E’ morto la notte scorsa a Roma Stefano Delle Chiaie, 82 anni, esponente della Destra radicale, già nel Movimento Sociale Italiano e fondatore di Avanguardia Nazionale, assolto per insufficienza di prove per la strage di Bologna.
“Se n’è andato un pezzo importante della mia vita e della mia storia. Stefano lascia un esempio per tutti gli italiani di coerenza, di lealtà, di stile, di comportamento, quello che serve e che manca nella società di oggi: un riferimento prima umano e poi politico perché è stato un uomo sempre coerente, sempre leale, forte. Ha affrontato accuse ignobili a testa alta. A testa alta ha vissuto e a testa alta è morto”. Così, all’Adnkronos, Adriano Tilgher.

“L’ho incontrato una volta in una situazione conviviale. Mi disse: ‘saprai che sono stato molto chiacchierato’ e io gli risposi che a me delle chiacchiere non interessava. Ma non ho mai avuto relazioni né con lui né con Avanguardia Nazionale. Mi dispiace perché è un altro camerata che se ne va, noi sopravvissuti a quegli anni siamo sempre meno. Stiamo morendo tutti perché siamo vecchi, è naturale”, Lo ha detto all’Adnkronos Mario Tuti, fondatore del Fronte Nazionale Rivoluzionario, commentando la morte di Stefano Delle Chiaie avvenuta la notte scorsa all’ospedale Vannini di Roma (Adnkronos).

Stefano Delle Chiaie… nei primi anni ’90 fu anche indagato per alcuni attentati a treni. Delle Chiaie… recentemente aveva anche scritto un libro dal titolo ‘L’aquila e il condor: storia di un militante politico’. Coinvolto anche nella strage di piazza Fontana, il dirigente di Avanguardia Nazionale venne assolto nel 1989 “per non aver commesso il fatto”. Delle Chiaie era stato arrestato nel marzo del 1987 in Venezuela. Si era reso latitante il 25 luglio del 1970, giorno in cui era stato chiamato a testimoniare sul ruolo di Mario Merlino nella strage di piazza Fontana (Ansa)

Nella foto: Stefano Delle Chiaie

Redazione