Se è vero che la speranza di risalire alla “mente” dell’assassinio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia (16 ottobre 2017) era ormai ridotta al lumicino, è anche vero che tutto è cambiato con l’arresto di Melvin Theuma.

Theuma è uno dei dieci autisti impiegati da una grossa compagnia di imprenditori locali – il Gruppo Tumas – che operano nel settore degli investimenti immobiliari, degli affitti, della gestione di fondi e persino nel gioco on-line e nei casinò dell’isola.

Da sempre è stato identificato come il “middle-man”, l’intermediario, colui che ha smosso il terreno entro il quale cui si muovevano gli assassini della giornalista maltese. Si è temuto per la sua sorte quando, una sera di qualche mese fa, fu ritrovato presso la sua abitazione in condizioni disperate, dopo quello che le fonti ufficiali hanno definito “un tentato suicidio”.

Scampato alla morte, Theuma è diventato il “testimone chiave” del processo in corso: ancora oggi continua a fornire prove cruciali in merito al caso, in cambio della grazia ottenuta il 25 novembre 2019, pochi giorni dopo l’arresto dell’imprenditore Yorgen Fenech, amministratore delegato del “Gruppo Tumas” e direttore di “Elettrogas”, la centrale elettrica e gas di Malta sita all’estremo sud dell’isola, sulle cui tangenti aveva cominciato a indagare la giornalista. Un’inchiesta incompleta, quella di Daphne, l’ultimo tassello lasciato poco prima di morire.

Di fronte a un Governo alquanto riluttante nel rilasciare informazioni ai media, bisogna prendere atto che molte notizie si stanno apprendendo grazie al dibattimento in corso.

Il quotidiano “Lovin Malta” si è premurato di assemblare e di pubblicare in ordine cronologico l’intera versione dei fatti fornita da Theuma (sia la deposizione in tribunale, sia le testimonianze registrate a partire dal maggio 2018).

Secondo quanto dichiarato dal nuovo Commissario di polizia, Angelo Gafa, è vero che sono state arrestate ed accusate alcune persone in relazione all’omicidio della giornalista maltese anche grazie al materiale fornito da Theuma, ma il vero movente rimane ancora poco chiaro. Troppe le personalità coinvolte. Insomma – anche se si sono disvelate diverse verità – si tratta di una matassa difficile da sbrogliare, ma in ogni caso, leggendo le carte processuali, emerge un quadro sconcertante di rapporti di affari, collegamenti fra loschi personaggi legati all’economia illegale e pezzi dei piani alti della politica maltese.

Eppure le dichiarazioni di Melvin Theuma vengono ritenute preziose per i tanti “colpi di scena”, sia sulla pianificazione dell’assassinio, sia sul tentativo di insabbiare l’inchiesta.

Ma vediamo in questa indagine a puntate, stando alle dichiarazioni di Theuma, come si dipana questa storia dal punto di vista cronologico:   

Aprile 2017.

È la data ufficiale in cui si comincia a complottare per uccidere Daphne Caruana Galizia. Theuma, che lavora presso il prestigioso l’Hilton Hotel a Portomaso, riceve una telefonata da Yorgen Fenech alle 4.30 del mattino. I due sono degli incalliti giocatori d’azzardo: si conoscono da alcuni anni, si capiscono al volo. 

Dopo quella telefonata, Fenech e Theuma si danno appuntamento fuori dal ristorante “Blue Elephant” di Portomaso. Fenech chiede: “Conosci George Degiorgio, detto il ‘ċ-Ċiniz’? Voglio uccidere Daphne Caruana Galizia, sta per pubblicare ‘qualcosa’ su mio zio Ray”.

George Degiorgio, insieme al fratello Alfred, sono noti personaggi della malavita locale, già conosciuti dalle forze dell’ordine. Un precedente lega i due fratelli ad un terzo uomo, Vince Muscat, che sarà coinvolto dai Degiorgio da lì a poco. Anche Theuma conosceva i Degiorgio: li aveva incontrati per la prima volta alcuni anni prima, dopo aver affittato loro un appartamento di sua proprietà nella cittadina portuale di Marsa.

Theuma fissa rapidamente un incontro coi Degiorgio . Si reca al deposito di patate a Marsa, luogo famoso per le losche attività dei fratelli: li informa di un “certo tizio” intenzionato a volere l’eliminazione della giornalista maltese. “Ma quanto paga questo tizio?” chiede Alfred, detto “Il Fulu”. In nessun momento – secondo quanto è emerso finora – verrà fatto il nome di Yorgen Fenech.

Due giorni dopo, Theuma ed Alfred Degiorgio si incontrano nella nota pasticceria maltese “Busy Bee”, sita sul lungomare della cittadina di Msida, per discutere i dettagli dell’assassinio. George, aspetta in macchina: “Il tutto costerà 150.000 euro. Voglio 30.000 euro in anticipo e 120.000 euro una volta fatto”, dice Alfred Degiorgio a Theuma. Lo stesso giorno, Theuma informa Fenech del prezzo pattuito.

Il giorno dopo, Theuma riceve una telefonata da Fenech, avvertendolo di aspettarsi una chiamata da Sandro Craus, sindaco di Rabat e responsabile dell’assistenza clienti presso l’ufficio del Primo Ministro, telefonata che in effetti riceverà pochi istanti dopo. Craus lo informa che il giorno successivo avrebbe avuto un appuntamento con l’allora capo Staff del Primo Ministro, Keith Schembri.

