Nelle scorse settimane abbiamo chiesto al sindaco di Belpasso Carlo Caputo di rilasciarci un’intervista sul Piano regolatore generale, cosa che non ha ritenuto di fare se non attraverso domande e risposte scritte, che però non avrebbero consentito all’intervistatore di porre dei dubbi che probabilmente sarebbero sorti durante la discussione. Al primo cittadino abbiamo dato ampie garanzie che dell’intervista nulla sarebbe stato snaturato, che tutto sarebbe stato registrato e che la discussione si sarebbe potuta tenere al cospetto di testimoni che lui stesso avrebbe potuto scegliere. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. Per comprendere come la pensa il sindaco sull’argomento, riportiamo il suo intervento integrale formulato nel corso della seduta del Consiglio comunale dell’1 Ottobre 2015.

 

A sinistra il sindaco Caputo; a destra il deputato regionale Alfio Paoale

“Stavo chiedendo se la potevo a annullare; se potevo annullare un atto di indirizzo che non ha alcun valore dal punto di vista sostanziale per quanto riguarda il Piano Regolatore Generale. Io comprendo…, o forse non comprendo, dove si vuole arrivare. Penso che si dovrebbe parlare, se uno ha l’interesse della città, di proporre emendamenti sulle direttive, di avanzare criticità. Vi giuro che se io lo posso fare, annullo quella delibera di Giunta perché mi sembra qualcosa di strumentale che non ha nulla a che vedere con il Piano Regolatore Generale ma con un po’ di politica per domani mattina dire che il Sindaco non c’entra nulla con questo Piano Regolatore Generale, ma c’entra solo il Consiglio. Ma sarà sempre la maggioranza a determinare la revisione di questo Piano Regolatore Generale. Quindi, io non ho assolutamente alcun problema. penso abbiate l’esigenza di dire questo perché il Piano Regolatore Generale è un ottimo Piano Regolatore Generale, ci sono ottime direttive. Ed in merito a questo, io ho letto e riletto, parlato e riparlato con cittadini, ho visto si social, ho letto interviste e tutto, una grande partecipazione, buona, dovuta, bella; molte cose dette, devo dire che non le trovo come un aggiunta o una nuova idea rispetto alle direttive che esistono già da tempo, ma le trovo una ripetizione in maniera strumentale. Alcune osservazioni che sono arrivate al Comune, al protocollo generale, le trovo proprio delle ripetizioni di quello che ha letto il Presidente della Commissione. le uniche osservazioni che ho visto particolarmente interessanti, perché c’è un aggiunta per molti aspetti alle direttive che ha letto il Consigliere, sono quelle del M5S; che sul piano della mobilità pedonale e ciclistica, fa notare che…, se realizziamo delle vie di collegamento con le aree periferiche, sarebbe bello immaginare laddove il Piano Regolatore Generale stamperà queste arterie di collegamento, immaginare che sono anche delle vie di collegamento dal punto di vista per fare jogging DELIBERA DI CONSIGLIO N. 64 Del 01/10/2015 o una pista ciclabile; noi non ci abbiamo pensato, ma stampare una strada 10 mt piuttosto che 12 è una cosa facile da fare e quindi è un suggerimento giusto. Altri suggerimenti li vedo come ripetizioni di quello che ha detto il Sindaco e la sua maggioranza. Ma siccome ritirerò quella delibera di Giunta, voglio presentare un po’ il pensiero di questa Amministrazione sulle direttive, partendo un po’ da lontano perché è un paese strano per certi aspetti. Le responsabilità non stanno mai in una persona; la responsabilità sta sempre su molte più mani, molte più penne e molte più teste. Questo è importante dirlo perché…, ripeto, in alcune interviste che ho letto, spesso si parla e si parla ma poi sarebbe opportuno parlare di contenuti e di responsabili, che ci sono; sono collettivi, ma ci sono i responsabili. Di questo ne voglio parlare un una conferenza che sarà fatta nei prossimi giorni, aperta alla città. Voglio partire da qualcosa che ha destato delle critiche. Quando arrivò questa nuova Amministrazione