L’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante, arrestato ieri per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, teneva molto ad avere rapporti con i giornali e per mantenerli la sua ricetta era quella di dare soldi per la pubblicità così “non rompono i coglioni”. In una intercettazione inserita nell’ordinanza del gip di Caltanissetta che coinvolge 22 persone, l’imprenditore stigmatizza il comportamento dell’allora governatore Rosario Crocetta che aveva azzerato l’ufficio stampa della Regione, mandando a casa 22 giornalisti. “E’ un cretino… un coglione di dimensioni cosmiche”, dice Montante parlando mentre è in auto.
“E’ pazzesco – aggiunge- un governo si mantiene con la comunicazione”. E dice cosa farebbe lui al posto di Crocetta: “Subitu subitu… chiamassi a società a Milano… facci la sponsorizzazione…. E’ la norma come fanno gli americani… tutti no? Vacci, dunici due milioni e quattrocento mila euro all’anno e non rompono i coglioni… capisti? Di pubblicità no di attività”.

Addirittura – secondo i magistrati – una “talpa” in commissione Antimafia avrebbe riferito a Montante il contenuto dell’audizione, che era stata secretata, dell’imprenditore Marco Venturi, l’ex amico e poi diventato il suo più grande accusatore, come si evince dall’ordinanza del gip.
E’ proprio Montante, in una intercettazione ambientale mentre lascia l’abitazione dell’ex governatore Rosario Crocetta assieme a Linda Vancheri, all’epoca assessore regionale alle Attività produttive e molto vicina all’imprenditore, a sostenere di sapere cosa abbia detto Venturi all’Antimafia. “Tutte le mie domande ha fatto”, dice facendo intendere che poteva contare addirittura su qualcuno all’interno della commissione Antimafia.
E concludeva sostenendo che Venturi davanti ai commissari avesse fatto “mala figura”, criticando poi la decisione del presidente Rosy Bindi di dare luogo “all’attività di verifica dell’Antimafia…”.

Immagine d’apertura: Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia

Ansa