Sono una ventina, sono di Belpasso e chiedono a gran voce l’istituzione del Parco delle Torrette. Ecco perché hanno deciso di dedicare il prossimo Sabato 1 Giugno alla sensibilizzazione dell’Amministrazione comunale su un bene da proteggere dal cemento e dalla spazzatura: quella bellissima porzione di contrada Gattaino che sorge a ridosso dal centro abitato, che il Piano regolatore scaduto nel 2003 (e mai revisionato) definisce “zona di espansione”, malgrado quei terreni ricchi di vigneti, di alberi da frutto, di antichissime colate laviche, di una règia trazzera, e di straordinarie testimonianze della civiltà contadina come i terrazzamenti, i muretti a secco (proclamati recentemente dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità) e le torrette in pietra lavica, ricavate un tempo dal dissodamento del terreno dalle rocce vulcaniche, e oggi assurte a simbolo di questo evento.

Una torretta di contrada Gattaino. Sopra: uno scorcio dell’itinerario da valorizzare

Insomma un territorio – secondo le associazioni organizzatrici – che andrebbe tutelato e valorizzato con un progetto riservato ai turisti, alle famiglie, ai bambini, ai ragazzi, ai diversamente abili, agli anziani. Un esempio di sviluppo sostenibile che metta al centro di tutto il binomio uomo-natura e che – a nostro parere – andrebbe esteso all’intero asse Etna-Valle del Simeto per le straordinarie peculiarità che questo contiene.

Ecco allora che questa ventina di associazioni riunitesi nella sede degli scout Belpasso 1° (Sciarablog Quattro, Pro Loco, Club alpino italiano, AGESCI Belpasso 1, Agesci Gruppo Scout Belpasso 2, Agesci Scout Belpasso 1º, Contrada Gattaino, Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, ASD, Donkey Riders, Arci Futuro, Misericordia, Lennon Club, Fondazione Carri di Santa Lucia, Maria Rosa Vitaliti Archeoclub Belpasso, Fabula Sicula, Impegno Civico, Vivere Verde e il giornale L’Informazione) hanno pensato di organizzare una manifestazione (la terza in pochi anni) in contrada Gattaino per dire a gran voce che “questo Parco s’ha da fare”, poiché la vocazione di Belpasso non è il cemento, ma il verde.

Il verde non inteso come “imbalsamazione” di un luogo, ma come “sistema dinamico” che contempli un modo di fare economia attraverso la fruizione delle risorse naturali, e la cultura, il turismo,  lo sport, il tempo libero.

La marcia organizzata qualche anno fa per chiedere l’istituzione del Parco delle Torrette

Il contrario di quanto contemplato da certe lottizzazioni, che alle immancabili palazzine, hanno aggiunto la realizzazione di un centro commerciale, che sarà pure “mini” rispetto a quelli immensi sparsi nel territorio, sarà pure arricchito da lampade a basso consumo, ma appare decisamente antitetico con la bellezza di un luogo come questo. In attesa del pronunciamento del Tar sul contenzioso che vede il Comune di Belpasso da un lato e la ditta che molti anni fa ha presentato e ottenuto il piano di lottizzazione dall’altro, la Società civile vuole andare avanti e soprattutto desidera risposte.

La manifestazione – quella dell’1 giugno – prevede due momenti significativi.

Il primo di mattina. Un evento gioioso che si sta organizzando mediante una serie di proposte che man mano si stanno formulando, ovvero: la pulizia delle mini discariche a cielo aperto formatesi negli ultimi anni, la piantumazione di alberi da dedicare ad alcuni personaggi “minori” che hanno contribuito a fare la storia della comunità belpassese; la musica, la letture di poesie, e forse (forse…) la degustazione dei prodotti tipici, ma questo dipende dal “come”, dal “cosa” e soprattutto dal “quanto”: la decisione verrà presa dopo attenta riflessione sui costi e sull’organizzazione.

Villa Gattaino nell’omonima contrada, dove saranno organizzati dei momenti salienti dell’evento

Il secondo di sera in una sede da stabilire nei prossimi giorni: una conferenza sul tema, con il coinvolgimento di personaggi illustri della Sovrintendenza, dell’Università, dell’ambientalismo e della politica locale: ognuno chiamato a fornire delle risposte su un progetto che parte “dal basso” e che “dal basso” sta coinvolgendo una parte – purtroppo ancora minoritaria – del civico consesso.

Minoritaria perché soltanto due rappresentanti dello stesso hanno chiesto un Consiglio comunale “aperto” al contributo dei cittadini (la prima richiesta è stata presentata dall’associazione Gattaino nello scorso autunno e attende ancora una risposta) per discutere del futuro della contrada, e minoritaria perché nell’Agenda di lavoro 2019 formulata dall’Amministrazione comunale, non si fa cenno né al Parco delle Torrette, né della revisione del Piano regolatore generale, che all’istituzione della zona protetta di Contrada Gattaino è indissolubilmente legata.

Ecco perché – nel corso di questi incontri preliminari fra associazioni – è emerso che i momenti della mattina e della sera si integrano perfettamente: il primo per aggregare la comunità attraverso un momento gioioso, il secondo per informarla sulle cose fatte e sulle cose da fare, ovviamente con il contributo di tutti.

Luciano Mirone