c’era una gara già espletata per un bando di progettazione del Piano Regolatore Generale, per affidarlo con incarico all’esterno,un aggiudicazione provvisoria; il Sindaco insieme alla maggioranza pensò, per risparmiare ed anche per altre valutazioni che sono state fatte, di annullare quel bando che era stato affidato ad una società con un illustre urbanista, che mi pare si chiami Urbani ed ha avuto esperienza in molti Piano Regolatore Generale di tutta Italia; la valutazione che abbiamo fatto è innanzitutto quello della legge; visto che avete citato la legge 30 aprile 1991 n. 15, io l’avevo preparata per voi, ma se l’avete già vi trovate avanti rispetto a me, potremmo leggere tutto quello che dice la legge. La legge dice… Viene data lettura dell’articolo di legge.( Allegato al presente atto) Io penso che l’italiano abbia un tenore molto importante rispetto ad altre lingue, dove ogni parola ha un significato preciso ed anche la punteggiatura ha un significato preciso. Ma siccome la legge è la legge, qualcuno avrà chiesto…, e successivamente uscì una circolare; circolare del 3 febbraio 1992…, di questo ho copia e se volete ve la posso consegnare. Viene data lettura della circolare.( allegato al presente atto) Io ho letto questa norma prima…, perché non è che vado ad annullare una gara, abbiamo letto e siamo stati supportati nel prendere questa scelta dai nostri uffici. Il progettista, ovviamente, fa anche ricorso a questo provvedimento di annullamento del bando che fa il Sindaco; i Giudici, tre, dicono… Viene data lettura della conclusioni della sentenza del TAR.( Allegato al Presente atto) Questo per dire che una sentenza è andata anche oltre quella che poteva essere una valutazione su un rigetto. Lo ha detto una sentenza; la sentenza è pubblica e la possiamo leggere tutti. Questo per rispondere a qualche Consigliere, e ad altri, che motivano in maniera strana la scelta di questo Sindaco di non affidare all’arch. Urbani, illustre 92enne architetto di Palermo, di non affidare a Urbani la revisione del Piano Regolatore Generale. Noi abbiamo fatto una considerazione chiara. Innanzitutto quando mi sono insediato non ho avuto la fortuna di conoscere Urbani, ma due tecnici di S. Gregorio che sono venuti là…, perché ovviamente sapete come funziona, si fa un associazione di tecnici; non è venuto Urbani che era interessato alla revisione del Piano Regolatore Generale di Belpasso, che è una cosa importante, ma due tecnici di s. Gregorio. Considerando che non parlavano di Palermo, perché sapevo che aveva vinto un palermitano, questa cosa mi ha messo un po’ in soggezione…, non per pensare male ma ho fatto delle valutazioni semplici. La revisione del Piano Regolatore Generale non è il nuovo impianto di un nuovo strumento urbanistico. E poi, mi sono s rimaste le battaglie politiche che si facevano, io ero piccolo, e tutte le critiche si avanzavano sul vecchio Piano Regolatore Generale nato negli anni 1985 ed approvato nel 1993…; quando una volta che fu approvato, con un progettista, tecnico privato, tale Lima mi pare, questo strumento urbanistico fatto da un importante professionista con un bando di gara all’esterno, è stato fortemente criticato per anni da metà della cittadinanza. Il perché non lo so, ma io ho fatto la valutazione che potevo fare una rivisitazione del Piano Regolatore Generale con gli uffici tecnici, ma sempre perché non dobbiamo dimenticare che lo dice la legge. Se in tutti i Comuni siciliani, un po’ meno italiani, internet celo hanno tutti, guardiamo negli ultimi come si fanno le revisioni di Piano Regolatore Generale; se in tutti i Comuni si dà incarico ad un esterno per fare una revisione del piano, quella è la stortura, quello è il Sindaco che ha bisogno di un privato per farsi il Piano Regolatore Generale come vuole lui. Perché l’ing. Leonardi, con tutti i dipendenti, io penso che sono sempre più a garanzia di tutti; considerando poi che non l’ho fatto dirigente nemmeno io; e voglio