“Oggi alle 16 a Palermo in via Libertà nei pressi della struttura Don Bosco è stato indetto dai cittadini un sit-in per protestare contro le gravissime dichiarazioni del neo assessore della Giunta Musumeci Vittorio Sgarbi e per ribadire: ‘Noi stiamo con Nino Di Matteo”.

Il pm Nino Di Matteo

Inizia così il comunicato redatto dal gruppo di cittadini che in questi giorni ha indetto la petizione da consegnare al governatore della Sicilia Nello Musumeci (e per conoscenza ai presidenti della Repubblica, del Senato e della Camera), mediante la quale viene chiesta l’estromissione dell’assessore ai Beni culturali Vittorio Sgarbi per le frasi che questi ha pronunciato nei giorni scorsi nei confronti del Pm della trattativa Nino Di Matteo.
“All’Istituto Don Bosco – prosegue la nota – Sgarbi è atteso alle 17 per la presentazione dell’ultimo libro di Totò Cuffaro, l’ex presidente della Regione Sicilia già condannato a sette anni con sentenza passata in giudicato per favoreggiamento personale verso soggetti appartenenti a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio”.
“Intanto – si legge nel documento – dopo le gravissime dichiarazioni dei giorni scorsi, che ci hanno indotto come cittadini a lanciare questa petizione per chiedere che Sgarbi sia rimosso immediatamente dall’incarico istituzionale che ricopre, oggi lo stesso Sgarbi – secondo i firmatari della petizione – è tornato alla carica con altre indecenti dichiarazioni, sempre inerenti il piano di attentato, ancora operativo, contro il sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo”.

“Dichiarazioni inaccettabili – scrivono ancora i promotori del sit-in – che aggravano ulteriormente la situazione anche a causa della connivenza istituzionale di chi non ha preso in modo chiaro e inequivocabile le distanze da Sgarbi”.

L’ex governatore della Sicilia, Totò Cuffaro

In tre giorni la petizione ha superato le 13mila 500 adesioni. “In considerazione della gravità di ciò che è successo – recita il comunicato – e della totale assenza di provvedimenti seri, atti a sanzionare duramente le dichiarazioni di Sgarbi e porre fine alla sua presenza nella giunta regionale siciliana, invitiamo tutti i cittadini a continuare a condividerla e diffonderla, per dire No alle aberrazioni di Sgarbi e per dare un chiaro segnale di solidarietà e di rottura dell’isolamento verso un magistrato esemplare perché scomodo come Nino Di Matteo”.

Sgarbi, dal canto suo, dichiara che oggi parteciperà al sit in di solidarietà a sostegno del giudice Di Matteo. L’assessore regionale ai Beni culturali fa sapere che ci sarà ma per ragioni diverse da quelle dei promotori: “La fuga di notizie sulle intercettazioni di Totò Riina in carcere – spiega in una nota – ha messo in pericolo Di Matteo”.

Le parole che hanno indignato parte dell’opinione pubblica nazionale, sono state pronunciate da Sgarbi durante la trasmissione Agorà. “Di Matteo non è un martire – ha detto il critico d’arte – , tanto è vero che Riina è morto e lui è stravivo”. Secondo Sgarbi le minacce di morte del boss mafioso Totò Riina al pm lo avrebbero reso “un eroe nazionale” e lui avrebbe “continuato a cavalcare” questa storia “a vantaggio del suo eroismo”.

Il critico d’arte oggi si difende: “E’ vietato criticare le opinioni del pubblico ministero teorizzatore della trattativa Stato-Mafia? Presenterò un esposto, cui seguirà un’interrogazione parlamentare di un esponente del Pd per conoscere l’origine della fuga di notizie. E’ stato incosciente rivelarne i contenuti”.

Barbara Contrafatto