iniziativa ed il progetto per la realizzazione nell’Area Comunale Bosco Sciaraviva”, per cui “l’Amministrazione metterà a disposizione l’intera area”.

Luciano Mirone