“Condivido la riflessione dell’ attuale procuratore nazionale antimafia su un livello occulto di responsabilità dietro le stragi di mafia e terrorismo: c’è ancora molto da capire, ad esempio, sul ruolo dei soggetti esterni nel caso Moro. Forse gli strumenti a disposizione della giustizia oggi, dopo 40 anni, saranno insufficienti, ma un approfondimento storico e politico credo sia indispensabile”. Lo ha detto Franco Roberti, ex procuratore nazionale antimafia intervenendo a margine del convegno “Strategie di contrasto, terrorismo mafia, un dialogo tra giuristi e storici”, organizzato dall’Università di Palermo. Sul livello occulto, dietro le stragi di mafia in Sicilia, Roberti ha aggiunto: “Cosa nostra aveva deciso da molto tempo la condanna a morte di Falcone e Borsellino, ma l’attualizzazione di quella condanna si rese necessaria tra il maggio e luglio del 1992 poiché prima Falcone e poi Borsellino rischiavano di diventare procuratore nazionale antimafia”.

Ansa