“La pittura come documento racconto e denuncia” è la mostra delle opere pittoriche di Giuseppe Fava che sarà inaugurata mercoledì 19 febbraio alle 17.30  a Catania nella Galleria d’arte moderna di via Castello Ursino 26 (angolo via Transito).

Saranno presenti il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura, Barbara Mirabella, la presidente della Fondazione Fava, Francesca Andreozzi, la curatrice della mostra, Giovanna Mori, il prof. Giuseppe Maria Andreozzi, responsabile dell’Archivio Giuseppe Fava, e don Luigi Ciotti presidente di Libera.

Due quadri di Giuseppe Fava. Sopra: il giornalista ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984

L’evento è organizzato dall’assessorato alle Attività e ai beni culturali del Comune di Catania insieme con la Fondazione Giuseppe Fava che ha ideato il progetto espositivo, a cura di Giovanna Mori. L’obiettivo è quello di portare a conoscenza del pubblico che Giuseppe Fava, ucciso per mano della mafia il 5 gennaio del 1984, oltre che giornalista, scrittore e drammaturgo, fu cineasta e pittore.

Dopo la mostra di Taormina del 2001, e la recente esposizione a Milano, l’evento torna in Sicilia con una raccolta di circa 70 opere, tra dipinti ad olio, incisioni e disegni realizzati lungo un arco di tempo che corre dalla fine degli anni Cinquanta ai primi anni Ottanta.

Un’occasione per cogliere e apprezzare la poliedricità di Fava, il suo muoversi con efficacia su vari ambiti espressivi strettamente integrati fra loro poiché uniti dal medesimo intento: osservare per raccontare con sguardo lucido e senza timore.

L’esposizione sarà arricchita da materiale documentario, come fotografie, prime edizioni, presentazioni di personali e video, che permetterà ai visitatori di avvicinarsi ulteriormente all’artista ed alla sua opera.

L’apertura al pubblico è prevista sino a sabato 14 marzo, dal lunedì al sabato, con orario continuato dalle 9 alle 19. Domenica e festivi chiusa. L’ingresso è libero.

Redazione