dire che c’è un sistema di controllo che vedo molto più efficace rispetto ad un progettista privato. Perché il progettista privato può DELIBERA DI CONSIGLIO N. 64 Del 01/10/2015 aggiudicarsi la gara per quell’importo, ma poi abbiamo tanto da dire e da modificare; e quindi rispetto a quel lavoro che gli abbiamo commissionato, possibilmente dovrò contattare un pezzetto di qualche altra cosa…, a cui devo dare altri 20 mila euro; e pensate che non si crea un rapporto fra Sindaco e progettista? Io a prescindere dalle difficoltà che avranno tutti in futuro a giudicare questo piano, volevo liberarmi da questa possibilità di fare chiacchierare dicendo che il Piano Regolatore Generale lo affido al dirigente Leonardi. Ad un dipendente pubblico insieme a dipendenti pubblici. Non ad un palermitano che non avrebbe conosciuto nessuno di voi, ma avrebbe conosciuto il Sindaco e chi aveva la possibilità di chiacchierare con lui. Questa è la realtà che c’è stata in Sicilia e in Italia negli anni passati. Io mi sono tolto questa possibilità per salvaguardare la mia immagine e quello che faccio. E siccome ci credo in quello che faccio, io attendo le critiche, le idee sul Piano Regolatore Generale e sulle direttive. E siccome ho visto che si è scatenato improvvisamente, come se qualcuno avesse premura di votarle…, io non ho premura di votare le direttive. Il problema è che si deve dire chiaramente che mentre parliamo, domani mattina, chi sta percependo che qualcosa cambierà, presenterà un piano di lottizzazione come non piace ad alcuni; e l’imperatore Caputo, non essendo un imperatore, ma essendo un Sindaco, i suoi dirigenti gli daranno la concessione edilizia così come gliela devono dare; perché le regole sono scritte e le vediamo tutti. Tutto quello che non ci piace di questo Piano Regolatore Generale, dobbiamo avere la fretta di modificarlo. Allora, quanto è questa fretta? Qualcuno mi vorrebbe accusare che non sto facendo partecipare la città. E legalmente dove si dice che la città deve partecipare? C’è un termine in cui si apre un confronto con la città e poi si chiude prima che le direttive vengono votate…, Consigliere Piana? Perché nomino Piana…, perché lei dice che ho fatto qualcosa che non dovevo fare votando una delibera di Giunta e dando un indirizzo al Consiglio, dicendo < queste delibere a me piacciono, sono anche mie, trattatele>. Consigliere, non c’è un tempo stabilito dalla legge, i cittadini oggi non possono votare nessuna direttiva. I cittadini se sono interessati devono venire da lei, le danno un foglio di carta e lei fa un emendamento alle direttive. Questo dice la legge. Le direttive sono sue. Non sono né del Sindaco e né dei cittadini. Sono sue. Siccome il Sindaco è trasparente e vuole significare alla città che non c’è qualcosa che dobbiamo fare non so come…, sta dicendo < confrontiamoci>. Abbiamo fatto due incontri, non bastano? Facciamone un terzo, un quarto; ma attenzione, le direttive vanno votate. Chi è interessato a fare delle proposte, le deve fare. si fa carico qualche Consigliere comunale, io ho già parlato con quelli della maggioranza per alcuni emendamenti che mi erano piaciuti e qualcuno li aveva condivisi; ma si deve fare, chiama la città e in due settimane deve avere le sue idee e le deve portare qua. Chi era interessato alle direttive, quando il pazzo ha tolto l’incarico ad un privato per darlo all’ufficio tecnico, da quel momento in poi aveva voglia di scrivere al Comune. E siccome è stato scritto che il Sindaco ha fatto questo atto così criminoso, dove poi il Comune sarebbe stato anche condannato…, almeno poi si ricordassero la verità come va a finire…, No…, quello non lo scrivono che non è stato condannato nessuno. Il Sindaco ha tolto al privato ed ora si espone anche a fare indebitare il Comune per delle condanne…, mai arrivate. Vergogna e bugiardi. Mai arrivate! Dimenticano a dire sempre la seconda parte! Chi ama la città, io lo sfido, Consiglio Comunale e cittadini, se