“Le associazioni, le cittadine e i cittadini firmatari del presente comunicato chiedono al sindaco di Catania Salvo Pogliese di revocare l’ordinanza 89 del 4 luglio scorso, laddove prevede ‘il divieto di bivaccare  specie nelle aree del centro cittadino, anche per l’intera notte, all’aperto, con sedute e ricoveri di fortuna, utilizzando oggetti di varia natura, come cartoni, coperte, scatoloni, materassi’, imponendo a chi viola l’ordinanza multe che vanno da 50 a 300 euro”.

È l’incipit con le quali numerose associazioni chiedono al sindaco di Catania, Salvo Pogliese, di ritirare l’ordinanza che proibisce ai clochard di stazionare nelle zone del centro cittadino. Per questa ragione domani 17 luglio, alle 11,00, si riuniranno presso la sede di Libera-Catania in via Grasso Finocchiaro 112 per tenere una conferenza stampa dove “saranno spiegate le ragioni della richiesta e annunciare le prossime iniziative contro il razzismo e per la difesa dei diritti delle donne e degli uomini più vulnerabili”.

“Viviamo in un oscuro periodo – scrivono i firmatari – caratterizzato da linguaggi di odio e da atti apertamente razzisti, la chiusura dei porti italiani alle navi delle ONG è l’ennesimo atto di ostilità contro donne uomini e bambini in fuga da fame e guerre, ostilità che spesso causa la morte in mare o il ritorno forzato ai centri di tortura e detenzione in Libia”.

“L’ordinanza 89 emanata dal sindaco Pogliese lo scorso 4 luglio – dice la nota – si inserisce in questo clima di intolleranza contro le donne e gli uomini, italiani o stranieri, più poveri della nostra società”.

“Non si può – secondo le associazioni firmatarie – affrontare il disagio sociale di una grande fascia di cittadini e cittadine come problema di ordine pubblico o di decoro urbano. Catania è una città che negli ultimi anni ha visto aggravarsi le situazioni di povertà assoluta, con la crescita del disagio sociale ed economico. Parliamo di donne e uomini che vivono senza una casa, senza un lavoro e un minimo sostentamento economico, spesso senza cibo e senza assistenza sanitaria, senza quindi i più elementari diritti umani”.

“Noi pensiamo – seguita il comunicato – che sia dovere del Sindaco di Catania farsi carico dell’apertura di nuovi Centri di Accoglienza per le italiane e gli italiani, per le straniere e gli stranieri che vivono in condizioni di estrema povertà, in modo da garantire un rifugio per la notte, l’utilizzo dei servizi igienici ed un pasto caldo”.

“Per questo – concludono i firmatari – chiediamo la revoca dell’ordinanza 89 e l’attuazione di una politica di accoglienza e inserimento sociale anziché una politica di esclusione e accanimento verso le fasce più deboli della nostra città”.

Le associazioni che hanno sottoscritto il documento sono le seguenti: EMERGENCY GRUPPO TERRITORIALE DI CATANIA, LIBERA CATANIA, C.O.P.E., RETE ANTIRAZZISTA CATANIA, PUNTO PACE PAX CHRISTI CATANIA, A.N.P.I. PROV.LE CATANIA, LILA CATANIA, UDI CATANIA, MANITESE SICILIA, COBAS-SCUOLA CATANIA, RETE WELCOME TO EUROPE, SUNIA CATANIA, LA RAGNATELA, LA CITTA’ FELICE, FEMMINISTORIE, OFFICINA REBELDE, IDEE A CONFRONTO, BORDELINE SICILIA, G.I.T. BANCA ETICA, SICILIA NORD EST, AGESCI ZONA ETNEA COMITATO DI ZONA, NON UNA DI MENO CATANIA, COLLETTIVO FEMMINISTA RIVOLTA PAGINA, I SICILIANI GIOVANI, CHIESA CRISTIANA EVANGELICA BATTISTA, VIA CAPUANA, CHIESA EVANGELICA VALDESE.

Barbara Contrafatto