Eccezioni preliminari, sulle quali la Corte d’assise di Catania si è riservata di decidere, hanno caratterizzato la prima udienza del processo al 45enne Andrea Bellia accusato di avere ucciso 26 anni fa la 17enne Simona Floridia, il cui corpo non è stato trovato (vedi le inchieste di questo giornale sull’argomento).

Il procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, gli contesta l’omicidio volontario premeditato. Tra le prove citate dall’accusa la confessione di Bellia a un amico (‘sono stato io’), confermata dal teste in sede di incidente probatorio, ma sempre smentita dall’imputato. Bellia è libero e si è sempre proclamato innocente. Simona Floridia scomparve la sera del 16 settembre del 1992 da Caltagirone. Era uscita con degli amici e poi, prima di rientrare a casa, ricostruirono alcuni di loro, fece un giro in Vespa con Bellia, allora 19enne. Per l’accusa, i due sarebbero andati a Monte San Giorgio dove avrebbero avuto una lite al culmine della quale Bellia l’avrebbe gettata da un dirupo. Per la difesa, invece, l’avrebbe lasciata viva vicino a un bar.

Nella foto: Simona Floridia

Ansa