si ama la città in due settimane si scrive tutto quello che si deve scrivere e si approva. Perché siccome non mi fido di nessuno, domani mattina mi presentano un piano di lottizzazione ed abbiamo voglia poi di dire che non lo votiamo perché nasce il palazzone. Come glielo diciamo? Ma lo sapete di cosa stiamo parlando? O torniamo sempre al discorso del Gattaino. Gattaino…, c’era un comparto dove regolarmente è stato presentato un progetto che ha seguito tutto l’iter che doveva seguire, poi c’è stato il Consiglio Comunale, delinquenti, parte della maggioranza, che hanno votato una sdemanializzazione di un comparto…, perché voi non dovevate votarlo; perché invece di quella bruttura di 80 appartamenti, sarebbero nati 35 e 35 con uno spazio di verde in mezzo nostro; cosa cambiava non lo so…, non cambiava nulla perché non sarebbero nemmeno nati i 35 e 35, perché la sdemanializzazione l’avrebbero ottenuta d’imperio mi dice qualcuno. Ma può essere che io parlo solo con i geometri appena iscritti all’albo e quindi mi confondo. Ma l’avrebbero ottenuta…, con un semplice ricorso al TAR si sarebbero presi quella pozione di territorio inutile; mi assumo la responsabilità di dire inutile; è inutile perché il Piano Regolatore Generale del 1993 ha detto che è inutile, non c’era disegnata una strada, non c’era disegnata una F, c’era disegnato inutile, era un comparto chiuso. Se vogliamo cambiare le regole, vi sfido in due settimane a portare tutte le idee, tutte le proposte. Non voglio trovarmi con piani di lottizzazione perché siccome, anche se qualcuno si vorrebbe prendere la licenza di farlo, di riportare la scacchiera 50 a DELIBERA DI CONSIGLIO N. 64 Del 01/10/2015 50, ne sto parlando io con la mia maggioranza. E siccome qualcuno può avere paura di questa scacchiera 50 a 50, per tutta una serie di motivi tecnici di cui possiamo parlare…;non ci vuole una scienza, con 80 e 80 ci metti più cemento, con 50 e 50 ci metti meno cemento; e siccome poi devi dare alcune parti alla pubblica utilità, il cemento che vai a mettere nel 50 a 50 è così poco che diventa sconveniente per alcuni. E siccome io non gli voglio dare il vantaggio di presentarmi un progetto, perché non voglio poi le barricate inutili, ipocrite, che non si basano su nessuna di diritto, perché qua imperatori non ce ne sono; perché qua il Sindaco e la sua maggioranza e tutto il Consiglio Comunale ricordiamoci che quando ha un cavillo legale, per non fare buttare cemento o per fare cose che non condividiamo, noi i cavilli legali ce li prendiamo tutti e non facciamo edificare. 61 ettari di terreno, anche se i soliti scrittori non lo scrivono, questa maggioranza e questo Consiglio Comunale, 61 ettari di terreno che erano divenuti terreno industriale in due sere, in Consiglio Comunale, questo Consiglio Comunale di giovincelli hanno riportato quel terreno in area agricola. Da anni si parlava di questi 61 ettari di terreno che erano stati portati da agricoli ad industriali. Io temo che noi stiamo sposando alcuni temi che in questi anni, appartenevano solo ad una parte della politica e lo possiamo configurare nella sinistra, io non sono né di sinistra e né di destra; io sono un autonomista. L’unica tessera di partito che mi sono fatto è stata quella del M.p.A, questa cosa è finita e quindi sono rimasto alla ricerca di costruirmi qualcosa di diverso, ma sono autonomista. E se oggi portiamo queste direttive nel Piano Regolatore Generale è per amore della città. Se qualcuno ha un idea diversa, lo dica ora; ma il Commissario ad acta da Palermo non me lo faccio mandare perché non è una garanzia né per la città che penso io e né per la città che pensano una parte di cittadini sensibili; perché ho paura che in queste direttive ci siano contrapposte due posizioni; quelli che hanno sempre chiacchierato in maniera negativa il vecchio Piano Regolatore Generale, ed avevano una sorta di licenza a parlare di No cemento; e quelli invece che hanno i loro interessi a lasciare