“La sanità non è questa. Con la salute non si gioca, è il bene primario”. Chiude così il sindaco di Bronte (Catania), Pino Firrarello, una sentita lettera inviata all’assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza, “per denunciare non solo le carenze dell’ospedale ‘Castiglione Prestianni’ di Bronte, ma anche le incongruenze della sanità siciliana”.

“L’ospedale di Bronte – scrive il sindaco – necessita di un primario di chirurgia, di una decina di medici, di altrettanti infermieri e della tanto attesa attrezzatura per la terapia semi intensiva”.

Il sindaco di Bronte (Catania), Pino Firrarello. Sopra: l’ospedale Castiglione-Prestianni del centro etneo

“In Cardiologia, che è un servizio fondamentale, attualmente risultano presenti due cardiologi: di questi, uno presta inspiegabilmente servizio a Biancavilla. E tutti sanno l’importanza della cardiologia per un ospedale di montagna come il nostro, al servizio di 50 mila persone”.

In Ortopedia – continua Firrarello – ci sono solo due medici costretti a lavorare 15 ore al giorno, mentre mi risulta che al Policlinico di Catania vi sono unità che potrebbero essere distaccate a Bronte. Vengono assunti 18 medici di Pronto soccorso, ma non se ne trova uno per Bronte”.

“Aver trasferito altrove un altro anestesista – aggiunge il sindaco di Bronte – è stata una furbata che rischia di non far coprire tutti i turni e compromettere l’efficienza del Punto nascita, che, nonostante ciò, funziona e che difenderemo sempre. Mi dicono – prosegue – che non ci sono anestesisti disposti a venire a Bronte? La legge permetterebbe loro di pubblicare concorsi finalizzati, ma non lo fanno. Bronte fino a 10 anni fa sfornava centinaia di infermieri, ed oggi ne è carente: di chi è la colpa? I sindaci del territorio – conclude – non accetteremo soluzioni al ribasso. Il diritto alla salute va tutelato”.

Un concetto che Firrarello ribadisce con forza, “anche perché si accorge che le carenze sono ovunque”, dice la nota del Comune. “In Psichiatria – continua – lavorano tre medici, ma una è infortunata ed un altro è stato inspiegabilmente trasferito a Paternò, dove ne risultano ben 7 quindi in soprannumero. Spiegatemi perché il reparto di Bronte è stato chiuso, esattamente come il consultorio femminile, un tempo un modello di funzionalità”.

“Spiegatemi anche – aggiunge – perché il Distretto sanitario non riesce ad erogare prestazioni per tutte le patologie. Pensate che il nuovo responsabile, facendo una ricognizione delle carenze di attrezzature e tecnologie, si è reso conto che la situazione è fuori controllo”.

Interrogativi che nella lettera il sindaco rivolge a Razza: “Le persone – conclude Firrarello – ci giudicano per quello che facciamo. L’ospedale cura le persone e salva le vite: non può essere trascurato”.

Redazione