Un giorno storico, il 19 Ottobre 2019, per il Teatro comunale Nino Martoglio di Belpasso. Per la prima volta – dopo molti anni – la bellissima struttura ottocentesca posta nel cuore del centro storico della cittadina catanese, viene gestita da un privato, Videobank, che per tre anni prenderà il posto del Comune.

Il Teatro Comunale “Nino Martoglio” di Belpasso. Sopra: Guia Jelo in Stonchiti

L’evento è stato battezzato ieri, con un teatro gremito, attraverso una “serata martogliana”, Stònchiti, titolo onomatopeico che rimanda al nome della protagonista principale de I civitoti in Pretura – Cicca Stonchiti – di cui il commediografo belpassese, all’inizio del Novecento, raccontò in chiave grottesca le vicende ambientate in una pretura per tratteggiare il linguaggio, il carattere, la solarità di un popolo – quello catanese – che vive nell’antico quartiere della Civita, di cui Martoglio colse a piene mani la quotidianità per descriverla in chiave verista, seppur in modo diverso dai contemporanei Verga e Capuana.

Non a caso questa serata, definita propriamente “martogliana”, per celebrare uno dei più grandi artisti della tradizione teatrale siciliana, a centocinquant’anni dalla nascita (Belpasso, 1870) e a un secolo dalla morte (Catania, 1921).

E luogo migliore non poteva non essere il Teatro comunale di Belpasso a lui intitolato, che negli anni a cavallo fra Ottocento e Novecento – secondo quanto scrive Giuseppe Sambataro, autore di un’opera monumentale su Martoglio – fu gestito dalla famiglia Crocellà di Adrano, e vide la presenza in diverse occasioni del commediografo belpassese per rappresentare in versione sperimentale alcune sue opere che successivamente avrebbero spiccato il volo per i teatri italiani e stranieri.

Ritratto di Nino Martoglio

Ma il regista Turi Giordano – che ha curato anche l’adattamento dello spettacolo – ieri sera ha proposto un  potpourri di “maschere”, oltre a Chicca, abbiamo visto Messer Rapa a don Procopiu Ballaccheri, che delineano efficacemente la grande identità di questo popolo, il quale, attraverso i grandi attori della tradizione teatrale catanese (da Angelo Musco a Rosina Anselmi, da Turi Ferro a Tuccio Musumeci, da Mariella Lo Giudice a Pippo Pattavina e Miko Magistro), viene ancor oggi conosciuta e apprezzata in Italia e all’estero.

Un testimone raccolto ieri sera dalla scoppiettante Guia Jelo – direttore artistico del Teatro “Nino Martoglio di Belpasso – che in una performance di un’ora e mezza ha sfoggiato il meglio del suo carattere istrionesco nel dar vita ai suoi personaggi. Cosa non facile, visto il “taglio” impresso dal regista a questo spettacolo, “un po’ commedia dell’arte, un po’ teatro popolare, un po’ cabaret, un po’ farsa, un po’ varietà, insomma un po’ di tutto, dove i vari generi teatrali, contaminandosi l’un l’altro, trovano spazio di libertà espressiva”.

Libertà espressiva che trova in questa attrice poliedrica la naturale confluenza per la rara dote di riuscire ad essere spontanea, al di là del rigido rispetto imposto dal copione.

Guia Jelo e Fabio Costanzo in Stonchiti

Sulla stessa lunghezza d’onda l’altro protagonista, Fabio Costanzo, ieri sera alla “prova d’attore”, come scrive il regista, che ha fatto “da contraltare alle azioni sceniche condotte dalla Jelo, impersonando vari personaggi che ne confermano la sua abilità istrionesca”. Seppur ancora giovane, Costanzo ha tenuto la scena dall’inizio alla fine, mettendosi in sintonia con un grande “animale da palcoscenico” come Guia, con la quale ha creato, fin dall’inizio, un efficace duetto. A completare lo spettacolo le musiche dal vivo eseguite da Flaminia Chiechio (flauto traverso), Anselmo Petrosino (fisarmonica) e Davide Sciacca (chitarra).

Un lavoro teatrale che inaugura la stagione teatrale belpassese di Videobank, impegnata da due stagioni al teatro antico di Taormina per allestire il Taormina Film Festival con le celebrità di tutto il mondo. L’impresa di comunicazione, per l’occasione, ha approntato un cartellone (dedicato all’indimenticabile Mariangela Melato) di sedici spettacoli in cui il teatro sarà l’ingrediente essenziale (con artisti del calibro di Tullio Solenghi, Massimo Lopez, Gianfranco Jannuzzo, Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Mario Incudine, Francesco Buzzurro, Francesca Ferro, Enrico Guarneri ed Alessandro Idonea), condito dalla grande musica eseguita, fra gli altri, dall’Orchestra giovanile del Teatro Massimo di Palermo e dall’Orchestra a plettro di Taormina.

Alla fine i ringraziamenti dell’amministratore unico di Videobank, Maria Guardia Pappalardo, e del general manager Lino Chiechio: “Ci auguriamo di potervi fare divertire con un cartellone variegato e composito che abbiamo cercato di allestire con cura con il nostro direttore artistico”.

Luciano Mirone