Mancati allacci di luce e gas, l’ascensore che funziona a singhiozzo, i nuovi inquilini che vivono drammaticamente questa situazione. Ad appena 10 giorni dall’assegnazione dei nuovi alloggi da parte del Comune di Catania, il famigerato Palazzo di Cemento (per molti anni una delle incompiute della città, per diverso tempo un luogo di spaccio fra i più pericolosi, ma oggi restituito alle funzioni per le quali era stato progettato, cioè ospitare persone) fa ancora parlare di sé: per le precarietà che probabilmente il Comune non aveva programmato. Ecco perché la segretaria provinciale del sindacato inquilini (Sunia) di Catania, Giusi Milazzo, ha inoltrato una diffida all’Enel a seguito del mancato intervento e i conseguenti ritardi per la sostituzione del contatore di energia elettrica e ha inoltrato una richiesta di “incontro urgentissimo” al Comune di Catania. 

“In questi giorni di freddo più intenso – scrive Milazzo – , i servizi essenziali vanno e vengono, mettendo a dura prova la pazienza degli assegnatari degli appartamenti del Palazzo di Cemento nel quartiere Librino a Catania”.  

“Ci sono giorni – scrive il Sunia – in cui si blocca l’ascensore, la luce delle scale che va e viene, altri in cui si sente particolarmente la mancanza dell’impianto del gas. C’è un continuo andirivieni di operai che cercano di far fronte a uno o un altro disguido. La sensazione oramai diffusa è che la Torre Leone non sia ancora nelle condizioni di poter garantire una buona permanenza ai sui nuovi inquilini, che sono piuttosto demoralizzati e avrebbero voluto godere della nuova sistemazione in una condizione di normalità, senza dover affrontare fatiche enormi e incognite giornaliere”.

“C’è il rischio – dice Milazzo – che questa condizione permanga per molti giorni. Per questo siamo giornalmente impegnati a monitorare quanto accade, ascoltando gli inquilini e verificando direttamente le esigenze. Ma è il Comune di Catania che deve imporre un cambio di passo affinché Librino non diventi ancora una volta modello negativo di un Sud difficile”.

Nella foto: Catania, il Palazzo di Cemento nel quartiere Librino

Barbara Contrafatto