Ci saranno l’attore Leo Gullotta, il governatore della Sicilia Nello Musumeci e l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina, oltre ad altre autorità religiose, civili e militari, all’inaugurazione della scultura che la città di Belpasso (Catania) ha deciso di dedicare, sabato 26 Settembre 2020, alle ore 18, alla memoria del Cavaliere Francesco Condorelli, illustre concittadino e fondatore dell’omonima industria dolciaria famosa in tutto il mondo per il rinomato “torroncino”.

Una manifestazione, patrocinata dal Comune di Belpasso, che si svolgerà davanti alla nota pasticceria di Via Vittorio Emanuele, nel quartiere di Borrello, aperta dal Cavaliere nel 1933, e oggi punto di ritrovo di un turismo nazionale e internazionale, che arriva fino ai piedi dell’Etna per degustare le varie specialità che la Condorelli produce.

Il Cavaliere Francesco Condorelli davanti alla pasticceria di Belpasso, con lo sfondo della Chiesa Santissima della Guardia del quartiere di Borrello. Sopra: l’imprenditore assieme all’attore Leo Gullotta, testimonial dell’azienda dolciaria da tanti anni

La scopertura della statua in pietra bianca di Siracusa, realizzata dallo scultore di Palazzolo Acreide, Salvatore Alibrio, avverrà proprio davanti a questo locale, uno dei “simboli” dell’identità belpassese.  

Quest’opera, fortemente voluta dall’associazione “Stella Aragona” di Belpasso e dalla Fondazione Cavaliere Francesco Condorelli, segna una tappa importante per la comunità belpassese. Non solo per il prestigio che il fondatore dell’azienda ha dato (e dà) al proprio paese, ma per gli sforzi profusi sia da lui, sia dal figlio Giuseppe (anche lui insignito, nel 2017, dell’onorificenza di Cavaliere del lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) per radicare l’industria nel paese in cui è nata.

Non va dimenticato – per ammissione dello stesso Francesco Condorelli – che l’azienda, pur ricevendo diverse richieste di vendita da parte di alcuni colossi italiani e stranieri, è rimasta sempre ancorata ai piedi dell’Etna.

Per queste ragioni “il Cavaliere”, come ancor oggi – a distanza di diciassette anni dalla sua morte – viene affettuosamente chiamato da tutti, perfino dai ragazzini, Belpasso lo annovera fra i suoi figli più illustri, assieme a Nino Martoglio, Antonino Russo Giusti, Giuseppe Sambataro e Pippo Caruso.

Queste le note biografiche del Cavalier Francesco Condorelli.

Nasce a Belpasso il 31 Marzo 1912. A dieci anni impara il mestiere di “facitore di dolci” frequentando la pasticceria Roccella del suo paese.

Dopo aver conseguito la licenza elementare e media, intraprende gli studi classici (che molta influenza avranno sulla sua formazione) iscrivendosi al ginnasio.

A sedici anni deve interrompere gli studi per la prematura scomparsa del padre (un facoltoso agente della Lloyd Latino, fondatore della Banca popolare di Belpasso).

E’ costretto a mantenere la famiglia (la madre, un fratello e due sorelle), che da quel momento versa in condizioni economiche precarie.    

Si trasferisce a Catania, lavora in tre famose pasticcerie – Marcianti, Giangreco e Costa – dove affina l’arte di lavorare la mandorla, le creme e i gelati.

Nel 1933 – a soli ventun anni – apre la Pasticceria Condorelli nello stesso luogo dove si trova oggi: è il momento in cui viene realizzata “la strada per l’Etna”, Francesco ha l’intuizione giusta e trasforma il suo locale nel ritrovo di molti villeggianti che si recano sul Vulcano più alto d’Europa, dove contemporaneamente apre il “Caffè degli sci”.

Un primo piano di Condorelli utilizzato per la copertina della sua autobiografia, “La mia vita” (Maimone editore)

Negli anni Quaranta si trasferisce al Nord, a Pola, nell’Istria, dove apprende una tecnica diversa di lavorazione del dolce.

Successivamente torna nella pasticceria di Borrello, alla quale si dedica giorno e notte. Famosi, già allora, le paste di mandorla e il latte di mandorla Condorelli.

Memorabili i veglioni danzanti che allestisce nei Grandi Saloni per diversi decenni (con cantanti famosi provenienti dall’Italia e dall’estero), e i banchetti matrimoniali organizzati per tante generazioni di sposi.

Negli anni Settanta inventa il famoso “torroncino”, che farà il giro del mondo.

Negli anni Ottanta, Pippo Baudo lancia il nuovo prodotto a Domenica In.

Negli anni Novanta espande la sua industria dolciaria nella parte nord del paese.

Muore il 19 agosto 2003 all’età di novantun anni.

Redazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fondazione Cavaliere Francesco Condorelli. Tel. 095 913630