L’incoscienza di due persone di Trecastagni (Catania) avrebbe potuto causare una tragedia se il “caso”, oppure un miracolo dei santi Patroni del paese, Alfio, Filadelfo e Cirino (celebrati ogni 10 maggio con scoppiettanti festeggiamenti che a volte sfociano nel profano), che anche stavolta hanno salvato delle persone “da morte sicura”, come recitano i tanti ex voto esposti nel salone del Santuario, dove sono raffigurate le tante intercessioni presso il Padreterni dei tre santi trecastagnesi.    

I fatti si sono svolti domenica scorsa, quando i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato un 31enne ed un 39enne, entrambi del posto, per omessa denuncia di detenzione di materiale esplodente ed esplosioni pericolose.

La vicenda, che ha visto protagonisti questi due trecastagnesi, è imperniata sulle soppresse manifestazioni per i festeggiamenti che caratterizzano la sentita festa religiosa dei compatroni.

“L’anno in corso – scrivono i militari dell’Arma – è stato travolto dall’impeto del COVID-19 con la perdita di vite umane innanzitutto, ma nostro malgrado ha causato anche – e purtroppo chissà per quanto tempo – l’abbandono dei nostri costumi, delle nostre abitudini e delle nostre tradizioni, con la forzata ed ovvia necessità di pensare al nostro futuro in maniera diversa”.

“Questo preambolo – spiegano ancora i Carabinieri – era necessario per la comprensione dell’incosciente comportamento dei due denunciati, i quali, proprio in occasione della rituale ma stavolta necessariamente deserta celebrazione della festa, hanno pensato bene di far esplodere due grosse batterie di fuochi pirotecnici senza alcuna autorizzazione, compromettendo soprattutto l’incolumità dei loro stessi concittadini”.

Intorno alle 13 di domenica scorsa i primi botti sono stati uditi dal comandante della Stazione Carabinieri che, immediatamente raggiunta la zona d’accensione, ha colto con le mani nel sacco il 31enne in via Papa Giovanni XXIII mentre era intento a regolare il traffico evitando così alle autovetture di travolgere i fuochi pirotecnici che, però, erano stati accesi anche in un’altra postazione.

I militari si sono quindi attivati ascoltando alcune testimonianze, e quindi, con il successivo riscontro di un sistema di videosorveglianza, hanno individuato il 39enne che, sceso dal suo fuoristrada, ha acceso altri “fuochi” in via Teocrito, a circa 500 metri di distanza dall’altra postazione, allontanandosi poi di corsa, ma non riuscendo a far deviare tempestivamente dal suo percorso una ragazza di 16 anni che, con il suo fratellino di 4 tra le braccia, stava andando proprio in quella direzione.

Potrebbe dirsi che stavolta Alfio, Filadelfo e Cirino abbiano compiuto un miracolo, poiché solo per un caso fortuito (la caduta della scarpetta del bambino), la ragazza è stata costretta ad abbassarsi per riprenderla scampando ai razzi della batteria.

Nella foto: l’ingresso del Santuario di Trecastagni dedicato ai Santi Alfio, Filadelfo e Cirino 

Barbara Contrafatto