Il giorno dopo, Schembri saluta Theuma sui gradini d’ingresso del Palazzo Castille scortandolo attraverso la porta principale, accesso adibito esclusivamente alle cerimonie ufficiali. Non è la prima volta che i due uomini s’incontrano: Theuma aveva già visto Schembri durante un pranzo a casa di Yorgen Fenech.

Theuma viene rapidamente portato nell’ufficio di Schembri, dove gli viene servita una tazza di caffè. E’ in questo momento che viene scattata una fotografia dei due, nota a tutti i quotidiani maltesi.

Theuma viene quindi condotto all’ufficio di Craus, che lo indirizza presso gli uffici del Ministero della Famiglia, a Palazzo Ferreria, sulla via principale della capitale Valletta, dove un certo Tony Muscat lo sta aspettando. Tony Muscat è l’allora responsabile del settore informatico della “Housing Maintenance and Embellishment Ltd”, società governativa controllata dal Ministero per gli affari della famiglia, allora guidata da Michael Farrugia, oggi Ministro dell’Energia.

Dopo un colloquio di soli due minuti, Theuma viene assunto come autista presso “la Housing Maintenance and Embellishment Ltd”, ricevendo uno stipendio mensile pari a 1.200 euro, per un lavoro per cui in realtà non si presenterà mai.

Maggio 2017.

L’allora Primo Ministro Joseph Muscat sorprende la nazione annunciando improvvisamente le elezioni politiche. È un momento particolarmente “caldo” per Malta. Muscat è coinvolto – assieme alla moglie – nel “caso Egrant”: il premier ritiene imprescindibile consultare gli elettori per continuare a governare.

Caruana Galizia intanto denuncia sul suo blog (“Running Comentary”) che la “First Lady” Michelle Muscat sarebbe stata beneficiaria segreta di una società con sede legale a Panama – la “Egrant”, appunto – attraverso la quale avrebbe ricevuto un pagamento da 1,017 milioni di dollari dall’Azerbaijan. A sostegno della sua tesi, la giornalista aveva fatto riferimento ad alcuni documenti che tuttavia, secondo i risultati dell’indagine, si sono rivelati falsificati e manipolati, così come alcune firme di Michelle Muscat, analizzate persino dalla società indipendente britannica “Forensic Document Analysts Keyforensic Services Ltd”.

Solo durante l’estate del 2018, ben 15 mesi dopo l’apertura di tale indagine, il magistrato della Corte maltese, Aaron Bugeja, arriverà alla conclusione definitiva: nessun collegamento tra la società “Egrant” e la famiglia di Joseph Muscat.

Fenech chiama freneticamente Theuma per dirgli di non procedere (al momento) con la pianificazione dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia. “Ferma tutto adesso!” ribadisce.

Theuma fissa un incontro con Alfred Degiorgio (sempre alla pasticceria “Busy Bee”) per il giorno successivo. Anche se l’operazione, come da ordine, non sarebbe stata portata momentaneamente a termine, consegna 1.500 euro a Degiorgio per mantenere “in caldo” la situzuione. Degiorgio ribadisce a Theuma di chiamarlo, nel caso in cui il complotto dell’assassinio fosse stato ripreso in considerazione.

Si svolge la campagna elettorale. Fenech e Theuma puntano i loro soldi sul Partito laburista (Pl). A Malta funziona così: non si scommette sul cavallo vincente solo per averne un beneficio politico. La politica serve, certo, ma anche per investire del danaro attraverso le scommesse. E così Fenech investe 150.000 Euro presso le sue attività di gioco d’azzardo illegali gestite da Theuma. Punta sul Partito Laburista e vince. Il 3 giugno il Pl trionfa con un vantaggio di più di 20.000 voti – ottenuti grazie anche all’apporto di Theuma – sul Partito Nazionalista.

Fenech si porta a casa 300.000 euro, Theuma ottiene una percentuale del 5%. Qualche ora dopo, Fenech, chiaramente ubriaco, telefona a Theuma ordinandogli di procedere con l’assassinio di Daphne Caruana Galizia. 

Giugno 2017.

Due settimane dopo quella telefonata, Fenech ricontatta Theuma chiedendogli di accompagnarlo all’aeroporto. Durante il viaggio gli consegna 150.000 euro in una busta marrone. Theuma non fa domande: si limita a consegnare 30.000 euro ai fratelli Degiorgio ed a nascondere a casa il resto della somma.

Da quel momento Fenech cambia atteggiamento diventando sempre più impaziente per l’attuazione del delitto Galizia, chiedendo a Theuma di accelerarne l’organizzazione.

E’ solo a questo punto che Theuma capisce che le informazioni che Caruana Galizia intende pubblicare sono relative proprio a Yorgen Fenech. I due uomini si mostrano preoccupati sulle modalità dell’assassinio.

Fenech esprime perplessità sul possibile uso di un’autobomba, facendo riferimento all’episodio di Romeo Bone, noto malavitoso maltese che nel febbraio di quell’anno aveva perso entrambe le gambe in seguito all’esplosione della sua auto, mentre guidava verso la cittadina di Birkirkara: questo è l’esempio di un fallito omicidio. Theuma parla con i Degiorgio, che invece lo rassicurano sulla riuscita dell’operazione.

Valentina Contavalle

1^ Puntata. Continua