Strane e repentine. Così vengono definite a Malta le dimissioni rassegnate dell’ex premier Joseph Muscat da deputato del Parlamento, rinunciando al suo posto dopo 12 anni di presenza alla Camera ed altri 4 anni come membro del Parlamento Europeo.

Muscat sarà ricordato per la sua carica di Primo Ministro mantenuta fino allo scorso gennaio 2020, quando lasciò tra le proteste e le innumerevoli richieste di dimissioni nel momento, forse, di più grande crisi politica che Malta avesse mai visto, incrementata anche dall’arresto dell’imprenditore Yorgen Fenech e del suo Capo di Stato Maggiore, Keith Schembri (rilasciato solo alcuni giorni), coinvolti nell’ambito dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia. Entrambi hanno sempre avuto stretti rapporti di collabozazione ed amicizia con Muscat.

Nonostante le tensioni e le accuse rivoltegli in tutti questi mesi, anche in quest’occasione di commiato, Joseph Muscat ha mostrato carisma, soprattutto durante il suo discorso finale – che ha richiesto appena due minuti – nel quale ha letto la sua lettera di dimissioni, che è stata subito consegnata al presidente Anglu Farrugia, il quale gli ha augurato ogni bene per i suoi impegni futuri.

“Sono orgoglioso del servizio che ho reso – ha detto Muscat -, al meglio delle mie capacità, come Primo Ministro per due mandati, come leader dell’opposizione e come deputato per tre mandati. Sono orgoglioso che in due legislature mi sia stata assegnata la responsabilità del maggior numero di voti che un membro della Camera abbia mai avuto”.

“Nonostante la mia natura mi dicesse che avrei dovuto fare di più – ha proseguito l’ex premier – , evitare errori e introdurre più cambiamenti, sono felice che il mio contributo al paese gli abbia permesso di essere in una posizione migliore e più unificata di quanto non fosse mai stata prima”: sono state le ultime parole pronunciate dall’ex premier e riportate su tutti i quotidiani maltesi di oggi.

Commozione e gratitudine da parte del Partito Laburista, che secondo quanto riportato dai quotidiani maltesi, ha naturalmente ringraziato Muscat per il suo contributo nei vari ruoli che ha ricoperto, compreso quello di leader per ben 12 anni e mezzo, “meritevole per aver costruito un gruppo forte, progressista e moderato”.

Molti dei membri laburisti hanno poi dichiarato quanto l’economia maltese fosse cresciuta sotto la guida di Muscat – in media di quasi il 7% – dal 2013 in poi, registrando persino un avanzamento delle finanze pubbliche per la prima volta in 32 anni. Ed hanno continuato nell’elogio, dichiarando le numerose misure del Governo Muscat attuate negli ultimi anni, tra cui lo smantellamento della centrale elettrica di Marsa, l’istituzione di asili gratuiti per l’infanzia, l’aumento del salario minimo.

Anche in materia di diritti umani, i membri del partito hanno omaggiato Muscat di un’ennesima ovazione, per l’introduzione delle unioni civili ed il matrimonio tra coppie dello stesso sesso.

Persino la moglie Michelle è stata elogiata per le sue iniziative di sensibilizzazione per diverse cause e per aver dato “voce” a tutte quelle persone che, per molti anni, sono state lasciate sole. La controversa, seppur archiviata,  vicenda sul caso “Egrant”, in cui anche la signora Muscat  è stata coinvolta, sembra essere stata dimenticata e perdonata.

“Muscat, in qualità di Primo Ministro, ha mantenuto la parola anche sul caso dell’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia, poiché subito dopo il crimine ha promesso che ci sarebbe stata piena giustizia ed è quello che è successo”, hanno infine dichiarato membri del partito ai quotidiani.

Eppure sono note a tutti le vicende processuali degli ultimi mesi, che non sembrano dare adito ad un buon lavoro di Muscat, accusato più volte dall’opposizione di essere uno dei protagonisti dei più torbidi atti di corruzione legati “a doppio filo” al Paese. Qualsiasi possa essere la sentenza finale, non c’è oramai dubbio che egli abbia stretto delle relazioni personali con loschi personaggi.

Ed un’ennesimo schiaffo alla tanta contestata ex ammistrazione Muscat è stato dato dall’Eurodeputato parlamentare David Casa che, sui social, ha confermato che il Parlamento Europeo conferirà un Premio “ad honorem” a Daphne Caruana Galizia, per il suo lavoro di giornalismo d’inchiesta.

“Questo è un giorno speciale per i giornalisti e per tutto il popolo maltese e gozitano” ha sentenziato Casa, secondo cui la giustizia sta “per essere finalmente compiuta”.

Arresti, processi e le dimissioni così repentine di Muscat sembrano dunque dare un’ennesimo insegnamento al popolo maltese: il coraggio e la determinazione lasciatoci in eredità da Daphne Caruana Galizia sembrano essere sempre vividi nella memoria della gente.

Nella foto: l’ex premier maltese Joseph Muscat

Valentina Contavalle