Ingenti quantità di di grano duro sono state sequestrate fra la Sicilia e la Campania, precisamente fra le province di Catania, di Benevento e di Avellino, dai Carabinieri per la tutela agroalimentare, che hanno riscontrato prodotti non idonei al commercio. Nel comunicato stampa diffuso dall’Arma si legge: 

I Carabinieri della Tutela Agroalimentare, in collaborazione con personale dell’A.S.L. di Avellino, Benevento e militari dell’Arma territoriale,  a seguito di ispezione presso 12 aziende operanti nel commercio all’ingrosso di prodotti cerealicoli, hanno sequestrato in provincia di Benevento, 100 tonnellate  di grano duro risultate stoccate in una struttura priva della prevista registrazione della competente Asl; in provincia di Catania oltre 937 tonnellate di grano duro in cattivo stato di conservazione detenuto all’interno di locali dove si sono rinvenuti ratti e piccioni morti; in provincia di Avellino 1,25 tonnellate di legumi vari stoccati in una struttura priva della prevista registrazione della competente Asl. Contestati illeciti amministrativi per diverse migliaia di euro.

“Adesso – spiega il deputato della Regione Sicilia, Corrao (M5S) – è il momento di tirare fuori i nomi di chi se ne infischia della nostra salute e quella dei nostri figli. Per questo chiedo alla Procura di Caltagirone, di diffondere il nome dell’azienda responsabile, una volta accertato questo reato. Immaginate quasi mille tonnellate di grano siciliano per uso alimentare, destinato al pane o alla pasta, depositate sfuse a terra all’interno di locali con ratti, piccioni morti ed escrementi. Io lo trovo pericoloso e inaccettabile. Non posso tollerare che rimanga nell’anonimato un’azienda che ha fatto business sulla salute dei siciliani. L’azienda in questione rischia un’ammenda di qualche decina di migliaia di euro, ma se non incominciamo a sanzionare pubblicamente queste imprese scorrette informando i cittadini, non riusciremo a contrastare il fenomeno della contraffazione alimentare che crea un danno di svariati miliardi all’economia del Paese”.

Angelo Conti