questo Piano Regolatore Generale quanto meno simile a quello vecchio. I miei nemici sono questi. Questi sono i nemici di queste direttive. Dimostrate che non è così! Dite che manca qualcosa e vi dirò grazie. Dite che qualcosa che c’è scritto nelle direttive è sbagliato e ne discuteremo. Da anni si parla…, li chiamano i funghi di cemento, dal centro urbano a Piano Tavola, in zona agricola, sono nati questi capannoni di 500 – 1000 mq, cemento buttato in territorio agricolo; spesso questi capannoni servivano anche ad altre destinazioni, ma questo poco conta perché il problema non è poi come viene utilizzato quel capannone, che ha la sua importanza, ma il problema è che quel capannone nato oggi è ultralegittimo, oggi come ieri; perché alcuni che vedevano nell’ex Sindaco il diavolo che faceva i capannoni in zona agricola, che era l’unico che favoriva questa cementificazione in zona agricola, ma gli dico che è un ipocrita a chi parla così; perché io ero piccolo quando scendevo e nacque il primo a sinistra, famiglia Polizzi; poi un po’ più sopra altri due capannoni…, siamo nell’era Spina, quelli non sono capannoni di Papale…, non vi confondete; quei capannoni non nacquero con Papale in quella zona, ma prima; con Papale si continuò, magari era così in gamba che riusciva a trarre investimenti e ne ha fatti nascere altri…, ma non si dicono le cose sbagliate, le cose si dicono per come stanno. Allora, ci sono queste direttive, dove ci sono sempre i giovincelli che hanno pensato una cosa; siccome le leggi regionali consentono un indice di edificabilità sulle zone agricole, io posso dire il lotto minimo per edificare in zona agricola, si può stabilire un indice; ma in zona agricola, se Caputo ha 5 mila mq di terreno e presenta le carte al Comune per insediamento produttivo di trasformazione di prodotti agricoli, tu non me lo puoi impedire, io edifico perché me lo dice la legge. La politica ci entra solo con i cavilli legali. Per Peschiera evidentemente c’erano e lo sanno tutti, anche se poi alla città non hanno dato risonanza. Allora, queste direttive cosa dicono; queste direttive dicono < classificazione delle aree agricole>, che dal punto di vista paesaggistico o di coltura hanno una valenza e voi vi prenderete la responsabilità, con gli atti successivi, questa è la costituzione, poi ci sono le leggi; queste sono due parole di principio dove voi vi aggrapperete per costruire il resto. Io questo lo chiamo coraggio. Questi sono fatti pensati per cercare di costruire quello che serve a Belpasso. Così come la classificazione delle aree agricole, ci sono altre cose che diciamo. Comunque, parliamo di isolato a scacchiera. Prima il Consigliere Motta mi diceva di scrivere nelle direttive, 50 e 50; scriviamolo, più convinto di me non c’è nessuno. Insediamento monofamiliare. Ricordo di interviste di Belpasso notizie; Assessori all’urbanistica, che ancora fanno politica, però fuori dal Comune, si scagliavano contro i condomini. Nelle direttive voi cosa direte…, che si privilegiano insediamenti mono familiari; dovrete dire come, ma c’è scritto. Recupero centro storico. Noi siamo molto attenti al centro storico. C’è qualcuno che non è d’accordo sul recupero al DELIBERA DI CONSIGLIO N. 64 Del 01/10/2015 centro storico? Però scusate, io non mi faccio insultare da chiunque. Se qualcuno vuole detto dal Sindaco che su un palazzo zona A, mi deve dire a me e alla Sovrintendenza se posso spezzare il palazzo con una tubazione di metano, tutto l’intero palazzo, poi fare un contatore 1 mt per 1 mt, mettere antifurto e telecamere a puntare quel palazzo…; se qualcuno mi vuole insultare, parliamone…; perché l’ipocrisia non so più cosa sia, se non questo; perché ho letto una intervista dove si dice che il Sindaco è responsabile, non capisco di cosa, e poi si faceva un cenno che dobbiamo stare attenti a rivalutare i palazzi storici. Qualche proprietario forse ha bisogno che il Sindaco gli dica che alcune cose non si devono fare. sono