“Pur di far leggere i propri articoli si gioca con le parole…. ad oggi a Belpasso è presente 1 solo residente positivo al covid. Primo caso dopo mesi. Sarebbe stato più corretto sollecitare al rispetto delle norme individuali imposte dal governo. Ma pur di attirare l’opinione pubblica si preferisce accendere un faro ambiguo e creare allarmismo….”.

Non è la frase di un qualunque “leone da tastiera”, ma quella del consigliere comunale di Belpasso, Salvo Pappalardo, delegato agli Eventi, e fino a poco tempo fa assessore alla Nettezza urbana, il quale, dimenticando il ruolo istituzionale che occupa e il linguaggio sobrio che dovrebbe addirsi a tale ruolo, si lascia andare a questa esternazione, attaccandoci su Facebook, perché, il titolo che abbiamo composto ieri (“Virus, Belpasso: 25° caso. ‘Troppo assembramento’. Stretta annunciata”), secondo lui, “crea allarmismo”.

Il titolo sintetizza il contenuto dell’articolo, ovvero un resoconto dei dei fatti, partendo dalla notizia data dal sindaco Daniele Motta nel pomeriggio di ieri, sul 25° caso di covid-19 registrato a Belpasso dall’inizio della pandemia fino a oggi, e al tempo stesso un asettico “copia e incolla” sui diversi commenti che il popolo dei Social ha lasciato sotto il post del primo cittadino. Solo questo.

Consigliere Pappalardo, ci faccia capire: poiché dal penultimo contagio a quello odierno sono trascorse alcune settimane, avremmo dovuto cancellare i 24 casi precedenti e parlare solo di questo “nuovo caso”? Cosa vuol dire con la frase “Pur di far leggere i propri articoli si gioca con le parole”? Per caso che con cinismo ricorriamo al “sensazionalismo” pur di raggiungere le tanto agognate vette dell’audience? Si metta il cuore in pace, poiché di lettori che ci seguono – bontà loro – ne abbiamo abbastanza, senza il bisogno di ricorrere ai mezzucci di cui parla.

Piuttosto si rende conto che lei – dato il ruolo delicato che occupa – è considerato un punto di riferimento da alcuni cittadini che, magari senza conoscerci, possono in buona fede credere alle sue parole? Lei legge i giornali o i dispacci delle varie agenzie? Non nota come tutti, a cominciare dal titolo, fanno i resoconti complessivi addizionando i casi che si sono registrati dall’inizio della pandemia fino ad oggi? Questo vuol dire “creare allarmismo”? Ma in che mondo vive?  

Non è la prima volta, consigliere Pappalardo, che una cosa del genere la vede protagonista. Lo scorso 17 aprile è successo un fatto analogo, ma quella volta lei rappresentava un sindacato. Allora ci siamo occupati delle misure di contenimento da Covid-19 adottate nello stabilimento della St. Microelectronics di Catania, di cui lei è dipendente. Anche allora – invece di stilare un dettagliato comunicato stampa ufficiale – lei ha cercato di delegittimarci utilizzando Facebook con argomenti così confusi di cui ancor oggi non riusciamo a comprendere né il senso né le ragioni.

Sulla vicenda del Covid-19, questa testata ha sempre cercato di tenere un profilo basso, perché si è resa conto, fin dall’inizio, che il virus ha colto di sorpresa tutti, scienziati, governi, sindaci, cittadini, giornalisti, trovatisi all’improvviso a fare i conti con l’errore. Chi non ne ha commessi in questi mesi? Tutti! Anche l’Amministrazione comunale di cui lei fa parte. Ma – per evitare di aizzare gli animi dei cittadini in un delicatissimo momento di tensione e di dramma collettivo – non ci siamo mai permessi di attaccare nessuno. Anche ultimamente, quando gli assembramenti in certe piazze di Belpasso erano all’ordine del giorno, ci siamo tenuti un passo indietro. Sarebbe bastata una semplice foto per dar fuoco alle polveri. Non lo abbiamo fatto. Su altri argomenti che riguardano la politica quotidiana la nostra critica può anche essere dura, ma su questo no! 

Ecco perché, in casi del genere, è necessario evitare sterili polemiche senza forzare la realtà dei fatti. Un bagno di umiltà, ogni tanto, non farebbe male a nessuno.

Luciano Mirone