“Incendi dolosi, vegetazione incolta, bivacchi notturni e bagni vandalizzati. Questo il desolante scenario che offre il parco Jungo di Giarre (Catania), polmone verde dell’omonimo popolare quartiere, in passato tra i più frequentati del comune ionico”.

Un varco aperto al Parco Jungo dai vandali

Lo denuncia il commissario della Lega di Giarre, Giovanni Barbagallo, “dopo i numerosi roghi delle ultime settimane”, che hanno portato “i residenti” a segnalare al rappresentante del partito di Salvini “lo stato di degrado della struttura.

“I residenti della zona – dice Barbagallo – ci hanno segnalato che in un mese, all’interno del Parco Jungo, sono stati appiccati ben quattro roghi di origine dolosa ad opera di ignoti. E questo ci fa capire quanto sia importante non solo la vigilanza ma anche la manutenzione”.

“La porzione della villa che si affaccia sul viale delle Province – afferma il responsabile leghista – è priva della ringhiera di delimitazione, che dovrebbe costituire un deterrente per chi la sera si introduce all’interno per bivaccare o per dare alle fiamme le aree a verde”.

La scarsa cura del Parco

“Nel caso specifico – incalza – questi incendi da un lato hanno divorato due palme storiche e dall’altro hanno messo a repentaglio la salute dei cittadini che abitano in questa zona. Le immagini che vediamo oggi sono a dir poco desolanti. Anche dall’esterno della villa – prosegue il commissario della Lega giarrese – sono visibili le condizioni in cui versano i servizi igienici della struttura, così come lo stato della vegetazione, abbandonato tra rovi e sterpaglie”. 

I servizi igienici

Barbagallo auspica, si legge nella nota, “un intervento dell’amministrazione comunale con la messa in sicurezza dell’area, partendo dalla riparazione del varco aperto lungo il confine, e con l’avvio di un’operazione complessiva di bonifica e recupero della villa”.

“E’ già paradossale – dice – che questa area a verde non possa essere usufruita dai cittadini, ma che addirittura debba diventare un pericolo è troppo. L’amministrazione cosa fa in merito? Giarre ha avuto dei padri fondatori lungimiranti, che hanno pensato a questi polmoni verdi per dare la possibilità ai cittadini di vivere questi spazi e di respirare un po’ di aria salubre”.

“Oggi purtroppo il parco Jungo versa in queste condizioni. Ma non è l’unico. Quasi tutti i parchi giarresi sono in stato di abbandono e degrado. E penso – conclude Barbagallo – al Parco Giardino di Macchia, al parco di San Giovanni Montebello e alla villa di largo Cismon del Grappa”. 

Barbara Contrafatto