stato disattento, devono iniziare a farlo; perché mi sono accorto che in alcuni esercizi commerciali che sono stati aperti in palazzi storici, sono state fatte delle cose che forse andavano comunicate alla soprintendenza e al Comune in un certo modo; perché non si può progettare bene il pubblico e poi quando ci sono i fatti privati facciamo finta che non ci riguardano le cose. Ognuno deve essere coerente dall’inizio alla fine. Io porto qua con le direttive la mia coerenza. E la coerenza la devono portare anche quelli che si esprimono sul Piano Regolatore Generale, altrimenti è giusto che si faccia rilevare e che non si parli tanto per parlare, tanto per dire che questo giovincello di Sindaco sta calpestando. Non è così! Perché a me nei palazzi storici mi fanno schifo le tubazioni che mi tagliano l’intero palazzo storico in zona A. E quando venne il preside dell’Accademia, Piccari, e vide alcune cose, mi disse < Sindaco, ma dove siamo?>. Allora, c’è qualche Belpassese che ha bisogno di queste regole? Già sono scritte, le facciamo osservare meglio. Integrazione dei villaggi. Altra parola chiave. L’integrazione dei villaggi la facciamo in un modo che secondo me meglio di così non si poteva scrivere, perché sembra anche poetico per certi aspetti. Se uno si immagina quello che vuole fare è quasi romantico. C’era un passaggio che avevamo pensato e mi era piaciuto per come era stato scritto. La rete strada urbana e periurbana; il collegamento con i villaggi (Voce fuori microfono); io le annullo la delibera, ma la parola non me la può togliere. (Voce fuori microfono) lei dopo è legittimato a dire quello che vuole. (Voce fuori microfono). Le strade che stiamo immaginando dalla XII traversa al collegamento per il Villaggio del Pino, non doveva essere un autostrada, ma doveva essere inserita all’interno di un contesto di un certo; che è quel contesto che per fare jogging e la pista ciclabile, è quello adatto. Altra cosa che diciamo è quella di non favorire ulteriori grandi strutture commerciali. I 61 ettari di peschiera dicono questo. c’era una parte destinata a centri commerciali ed abbiamo detto di No anche per questo motivo. Lo mettiamo nelle direttive così che non possono nascere più. Perché lo sa cosa si è verificato? Che in alcuni anni in questo Comune, sempre una parte politica che criticava quel Piano Regolatore Generale, un po’ di storia la devo fare perché ognuno deve capire e può giudicare le persone che si avvicendano qua ed anche fuori a parlare. C’è stato un periodo in cui si criticava il Piano Regolatore Generale. Ma una variante non sono riusciti a farla! Fecero solo la variante per Etnapolis ed hanno consentito, cambiando le norme di attuazione, di costruire un po’ più alti di come potevano fare invece con le norme di attuazione tutti i civili Belpassesi che su quel Regolamento si basava. Noi stiamo dicendo che non faremo centri commerciali. Non ne vogliamo. Valorizzare il turismo religioso. Questo lo trova in molte proposte che sono giunte al Protocollo. Io concludo qui. Mi scuso se sono stato frainteso; ma per altri sarò frainteso strumentalmente, non nel suo caso assolutamente, ma per altri sicuramente frainteso in maniera strumentale. Però io sono così appassionato di questo progetto, che si chiama direttive di Piano Regolatore Generale, e ci sto mettendo tanto della mia faccia, insieme alla maggioranza. Ne vogliamo parlare. In due settimane dobbiamo concludere perché può arrivare un Commissario ad acta domani mattina, così come può arrivare un progetto presentato dal Signor ics domani mattina e poi vedremo nascere quello che c’è scritto nel Piano Regolatore Generale. Chi oggi vuole ritardare non ha scuse. Nessuno sta togliendo tempo, ma il tempo opportuno deve essere definito. Secondo me due – tre settimane, 1 mese per pensare a tutti i miglioramenti di queste direttive. Però poi si devono votare altrimenti si fa il gioco al contrario. Grazie.”

Raffaele Lombardo, ex leader Mpa