Perseguita l’ex convivente disabile, lei si ribella e, anche grazie all’aiuto dei familiari, lo fa arrestare. E’ successo a Catania, dove i carabinieri della Stazione di piazza Dante hanno relegato ai domiciliari un pregiudicato catanese di 24 anni, in esecuzione di una misura cautelare disposta dal Gip del Tribunale etneo. Accusa: atti persecutori e mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice.

I fatti risalgono all’inizio del 2016, quando la donna aveva conosciuto il suo aguzzino su facebook , se ne era innamorata ed era andata a convivere con lui. Mai avrebbe potuto immaginare che l’uomo, oltre a farle perdere ogni contatto con la famiglia d’origine, dopo una gravidanza, l’avrebbe sottoposta ad ogni sorta di maltrattamento fisico – le spegneva sulle braccia le sigarette – e psichico (<<se mi lasci ti toglieranno il bambino e non  lo rivedrai mai più>>), sfociato addirittura nel sequestro di persona. Basti immaginare che lui, quando si recava al lavoro, la  costringeva a rimanere in casa,  chiusa a chiave e senza alcuna possibilità di lasciare l’abitazione.

Arrestato lo scorso  novembre, dopo una breve parentesi in carcere, aveva ottenuto i domiciliari e da qualche mese era stato rimesso in libertà con il divieto assoluto di avvicinarsi alla donna e ai suoi familiari. Un provvedimento che non lo ha per niente intimorito, tanto che il persecutore, sempre attraverso i social network, ha iniziato a minacciare la ragazza e suoi familiari, specialmente la sorella e la nonna materna, con frasi inequivocabili: <<Ora che sono libero vi ammazzo tutti quanti>>, fino ad avvicinare spavaldamente tutta la famiglia in occasione dei festeggiamenti di Sant’Agata, facendo l’inequivocabile segno del taglio della gola.

Gesti che hanno convinto le vittime, anche per salvaguardare la ragazza ed il figlioletto di appena 10 mesi (preteso a gran voce dal padre), a denunciare il carnefice ai carabinieri di piazza Dante. Oggi gli arresti domiciliari.

(foto Corriere d’Italia)

Angelo Conti