Lascia il carcere, dove era detenuto dal 2 agosto del 2017, Pietro Capuana, 74 anni, accusato di avere abusato di minorenni, ritenuto il ‘santone’ di una comunità di ispirazione cattolica di Aci Bonaccorsi. Il Tribunale del riesame gli ha concesso gli arresti domiciliari. A presentare ricorso era stato il suo legale, Mario Brancato, che aveva impugnato la decisione del Gip Anna Maria Cristaldi che aveva confermato gli arresti in carcere per Capuana anche dopo l’incidente probatorio che ha ‘cristallizzato’ le testimonianze delle presunte vittime. Resta ancora pendente il ricorso contro l’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip Francesca Cercone che è stata annullata con rinvio. Capuana ha già lasciato il carcere di Siracusa. Agli arresti domiciliari sono ancora tre donne ritenute sue ‘fiancheggiatrici. Pietro Capuana fu ritenuto dal Gip Francesca Cercone a capo di una setta pseudo religiosa con manipolazioni psicologiche nei confronti di ragazze minorenni che, secondo l’accusa, sarebbero plagiate e convinte a donarsi all'”arcangelo” Capuana coadiuvato da Rosaria Giuffrida, Fabiola Raciti e Katia Concetta Scarpignato. Le donne sono accusate di avere fatto parte del cerchio magico le cui finalità – secondo l’accusa – erano finalizzate al convincimento e alla cooptazione delle bambine di cui Capuana avrebbe abusato più volte in dei turni organizzati.
La Procura di Catania nell’inchiesta denominata ’12 apostoli’ ha già emesso avviso di chiusura indagini nei confronti di sette persone. Gli altri tre indagati in stato di libertà, per favoreggiamento, sono l’ex deputato e assessore regionale, Domenico ‘Mimmo’ Rotella, marito di Rosaria Giuffrida, una delle tre donne arrestate dalla polizia postale di Catania; un sacerdote, padre Orazio Caputo; e l’ex presidente dell”Associazione Cattolica Cultura ed ambiente’, di Aci Bonaccorsi, Salvatore Torrisi.

Ansa