E ora che Giorgia Meloni gli ha detto chiaro e tondo al telefono che Fratelli d’Italia alle regionali in Sicilia appoggerà Nello Musumeci, cosa farà Silvio Berlusconi per tenere unito il centrodestra in vista delle politiche del 2018?

Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. Sopra: Nello Musumeci

Cosa farà ora che anche il leader della Lega Salvini gli ha detto la stessa cosa? Cosa dirà al suo fedele ex ministro Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia, il quale non stravede affatto per Musumeci e anzi, l’altro giorno gli ha pure sbarrato la strada con il pretesto che in coalizione – per vincere – ci vuole Angelino Alfano, che però viene visto come il fumo negli occhi dall’ex presidente della Provincia di Catania? Cosa farà se Musumeci – come quest’ultimo dichiara anche a questo giornale – correrà comunque per la presidenza della Regione? Come riuscirà a evitare una spaccatura con Fratelli d’Italia e con la Lega che potrebbe rivelarsi devastante per le politiche? E cosa dirà ai suoi elettori se in Sicilia – come dicono i sondaggi – dovesse vincere il Movimento 5 Stelle?

L’ex cavaliere è stretto tra due fuochi: o accetta i consigli di Miccichè (presente ieri ad Arcore durante il colloquio fra il suo leader e la presidente di Fratelli d’Italia) oppure sottostà al diktat  Meloni-Salvini, difficilmente superabili. Anche perché fra i vari “papabili” alla candidatura alla presidenza della regione, secondo gli stessi sondaggi (materia preferita dall’ex cavaliere), Musumeci appare quello più favorito fra gli esponenti siciliani del centrodestra. Quindi?

Silvio Berlusconi

Intanto, piaccia o no, Alfano è un ministro del centrosinistra, che però, in vista di due appuntamenti fondamentali come le regionali in Sicilia e le politiche , dialoga anche col centrodestra, ma alle recenti elezioni comunali di Palermo ha appoggiato il sindaco Leoluca Orlando, il quale, benché candidatosi senza simboli di partito (camuffati da liste civiche) è sempre espressione di un centrosinistra allargato a Rifondazione comunista. Ecco perché l’eventuale presenza di Alfano non viene vista di buon grado dal trio Musumeci-Meloni-Salvini.

Negli ultimi giorni tuttavia Musumeci si è mostrato possibilista sull’ingresso del ministro degli Esteri nell’alleanza, ma pare che le riserve di Miccichè siano rimaste tali e quali, quindi sembra sempre più evidente che il problema all’interno del Polo berlusconiano non sia tanto la “digeribilità” di Alfano, quanto la presenza di Musumeci, il quale all’interno del centrodestra pare che non sia visto di buon occhio da tutti.

Strano, perché perfino a sinistra “Musumeci appare come uno dei pochi volti presentabili del centrodestra in Sicilia, sia per come ha amministrato la Provincia di Catania, sia per come ha svolto il ruolo di presidente regionale della Commissione antimafia (carica che tuttora ricopre), sia per il modo obiettivo di rapportarsi con gli avversari”. Nella telefonata di ieri la Meloni ha chiesto all’ex Cavaliere di incontrare Musumeci.

Luciano Mirone