Dopo l’esclusione dal Taormina Film Festival, Tiziana Rocca passa al contrattacco e organizza una contromanifestazione con tanto di ospiti illustri come Gerard Depardieu, Carol Bouquet e Ferzan Ozpetec, con un premio prestigioso ripescato per l’occasione (il Premio delle Nazioni) da una vecchia idea di Gian Luigi Rondi, che potrebbe affossare l’evento clou della Perla dello Jonio: il Festival del cinema.

L’attore francese Gerard Depardieu. Sopra: Tiziana Rocca ed Eligio Giardina, sindaco di Taormina

Sì, perché se il Premio delle Nazioni – sotto l’alto patrocinio del Parlamento europeo, della Città Metropolitana di Messina, del Comune di Taormina, e dell’Anica – allestito per la prima volta dalla Rocca lo scorso 28 luglio nella magnifica cornice del Teatro greco romano, dovesse essere riconfermato annualmente (come annunciato dall’animatrice della Agnus Dei), Taormina potrebbe ritrovarsi con due eventi speculari e una guerra che potrebbe rivelarsi devastante.

Una situazione paradossale alla quale va aggiunto il contenzioso attivato da Videobank – la società di Belpasso aggiudicatasi il bando per l’organizzazione di quest’anno, ma esclusa dal Tar – che chiede a Taormina Arte 350mila Euro per servizi resi in passato. Insomma una situazione surreale che la politica riesce a complicare alla grande.

Eugenio Raneri è il consigliere comunale di Taormina che – attraverso un’interrogazione e una segnalazione all’Agenzia nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone – ha posto due problemi che si stanno rivelando dirompenti: l’”esclusiva” che la Rocca, per cinque anni, ha avuto nell’organizzazione del festival per “affidamento diretto”; e il bando di gara istituito da Taormina Arte che ha portato all’esclusione della Agnus Dei e di Videobank di Lino Chiechio e Maria Guardia Pappalardo.

Allora consigliere Raneri, che succede?

“Succede che il ‘grande sindaco’ di Taormina Eligio Giardina non poteva lasciare fuori la Rocca, dopo che la stessa era stata estromessa dall’organizzazione del Taormina Film Fest. Il sindaco si era vantato che avrebbe fatto un bando trasparente. Si è visto: il primo lo hanno dovuto revocare, il secondo è stato ‘sartoriale’, nel senso che solo Tiziana Rocca aveva le caratteristiche previste. Tutto, come sappiamo, è finito male perché la Pec con la quale la Rocca ha trasmesso l’offerta presentava delle anomalie. Ma il fatto più significativo è che lo stesso Tar ha trasmesso le carte alla Procura della Repubblica di Messina. Se i giudici amministrativi hanno agito in questo modo, significa che potrebbe esserci dell’altro. Se si pensa che l’esclusione di Videobank ha causato un’edizione ridotta il quadro è completo”.

Già.

“Come se non bastasse, come ‘premio’ hanno dato la possibilità alla stessa Rocca di fare questo spettacolo al Teatro antico. Un pretesto, in modo che lei stessa mettesse di nuovo piede a Taormina, con grande nonchalance dell’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, del sindaco di Taormina e del sindaco metropolitano di Messina Renato Accorinti”.

In cosa consiste l’anomalia? In fondo la Rocca ha organizzato uno spettacolo al Teatro antico, portando prestigio a Taormina.

“Per questioni di carattere etico non dovevano consentire alla Rocca di fare uno spettacolo a Taormina, almeno per quest’anno. Credo che nel momento in cui un soggetto proponente entra in contenzioso con chi organizza queste manifestazioni (in questo caso Taormina Arte) non dovrebbe essere consentito allo stesso di organizzare eventi dello stesso tipo, almeno per un periodo”.

Sotto quale egida è stato allestito lo spettacolo?

“Dalle mie informazioni si tratta di un’organizzazione che esula dalla gestione di Taormina Arte. Ma qui c’è un’altra questione anomala: da qualche anno il Parco archeologico di Naxos gestisce il Teatro antico di Taormina. C’è stata un’annessione non concordata col Comune, per la quale c’è un contenzioso in corso. Il Parco di Naxos stila la programmazione degli eventi che si svolgono nella stagione estiva nello stesso teatro. Si riunisce una sorta di comitato, di cui fa parte anche il sindaco di Taormina: in base alle richieste dei soggetti proponenti, vengono assegnate le serate. L’organizzatore del Festival Belliniano, Enrico Castiglione, è uno di questi. Castiglione ha ceduto una serata alla Rocca. Ma è una serata al di fuori di Taormina Arte, che ricade sotto l’egida del Parco di Naxos. Per questo dico che la gestione del teatro greco romano mi sembra allegra”.

