“Il Teatro in cuffia nel silenzio del Grande Cretto” è il titolo di un evento che avrà come palcoscenico la più grande opera di Land Art al mondo realizzata sulle rovine di Gibellina vecchia. Due spettacoli teatrali in scena il 25 e il 26 luglio che gli spettatori potranno vivere in forma originale ascoltandoli muniti di cuffie in quadrifonia. Un modo suggestivo di immergersi nell’opera teatrale e di viaggiare nel religioso silenzio di quella emozionante opera che è il Grande Cretto di Alberto Burri. Si inizia giovedì 25 luglio, dalle ore 18.30 fino al tramonto, con Galatea Ranzi che interpreta “Antigone Possibile”, una scrittura di Pina Catanzariti che reinterpreta l’opera di Sofocle, per la regia di Marcello Cava. Secondo appuntamento venerdì 26 luglio con Alessandro Preziosi che interpreta “La Notte di Gibellina” un’opera teatrale scritta da Massimo Recalcati, testo appositamente dedicato a Gibellina ed in maniera particolare al “Grande Cretto”, opera d’arte già oggetto di studio del noto psicanalista, che con “La Notte di Gibellina” si cimenta in una narrazione drammaturgica costruita in chiave analitica e simbolica. Il Grande Cretto raccontato da Recalcati diventa simbolo ed esaltazione della vita, opera che ricuce un’antica ferita, che produce quella bellezza che lenisce il dolore elaborando creativamente il sentimento della perdita. A dare voce al testo drammaturgico di Massimo Recalcati sarà Alessandro Preziosi che sul Grande Cretto racconterà un teatro dal linguaggio psicoanalitico che l’attore ha già sperimentato con l’interpretazione della figura di Vincent Van Gogh.
“Il Teatro in cuffia nel silenzio del Grande Cretto”, è organizzato dal Comune di Gibellina in collaborazione con la Fondazione Orestiadi.

Nella foto: il cretto di Burri a Gibellina

Ansa