“Non è vero che voglio far cassa con lo Scout Speed. I miei predecessori hanno male amministrato, dal sindaco all’ultimo consigliere di maggioranza, e ora che sono all’opposizione mi attaccano”.

Il sindaco di San Vito lo Capo, Peppe Peraino, passa al contrattacco e – in merito alla vicenda dello Scout Speed, l’autovelox mobile che rileva le infrazioni delle auto che superano i limiti di velocità – accusa l’opposizione di fare “delle azioni di populismo e di strumentalizzazione”.

Signor sindaco, c’è stato un cittadino che ha presentato ricorso contro il Comune di Custonaci che avrebbe usato illegittimamente questo strumento. E siccome l’apparecchiatura è la stessa che viene usata nel suo Comune, la polemica sta montando anche a San Vito.

“Nel mio programma elettorale era prevista un’azione contro l’alta velocità nella frazione di Castelluzzo, e nel tratto Castelluzzo-Macari, specie all’altezza di baia Santa Margherita, che è diventata estremamente pericolosa. Nell’abitato di San Vito lo Capo, via Piersanti Mattarella e via Del Secco erano diventate delle autostrade o degli autodromi su cui bisognava intervenire. Noi ritengo che siamo dalla parte del giusto, poiché lo Scout Speed non lo abbiamo acquistato al mercatino delle pulci, ma su Mepa (il Mercato pubblica amministrazione), controllato dall’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone. Quindi la ditta che noi abbiamo preso su Mepa ha tutte queste caratteristiche: l’opposizione legittimamente fa la sua azione, ma da qui a dire che il servizio non viene svolto secondo quanto previsto dalla normativa ce ne corre. Abbiamo sempre attuato la segnaletica mobile ogni qual volta si interveniva con lo Scout Speed. In più abbiamo sempre pubblicizzato la presenza dell’autovelox mobile all’interno del nostro territorio. Un dato è certo: che quest’anno si è registrato un numero notevolmente inferiore di incidenti rispetto agli anni precedenti. Questo dimostra che il servizio ha portato i frutti sperati”.

È vero, come è scritto nel ricorso, che l’auto nella quale era collocato questo strumento elettronico era di proprietà della ditta e non della Polizia municipale, come previsto dalla normativa vigente?

“Non lo so perché non conosco il ricorso. In ogni caso, abbiamo acquistato questo servizio su Mepa, quindi se eventualmente la ditta ha fornito macchine non a norma o non previste dalla normativa, noi non abbiamo alcuna responsabilità. Acquistare su Mepa significa garanzia di sicurezza, di trasparenza, di legalità”.

La segnaletica stradale era regolare? L’opposizione dice che non tutta era visibile.

“La segnaletica è di competenza della provincia e credo comunque che fosse visibile a tutti. Tutti sapevano, come detto, che in alcune vie di San Vito lo Capo era vigente l’azione dello Scout Speed e quindi credo che sia solo strumentale quello che dice l’opposizione. Può capitare che mentre l’autovelox scatta la foto, il vento sposta della vegetazione, ma dire che la segnaletica non è sufficientemente adeguata credo che sia un eccesso”.

Nei giorni scorsi abbiamo intervistato il sindaco di Custonaci e lui stesso ha detto che le carte che riguardano questa vicenda sono state richieste dalla Prefettura e dalla Questura di Trapani. La stessa cosa è avvenuta a San Vito?

“Non mi risulta. Su questo argomento abbiamo avuto una richiesta di Consiglio comunale da parte dell’opposizione, che abbiamo accolto”.

La protesta contro lo Scout Speed non riguarda solo San Vito e Custonaci, ma diversi comuni di tutta Italia, dove le opposizioni accusano le Amministrazioni di volere far cassa in un momento di difficoltà economica come questo.

“Le Amministrazioni comunali hanno diversi modi di fare cassa, non certamente attraverso lo Scout Speed, che rappresenta un valido deterrente contro le auto che sfrecciano ad altissima velocità in certe vie del centro abitato. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare la gente a rispettare le regole della sicurezza stradale. Ovviamente a quelle persone che si sono spinte fino a 180-190 chilometri orari arriverà una multa salata, ma è bene che si sappia che San Vito lo Capo non è un autodromo”.

Se questo provvedimento dovesse essere giudicato illegittimo, e quindi il suo Comune non dovesse introitare i soldi previsti, potrebbero profilarsi problemi di bilancio?

“Intanto il ‘se’ è ipotetico, ma poi, ripeto, noi abbiamo acquistato su Mepa. Il problema non è nostro, in quanto, nell’ipotesi più assurda, sapremmo a chi rivolgerci per dire: ma cosa ci avete fornito? E poi il bilancio di un comune si sostiene con i tributi locali. E su questo, bisogna dire che molti non pagano. La verità è che ho ereditato un Comune allo sbando in tutti i sensi. Perché le Amministrazioni passate non hanno incassato questi soldi? Il fatto grave è questo, non lo Scout Speed”.

Nella foto: il sindaco di San Vito lo Capo (Trapani), Giuseppe Peraino

Luciano Mirone