“Complimenti a tutti, siamo tornati alla normalità! “. Con queste parole del Premier maltese, Robert Abela, si concludeva l’ultima conferenza stampa, durante la quale è stato presentato un piano finanziario multimilionario, nominato “A better tomorrow”, un domani migliore, volto ad aiutare l’economia a riprendersi dagli effetti della pandemia di Covid-19.

La misura più rilevante ha certamente riguardato una riduzione dei prezzi del carburante che a partire da lunedì 15 giugno, saranno scontati di 7 centesimi al litro.

Deciso a far ripartire al meglio l’economia del suo paese, il Governo invierà per posta a tutti i residenti – di età superiore ai 16 anni – buoni validi fino alla fine di settembre per un valore di 100 Euro. Di questi, 80 saranno riscattabili presso bar e ristoranti, i restanti 20 potranno essere utilizzati in altri punti vendita recentemente riaperti.

Un’altra misura significativa riguarderà la continua integrazione salariale per tutti i dipendenti – finora la più grande fonte di aiuti finanziari del governo per le persone colpite dalla pandemia – almeno fino al mese di settembre, sebbene alcune industrie vedranno ridotte le quantità di denaro erogate.

Nonostante dunque uno scetticismo iniziale, non c’è dubbio che il modo in cui le autorità, sanitarie e governative, hanno affrontato la pandemia da Covid-19, ha aiutato a limitare la crisi economica e portare Malta alla graduale eliminazione del virus, almeno allo stato attuale. Ma Malta ha davvero lasciato la pandemia alle spalle?

Poco più di tre mesi dopo la registrazione del primo caso, i numeri dei casi attivi continuano a scendere e l’intera popolazione attende impazientemente il giorno in cui verrà annunciata la fine del Covid19 in maniera ufficiale. Non si possono non osservare tuttavia le varie contraddizioni riguardo all’allentamento delle restrizioni.

A partire da venerdì 5 giugno, attività finora rimaste chiuse, quali i locali notturni e le palestre, hanno riaperto le porte ai clienti; le fotografie che compaiono continuamente sui Social mostrano che grandi gruppi di persone si sono radunati fuori dai bar e nel quartiere di Paceville, cuore pulsante della movida maltese. E in effetti, nessuno stava più violando la legge, visto l’annullamento della disposizione governativa, in merito al limite massimo di assembramento.

Anche lo sport dove è previsto un contatto tra persone, è ancora vietato fino al 1° luglio. Ci si può incontrare nei bar anche con degli sconosciuti, e trascorrere del tempo davanti a una birra, ma i matrimoni sono ancora vietati. Stesso caso per le persone che si recano nei supermercati e in altri negozi: obbligo d’indossare la mascherina, ma la regola si esaurisce quando ci si riunisce in spiaggia senza la necessità di indossare alcuna protezione, con bambini di diverse famiglie che giocano insieme e gli adulti che si radunano sotto gli ombrelloni per fare due chiacchiere.

Questi sono solo degli esempi dei tantissimi comportamenti pieni di contrasti che continuano a confondere, e persino ad impaurire, gli abitanti di Malta.

Nella foto: un’immagine suggestiva di Malta

Valentina Contavalle