Enrico Castiglione con la scultura di Beethoven

Perché?

“Alcuni consiglieri comunali di Taormina, fra cui il sottoscritto, hanno denunciato all’Autorità giudiziaria il modo di gestire il teatro da parte del Parco di Naxos. Se aggiudichi uno spettacolo alla persona X, deve essere la persona X ad organizzarlo. Ammettiamo che la persona X domani venga contattata dalla persona Y, la quale sfugge a qualsiasi controllo e fa lo spettacolo a Taormina”.

Ammettiamolo. Che succede?

“Che chiunque può organizzare uno spettacolo a Taormina con un criterio del genere. Teoricamente anche una società chiacchierata o collusa. Per carità, non è il caso della Rocca (che anzi ha dichiarato di dare una parte degli incassi al movimento delle Agende rosse di Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato in via D’Amelio), ma è il principio che non va bene. È necessario un passaggio trasparente. A me pare non ci sia”.

Perché il Parco archeologico di Naxos si occupa del Teatro greco romano?

“Un paio di anni fa l’assessorato regionale ai Beni culturali, senza avvertire il Comune di Taormina, ha fatto questa annessione. Prima la struttura era gestita dalla Sovrintendenza, secondo quanto stabilito dalla legge. Siccome il teatro ha delle potenzialità immense e il Parco di Naxos era al fallimento, hanno fatto questa aggregazione senza avvertire il Consiglio comunale, né fare le procedure stabilite dalla legge”.

Quindi, secondo quanto afferma lei stesso, la Rocca è uscita dalla porta ed è rientrata dalla finestra?

“Esatto”.

Ma con quale appiglio legislativo si sarebbe dovuto opporre il sindaco di Taormina alla richiesta della Rocca?

“Il sindaco di Taormina o l’assessore delegato (in questo caso quello al Turismo) fa parte del comitato scientifico che redige il calendario delle assegnazioni del teatro antico. Siccome il sindaco ha il compito di vigilare sull’attività del comitato, non può consentire che Castiglione possa subappaltare ad altri la serata conferitagli dal comitato scientifico”

Uno spettacolo sul cinema come quello del 28 luglio, speculare al Taormina Film Fest e per giunta con ospiti di prestigio, a cosa può portare?

“Tiziana Rocca era sbarcata in Sicilia in punta di piedi facendo il festival attraverso una formula di affidamento diretto conferito alla sua associazione per cinque anni, saltando a pie’ pari il Consiglio comunale”.

Poi che succede?

“Ci sono state delle prese di posizione da parte di alcuni politici. A quel punto presento una interrogazione sull’argomento. Improvvisamente il sindaco istituisce un bando, che però non presenta le caratteristiche di legge. Segnalo il fatto all’Agenzia anti corruzione di Raffaele Cantone. A quel punto quel bando viene revocato e ne viene fatto un secondo, che a mio avviso non ha i requisiti per essere istituito. Stavolta però non attivo l’Anac per non danneggiare il festival, i tempi sono ristretti e la manifestazione rischia di saltare. I nodi vengono al pettine al momento del conferimento della gara: si aggiudica il bando Videobank e viene esclusa la Agnus Dei. Quest’ultima presenta ricorso al Tar ed ottiene l’esclusione di Videobank. Evidentemente il bando presenta dei vizi. Morale della favola: il festival viene organizzato da Taormina Arte in forma nettamente ridotta rispetto alle altre edizioni con un ridimensionamento che potrebbe pesare per il futuro dell’evento”.

Quindi?

“Il sindaco (che è anche presidente di Taormina Arte) fa delle dichiarazioni pesanti per le quali Videobank si sente offesa e tirata in ballo. A quel punto Lino Chiechio, general manager della società di Belpasso, che vanta 350mila Euro di crediti nei confronti dell’organizzazione, inizia un contenzioso con richiesta di pignoramento sul marchio di Taormina Arte”.

Lino Chiechio

Perché il sindaco ha fatto quelle dichiarazioni?

“E’ quello che si sono chiesti tutti”.

Come finirà?

“Sicuramente si tratta di una vergogna per Taormina. Certi personaggi non si rendono conto del valore di un marchio come quello di Taormina Arte”.

Quanto vale il marchio?

“1 milione e 250mila Euro. Solo quello del Taormina Film Festival vale 647mila Euro”.

Luciano Mirone