Non sappiamo se è un’ispirazione verso uno splendido passato, una coincidenza o un evento voluto, fatto sta che quest’anno a tenere a battesimo la 64^ edizione del Taormina Film Festival sarà la città di Messina (stasera al Teatro Vittorio Emanuele alle ore 20), mentre da domani la rassegna proseguirà nella cornice naturale della Perla della Jonio.

L’apertura di stasera ci riporterà al 1955, quando il mitico Festival vide la luce. E quella volta la luce era quella dello Stretto, quella della suggestiva cornice dell’Irrera a mare, dove a quel tempo la Messina-bene soleva trascorrere le serate fra un drink e i rinomati gelati che in questa terrazza che si affaccia su Scilla e Cariddi hanno un sapore particolare. Per una decina d’anni, Messina divise con Taormina il Festival. Poi tutto sarebbe stato spostato nel magnifico scenario del teatro antico di Taormina, dove dalla metà degli anni Sessanta si sarebbe allestita anche la serata inaugurale.

La rassegna cinematografica quando veniva organizzata a Messina all’Irrera a mare. Sopra: un momento del Festival delle passate edizioni

Messina, in quel lontano ’55, portò bene al Festival. Basta sfogliare le collezioni dei giornali per rituffarsi in un periodo d’oro nel quale Taormina superava addirittura Venezia, Cannes e Berlino. E i suoi David – assegnati agli artisti cinematografici più grandi del mondo – venivano definiti gli Oscar europei.

La Città dello Stretto fece da viatico ad una manifestazione che fin dai primordi fu considerata la metafora di un’Italia che si era messa alle spalle gli orrori della guerra e guardava con ottimismo al futuro. Messina, che ancora si leccava le ferite di un’altra terribile sciagura – il terremoto del 1908 – rispecchiava perfettamente questo spirito (basti pensare che in città c’erano sessanta sale cinematografiche) e non recriminò (dalle nostre ricostruzioni non risulta) se successivamente Taormina sarebbe stata l’unica protagonista di fronte al mondo. La città era talmente proiettata verso il futuro che continuò a vivere la bella vita del dopoguerra. Poi il sogno svanì, ma allora era così.

Silvia Bizio, uno dei direttori artistici del Taormina Film Festival

Non sappiamo se anche oggi la città di Antonello porterà bene alla rassegna, però vediamo la determinazione dei nuovi organizzatori – la società Videobank di Belpasso, azienda leader mondiale nel settore della produzione di video – a far le cose per bene. Basta dire come il general manager Lino Chiechio e l’amministratore unico Maria Guardia Pappalardo siano riusciti, in pochissimi giorni, a salvare e ad organizzare una kermesse che molti davano per spacciata.

Basta vedere il programma – allestito dai direttori artistici Silvia Bizio e Gianvito Casadonte – pieno di nomi celebri del cinema nazionale e internazionale.

Dunque, stasera a Messina si comincia con la presentazione ufficiale della giuria e con l’omaggio a Carlo Vanzina, di cui verrà presentato il film “Il cielo in una stanza”. Da domani si prosegue a Taormina (fino al 20 luglio) con le prime mondiali che verranno proiettate al Palazzo dei Congressi, cui faranno da cornice le “conversazioni” (curate da Silvia Bizio e articolate nelle varie giornate del Festival) con Terry Gilliam, Maria Sole Tognazzi, Maria Grazia Cucinotta, Sabina Guzzanti, e Mattew Modine; le mostre fotografiche, i workshop, fino alla serata conclusiva che si svolgerà al teatro greco romano con la premiazione degli artisti.

Luciano Mirone